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BINARI ROVENTI - FERROVIE DELLO STATO FRENA SUGLI AUMENTI DEGLI ABBONAMENTI, AUMENTATI ANCHE DEL 35% - L’INCREMENTO SARA’ DIMEZZATO FINO A GIUGNO 2017 E CHI HA PAGATO DI PIU’ SARA’ RIMBORSATO - MA LA MISURA E’ PROVVISORIA: IL GRUPPO, IL MINISTERO E LE REGIONI STANNO TRATTANDO

Lucio Cillis per “la Repubblica”

 

FERROVIEFERROVIE

Le Ferrovie tirano il freno e dimezzano l’impatto degli aumenti per gli abbonamenti dell’alta velocità. Il caso, scoppiato la scorsa settimana, aveva scatenato furiose polemiche. Alle accuse dei pendolari che puntavano il dito sul colosso del ferro per aver messo in campo incrementi pesanti e fino al 35 per cento, erano seguite le repliche dell’amministratore delegato Renato Mazzoncini che in un intervista a Repubblica, difendeva la scelta di ritoccare le tariffe, tra le più basse in Europa, nonostante tutto.

 

Poi il Parlamento e il governo si sono mossi e, all’indomani di un’audizione al Senato e con il consenso del ministero dei Trasporti guidato da Graziano Delrio, si è alzata una paletta rossa sugli aumenti già scattati. La soluzione adottata è, tuttavia, provvisoria ma in pratica l’incremento richiesto sarà dimezzato e i pendolari della cosiddetta “metropolitana d’Italia” (quella dell’Alta velocità) che avevano espresso forti proteste sulla decisione di Ferrovie e che hanno già pagato gli abbonamenti, saranno rimborsati della differenza.

ferrovie dello statoferrovie dello stato

 

Una decisione che per il momento copre quindi il primo semestre dell’anno. Entro giugno si dovrà individuare una proposta definitiva. Per non arrivare a metà 2017 col cuore in gola, governo e Ferrovie hanno avviato un tavolo di confronto, in particolare con le Regioni, a livello tecnico.

 

Il nuovo provvedimento, spiega una nota di Fs «concretizza la volontà di apertura» annunciata dal numero uno delle Ferrovie, Renato Mazzoncini, durante l’audizione in Commissione Lavori Pubblicidel Senato. A chiedere il congelamento degli incrementi delle tariffe erano state anche le Regioni che avevano criticato la scelta dell’azienda orientata in qualche modo a «dissuadere» gli abbonamenti. Decisione sbagliata - secondo le Regioni - tanto più di fronte a un nuovo pendolarismo, lungo il percorso dell’Alta velocità.

 

GRAZIANO DELRIOGRAZIANO DELRIO

«Questa modifica – spiegano in Fs - sarà in vigore con gli abbonamenti di marzo, acquistabili a partire da metà febbraio». I viaggiatori che hanno già comprato il titolo di viaggio per il mese di febbraio «potranno chiedere quindi un rimborso della differenza». L’incremento del prezzo dell’abbonamento più richiesto scende del 10 per cento (dal lunedì al venerdì, senza limiti di orario).

 

Restano inoltre confermate le riduzioni delle tipologie di abbonamento per la fascia 9-17: del 15 per cento per il lunedì-venerdì e del 5 per cento per tutta la settimana, che erano state già applicate nei giorni scorsi. Fs spiega che «entro giugno serviranno nuove soluzioni sulla questione abbonamenti dell’alta velocità».

 

RENATO MAZZONCINIRENATO MAZZONCINI

Tra le ipotesi sul tavolo – come ha spiegato Mazzoncini in Commissione – resta la possibilità di inserire nel contratto di servizio alcuni collegamenti veloci in orario pendolare. Al contempo potranno essere adottate delle soluzioni innovative per l’Italia. Sono degli “strumenti di welfare per i pendolari” che Fs ricorda «sono stati proficuamente realizzati in altri contesti europei». E qui il pensiero va ai ticket francesi che, alla stregua dei buoni pasto offrono un ticket andata e ritorno sui mezzi pubblici e sui treni pendolari. A pagarli, in questo caso ci dovranno pensare le aziende.

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