GENOVA AFFOGA – POLEMICHE SULL’ALLERTA MANCATA, L’ASSESSORE REGIONALE ALLA PROTEZIONE CIVILE DICE CHE “I MODELLI MATEMATICI NON HANNO SEGNALATO L’ALLARME” – BONELLI: “SIAMO AL DISASTRO DI STATO SERIALE”
Da www.ansa.it
A Genova allentata l'angoscia della notte, iniziano le polemiche. Perché non è stato emanato subito l'Allerta 2? Risponde l'assessore regionale alla protezione civile Raffaella Paita: "L'allerta meteo per l'alluvione di Genova non è stata data perché le valutazioni dell'Arpal basate su modelli matematici non hanno segnalato l'allarme".
E il sindaco Marco Doria: "C'è un sistema di protezione civile, di cui fa parte anche il Comune, per il quale spetta al Comune mettere in atto le procedure previste dai diversi livelli di allerta". Ma "stiamo ai fatti: l'allerta - dice Doria - non è stata emanata". "Le previsioni sono rischiose. E' un tema delicatissimo, ci sono esperti molto qualificati, discutano tra loro e con la protezione civile. Sappiamo che parliamo di modelli previsionali che sono basati su aspetti probabilistici", ha poi sottolineato Doria.
"Ieri - ha aggiunto - c'era un fenomeno che si stava allontanando da Genova e si spostava vero levante, poi invece è tornato indietro". "In passato sono state date Allerte e poi non ha piovuto - ha aggiunto Doria - e sono arrivate polemiche, ci chiedevano che cosa facevamo".
La procura intanto ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo per la morte di Antonio Campanella, l'infermiere genovese di 57 anni morto durante l'esondazione del Bisagno a Borgo Incrociati. Un atto dovuto, dicono in procura a Genova, la stessa dove è aperto un processo all'ex sindaco Vincenzi e a alcuni ex rappresentanti della protezione civile e del Comune per l'alluvione del 2011 che fece sei morti.
Nonostante non fosse stata segnalata l'allerta, aggiunge Doria, "ho deciso di tenere le scuole chiuse intorno a mezzanotte e mezzo". Nell'alluvione genovese del 2011 alcune persone morirono mentre andavano a scuola a riprendere i figli.
"Basta ricorsi che frenano i lavori per la messa in sicurezza del Bisagno", ha aggiunto il sindaco. Gli interventi sul torrente, in un tratto centrale della città, tra la stazione di Brignole e la questura, sono fermi da anni a causa di un ricorso al Tar da parte dell'impresa arrivata seconda nella gara d'appalto. L'intervento è già finanziato, ma il commissario per l'opera, il presidente della Regione Burlando non può intervenire.
L'Arpal invece invita a evitare polemiche: "Non è questo il momento delle polemiche. La situazione è critica e tale rimarrà fino alle prime ore di domani. Quindi nessuna polemica ma massima operatività". Così il previsore dell'Arpal Stefano Gallino. "Ci sono sei celle temporalesche in avvicinamento. E' il momento di agire, non di far polemiche".
GIALLO SU FUNZIONAMENTO MODELLI MATEMATICI DI ALLERTA - I tecnici di Arpal e protezione civile hanno lavorato sulla base di modelli matematici che questa volta non hanno evidenziato alcuna situazione di allerta. Non è un errore di valutazione, l'allerta non è stata segnalata dalle macchine. In passato gli stessi modelli matematici avevano fatto scattare di volta in volta Avvisi, Allerta 1 o Allerta 2. Lo apprende l'ANSA da ambienti istituzionali.
IL MINISTRO GALLETTI: "Quando abbiamo varato l'unità di missione per il dissesto sapevamo che il Bisagno era, assieme al Sarno e al Seveso, una emergenza assoluta. La tragedia di oggi ci dice una volta di più che non è possibile tollerare ritardi e inefficienze".
"Genova ripete oggi con un'altra vittima, il lutto di tre anni fa, quando una alluvione 'fotocopia' di quella odierna causò 6 morti", afferma Galletti. "I lavori per la messa in sicurezza del Bisagno, con 35 milioni già stanziati e pronti da spendere sono rimasti bloccati per 3 anni per un contenzioso presso la giustizia amministrativa". Nel luglio scorso, forse "la questione giuridica è stata risolta, ma intanto contiamo un'altra vittima e altri ingenti danni".
"La messa in sicurezza di alcune zone del territorio si scontra con un'alluvione di burocrazia", sottolinea Erasmo D'Angelis, capo di#italiasicura, la struttura di missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico e lo sviluppo delle infrastrutture idriche. Per interventi a protezione del fiume Bisagno - ha spiegato a Sky tg24 - "ci sono tanti soldi" ma per questioni giudiziarie legate a ricorsi di ditte escluse "i lavori sono bloccati da tre anni su un'opera che salva vite e città".
NEGOZIANTI: "GOVERNO NON CI CHIEDA TASSE" - "Chi ci governa non venga a chiederci il pagamento delle tasse". Così un negoziante di Genova dopo l'alluvione. L'acqua e il fango ha distrutto in parte il suo negozio di abbigliamento: "Capi spalla e piumini sono andati distrutti. Almeno per i primi mesi, il Governo non deve farci pagare le tasse".
M5S: DA TROPPO TEMPO SI ATTENDONO INTERVENTI - "A Genova e nel genovese una notte di piogge torrenziali e di esondazione dei torrenti cittadini hanno causato l'ennesima vittima e ingentissimi danni. A soli tre anni dalla precedente alluvione del 2011, che aveva causato sei morti, è evidente che la situazione idrogeologica di Genova è un caso nazionale". Lo afferma Cristina De Pietro, senatrice del Movimento 5 Stelle. "Sono indispensabili - prosegue - interventi mirati a tutela del territorio da realizzare in assoluta emergenza".
Luigi Contu Beatrice Lorenzin Gian Luca Galletti
BONELLI: SIAMO A DISASTRO DI STATO SERIALE - "Quello di Genova è un disastro di stato seriale che avviene nell'inazione della politica rispetto al dissesto idrogeologico che in Italia continua a devastare il territorio e fare vittime. Mentre l'Italia annega il Parlamento non si occupa della più grande opera pubblica di cui il Paese avrebbe disperato bisogno: la messa in sicurezza del territorio". Lo afferma Angelo Bonelli, leader dei Verdi.
SEL: SERVE PIANO NAZIONALE PER IL TERRITORIO - "Non e' più possibile tollerare che ogni "bomba d'acqua" ci siano morti, feriti e danni ingenti al territorio. Non e' possibile che la storia si ripeta ogni giorno. C'e' bisogno di intervenire immediatamente: ci sono oltre 6.600 comuni, l'80% del totale, 6400 edifici scolastici e 550 strutture ospedaliere a rischio idrogeologico". Lo afferma il responsabile nazionale ambiente di Sel Marco Furfaro.