vittorino andreoli

"LA MORTE HA PERDUTO OGNI DIMENSIONE DEL MISTERO ED È DIVENTATA BANALE. L'AMORE? È UNA FORMA DI CONSUMO" - LO PSICHIATRA VITTORINO ANDREOLI SULL'OMICIDIO DI GIULIA TRAMONTANO: "LA SOCIETÀ DEVE INSEGNARE AD AFFRONTARE LE EMOZIONI - LA VITA VIENE PERCEPITA COME UNA SERIE DI MOMENTI DISTANZIATI L'UNO DALL'ALTRO. NON SI VA OLTRE QUELLO CHE INTERESSA OGGI O IL FINE SETTIMANA O, AL MASSIMO, LE VACANZE. NON C'È IL FUTURO, C'È UN EMPIRISMO ESISTENZIALE CHE È TOTALMENTE AMORALE

Estratto dell’articolo di Flavia Amabile per “la Stampa”

 

vittorino andreoli

Si ama con la stessa superficialità con cui si acquista un oggetto su Amazon. Si osserva il cadavere della fidanzata (e pure del futuro figlio) appena uccisa con lo stesso fastidio di chi ha un problema al rubinetto e cerca su Google il tutorial per ripararlo. È una generazione sempre meno evoluta, sempre più vicina alle specie animali quella che si sta affacciando alla vita matura, secondo Vittorino Andreoli, 83 anni, psichiatra, lucido indagatore della mente umana.

 

[…] «La morte ha perduto ogni dimensione del mistero, della sacralità, del punto interrogativo. È diventata banale […] è diventata un mezzo per sbarazzarsi di un ostacolo. […]».

GIULIA TRAMONTANO

 

Un meccanismo da videogiochi.

Esatto. I videogiochi spesso si fondano sulla quantità di eliminazioni di immagini umane. Però ci sono anche degli altri elementi da prendere in considerazione. Il tempo, per esempio. Come in un videogioco, la vita viene percepita come una serie di momenti distanziati l'uno dall'altro. Non si va oltre quello che interessa oggi o il fine settimana o, al massimo, le vacanze. Non c'è il futuro, c'è un empirismo esistenziale che è totalmente amorale. […] Non prova alcun senso di colpa, ha solo eliminato un problema. […]».

 

Sta disegnando il ritratto di una generazione che vive senza futuro, senza sentimenti, senza credere a nulla, nemmeno all'amore.

alessandro impagnatiello

«Si è persa completamente la percezione dell'amore. L'amore che noi definiamo come una relazione che aiuta a vivere è un'acquisizione nell'evoluzione delle specie, fa sentire il bisogno dell'altro ed è una prerogativa del genere umano. Tutto questo non c'è più, è scomparsa la cosa più straordinaria, la relazione d'amore in cui uno vuole fare tutto per l'altro, che prova piacere nel generare piacere nell'altro. Adesso, invece, è un'esperienza che non ha la dimensione del tempo ma quella del consumo. È un rito che si brucia in modo estremamente rapido, basta che si dica "mi sono fatto quella"».

VITTORINO ANDREOLI

 

È un rito che prevede che la donna sia di proprietà dell'uomo. Purtroppo, nemmeno nelle nuove generazioni si è riusciti a superare questa distorsione che non ha nulla a che vedere con l'amore.

«Non è avvenuto perché la donna è evoluta in questi 20-30 anni, ha fatto passi straordinari dal punto di vista affettivo, del ruolo sociale e del pensiero. L'uomo, invece, non è andato avanti. Avevo un'amica meravigliosa, Ida Magli. Mi diceva: "Vittorino, se il movimento femminista resta staccato dall'uomo non si riuscirà mai a raggiungere la parità anche dei sentimenti". Oggi abbiamo da una parte le donne che possono dire: adesso è finita. Dall'altra ci sono questi omuncoli che non sanno stare senza le donne e non sanno affrontare le difficoltà dei rapporti».

GIULIA TRAMONTANO

 

Da che cosa dipende questa incapacità?

«Viviamo in una società che, attraverso gli strumenti digitali, ha sviluppato le facoltà intellettive di capire, di informarsi, ma non ha fatto alcun passo avanti nella capacità di gestire gli affetti. […]».

 

[…] «[…] gli manca completamente la relazione dell'amore. Lo considera un consumo». […] «O una bambola di gomma che ha un meccanismo che non funziona più e la vuole sostituire con un'altra. Stiamo regredendo allo stato istintuale, a quelle che sono le pulsioni come nelle specie animali. Stiamo lottando per costruire robot sempre più sofisticati in realtà stiamo diventando noi stessi dei robot perdendo poco alla volta le caratteristiche psichiche che ci differenziano dalle altre specie. […]».

 

sabrina paulis, madre di alessandro impagnatiello, a la vita in diretta 3

Che cosa si può fare per impedirlo?

«Bisogna fare presto e cambiare completamente i principi dell'educazione. Bisogna insegnare ad affrontare le emozioni a spiegare che non siamo un "io" ma siamo un "noi", la parte di una relazione, perché abbiamo sempre bisogno dell'altro. […]».

CHIARA E GIULIA TRAMONTANO GIULIA TRAMONTANO - ALESSANDRO IMPAGNATIELLO

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