ESULTATE, MA NON TROPPO - ALLE OLIMPIADI SARA' VIETATO TIFARE E DARSI IL CINQUE: NEGLI STADI NON SARANNO AMMESSI TIFOSI STRANIERI ED E' POSSIBILE CHE SI DECIDA DI LASCIARE FUORI ANCHE I GIAPPONESI - IL PAESE E' IN PIENA EMERGENZA COVID E DA GIORNI L'OPINIONE PUBBLICA PREME PERCHE' I GIOCHI VENGANO RINVIATI - MA PER ADESSO DAL CIO TUTTO TACE...
Dagotraduzione dal DailyMail
La squadra di softball dell'Australia
Per via del Covid, tifare e darsi il cinque sarà vietato alle Olimpiadi di Tokyo. Gli organizzatori stanno anche prendendo in considerazione di sottoporre i tifosi a test o di limitare l'ingr ai vaccinati.
I Giochi sono stati definiti da molti una «missione suicida». Lo stato di emergenza a Tokyo e in altre aeree è stato esteso fino al 20 giugno. Quel giorno arriveranno le prime atlete: la squadra di softball femminile australiana.
«Se non puoi mangiare, esultare o darti il cinque, che senso ha pagare un biglietto e sottoporti a un esame costoso come il tampone?» ha chiesto un utente di Twitter, mentre altri hanno messo in dubbio l'accuratezza dei test.
La squadra di softball dell'Australia
In un sondaggio pubblicato dal quotidiano Nikkei lunedì, oltre il 60% degli intervistati era favorevole all'annullamento o al rinvio dei Giochi, un risultato in linea con i precedenti sondaggi di altri media.
Gli spettatori stranieri sono già stati esclusi e gli organizzatori decideranno il prossimo mese se lasciar partecipare i giapponesi oppure no.
Vietare completamente il pubblico sarebbe un duro colpo per i grandi sponsor come Toyota, Bridgestone e Panasonic che hanno investito milioni di euro nei Giochi.
La squadra di softball dell'Australia
Circa 60 aziende giapponesi hanno investito la cifra record di 3,3 miliardi di dollari nell'evento, già posticipato di un anno per via della pandemia. Toyota il mese scorso ha riconosciuto che la popolazione è «preoccupata» e non vorrebbe che «la frustrazione di alcune persone sia diretta verso gli atleti». «Come sponsor, siamo davvero angosciati da questo», ha detto il direttore delle comunicazioni Jun Nagata.
A sottolineare la crescente inquietudine, la scorsa settimana il quotidiano Asahi Shimbun - a sua volta sponsor dei Giochi – ha chiesto la cancellazione di Tokyo 2020.
In un editoriale, il giornale di sinistra ha avvertito che considerati i livelli di infezione e la lentezza della campagna vaccinale, il Giappone non è in grado di ospitare le Olimpiadi. Ha anche criticato la leadership "ipocrita" del Comitato Olimpico Internazionale, impegnata a salvare i Giochi ad ogni costo, nonostante le preoccupazioni dell’opinione pubblica.
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