poggi stasi sempio garlasco

IL GIALLO DI GARLASCO - ANDREA SEMPIO AVEVA CERCATO CHIARA NEI GIORNI DEL DELITTO, SAPENDO CHE ERA A CASA DA SOLA - ALL'EPOCA AVEVA I CAPELLI LUNGHI E CASTANI, COME QUELLI DI CHIARA: CAPELLI UGUALI A QUEI 7 TROVATI ACCANTO AL CORPO - SARANNO ASCOLTATI I DUE TESTIMONI CHE, ALL'EPOCA MISERO A VERBALE CHE DAVANTI ALLA CASA DEI POGGI, ALL'ORA DEL DELITTO C'ERA UNA PERSONA CON I CAPELLI LUNGHI A CASCHETTO CHE SEMBRAVA UNA DONNA?

ANDREA SEMPIOANDREA SEMPIO

Cristiana Lodi per “Libero quotidiano”

 

Domanda lecita: per quale motivo Alberto Stasi, il 12 dicembre 2015, viene condannato dalla Cassazione che conferma la pena a 16 anni, inflitta nell' Appello bis un anno prima? Basta leggere le motivazioni depositate dalla stessa corte di Cassazione (il 21 giugno 2016) per rendersi conto che la risposta alla suddetta domanda, di fatto, sfugge. Perché manca la prova regina; nonostante il biondino di Garlasco sia stato dichiarato colpevole oltre ogni ragionevole dubbio.

 

ANDREA SEMPIO CHIARA POGGI ALBERTO STASIANDREA SEMPIO CHIARA POGGI ALBERTO STASI

Colpevole, si legge, senza che abbia però voluto infliggere alla fidanzata sofferenze aggiuntive oltre a quei 17 colpi che le hanno massacrato il cranio. E sferrati in un raptus, senza alcuna programmazione preventiva sempre per usare le parole della Corte. Uno scenario che spiegherebbe l'assenza di crudeltà da parte di Alberto, giustificando così la condanna a 16 anni invece che all'ergastolo (seppur con la riduzione derivante dal rito abbreviato).

 

Ma "sfumature" procedurali a parte, è curioso constatare come le motivazioni della condanna di Stasi, di fatto, descrivano uno scenario del tutto indiziario, privo della cosiddetta prova regina. Alberto infatti, secondo gli ermellini è l' assassino perché, testuale: Ciascun indizio risulta integrarsi con gli altri come in un mosaico, fino a creare un quadro d'insieme convergente verso la colpevolezza. Alberto, per i giudici supremi è l'assassino perché, testuale: Le modalità emergenti dalla scena del crimine si presentano tali da rivelare l' esistenza di un "pregresso" tra vittima e aggressore tale da scatenare il raptus omicida.

CHIARA POGGI GARLASCOCHIARA POGGI GARLASCO

 

Alberto, stando alle toghe di piazza Cavour è l'assassino perché, testuale: Quando trova il corpo senza vita, sostenendo di avere attraversato i locali della villetta dell' omicidio, al suo passaggio non modifica le macchie di sangue sul pavimento e sulle sue suole non resta traccia di residuo ematico.

 

Inoltre lui descrive la vittima, al momento del suddetto ritrovamento, bianca in volto invece che ricoperta di sangue. Alberto, secondo il collegio giudicante è l' assassino perché, testuale: La superficialità e gli errori compiuti durante le indagini hanno fatto sì che non venisse sequestrata nell' immediatezza la bicicletta nera da donna di famiglia. Un anello mancante, come il movente, di cui la corte d' Appello che ha condannato, si è fatta carico.

 

A leggere questi motivi, forse si comprendono le ragioni per le quali, il procuratore generale (l'accusa) prima del verdetto tombale, avesse chiesto di annullare la condanna. E probabilmente non è un caso che Stasi sia stato (oltre che subito scarcerato dal gip per mancanza dei gravi indizi) assolto in primo e secondo grado; prima che la Cassazione annullasse e rinviasse a un secondo appello.

GARLASCO DELITTOGARLASCO DELITTO

 

Poi chiuso con la condanna definitiva. A distanza di un anno da quel verdetto, il consulente della difesa: Pasquale Linarello, rilegge il Dna trovato sotto le unghie di Chiara e lo attribuisce invece che a Stasi ad Andrea Sempio. Che viene indagato dalla procura di Pavia. Mentre alla corte d'Appello di Brescia viene chiesto di riaprire il processo, alla luce di quella nuova prova. Ossia il Dna. E qui si apre il bivio. Dice il perito Francesco De Stefano che, in sede di processo bis, esaminò quella traccia: Si sa che è di un maschio ma non si può dire a chi appartenga; anzi non si può nemmeno escludere che sulle unghie della vittima ci siano tracce di Stasi.

VILLA 
GARLASCO
VILLA GARLASCO

 

Ancora: quel Dna è così poco e degradato da non poter essere comparato con nessuno. Né ora, né mai. Chiuse così il genetista De Stefano. Un ostacolo non irrilevante, perché le conclusioni (contrarie) del collega Linarello, forse non potranno essere confermate. Ma neanche smentite. Dunque? Il dubbio resta.

 

E non è l'unico. Anzi, a ben guardare, quanto finora emerso dall'indagine appena cominciata nei confronti del nuovo indagato, sembra indebolire l'impianto indiziario che ha portato alla condanna di Stasi. Rendendo più pungente la presunta nuova prova del Dna, su cui si fonderà la risposta della corte d' Appello di Brescia chiamata a decidere se riaprire il processo.

 

delitto garlasco04 alberto stasidelitto garlasco04 alberto stasi

Dalle carte consegnate al pm che indaga su Andrea Sempio, salta fuori che questi il giorno del delitto era a Garlasco. A dispetto del tagliando di un parcheggio di Vigevano da egli stesso consegnato a scopo preventivo ai carabinieri a oltre un anno dall' omicidio. Emerge poi che Sempio aveva cercato Chiara nei giorni del delitto, sapendo che era a casa da sola. Risulta anche che lui all' epoca aveva i capelli lunghi e castani, come quelli di Chiara.

 

Capelli uguali a quei 7 privi di bulbo e rimasti senza nome, trovati accanto al corpo. Si chiederà di sequestrare la bici dell' indagato? Quella stessa che, come dichiara la mamma di Chiara, Sempio usava per andare a casa loro? Si sentiranno i due testimoni che, all'epoca misero a verbale (uno di questi ritrattò per ragioni mai chiarite) che davanti alla casa dei Poggi, all'ora del delitto c'era una persona con i capelli lunghi a caschetto che sembrava una donna?

 

delitto garlasco06 cchiara poggidelitto garlasco06 cchiara poggi

Sempio, come conferma il fratello di Chiara, frequentava casa Poggi e la camera di lei, usando anche il suo pc. Il computer compare sempre sulla scena del crimine. È successo anche con Stasi. Nel suo caso, il pc, gli aveva offerto un alibi non considerato tale dalla Cassazione. Chiara muore fra le 9 e12 e le 9 e 35.

 

Alberto alle 9 e 35 accende il pc di casa. Poteva, in 23 minuti, andare (con una bici mai identificata) a casa della fidanzata distante due chilometri, litigare, scatenare il raptus omicida, sferrarle 17 colpi, gettarla in fondo a una scala, pulirsi e tornare a casa per accendere il computer e guardare un film porno? Lui ha lasciato zero tracce sulla scena del crimine. Dove però c' è l' orma di una scarpa numero 42. Lo stesso che calzerebbe Andrea Sempio.

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...