gemma e isacco cani uccisi

ANIMALI FANTASTICI E DOVE LANCIARLI - TRA ROMA E LA CIOCIARIA SONO STATI MISTERIOSAMENTE RAPITI, UCCISI E GETTATI DA UN PONTE DUE CANI E UN MONTONE: CHI C'È DIETRO QUESTI MACABRI RITUALI? LA PROCURA DI FROSINONE IPOTIZZA SIA L'AZIONE DI UN KILLER DI BESTIE O FORSE DI PIÙ BANDE IN GUERRA FRA LORO - VICINO ALLE CARCASSE SONO STATI TROVATI DUE GUANTI DA LAVORO ROSSI CON IL RIVESTIMENTO IN LATTICE SULLE DITA...

Edoardo Izzo per “La Stampa

 

cani uccisi 2

Le vittime sono due cani e un montone. Gemma - un cane corso di colore nero di cinque anni - e Isacco, un pastore maremmano di un anno e mezzo sono stati rapiti dalla casa dove vivevano, poi barbaramente uccisi e gettati a una decina di chilometri di distanza, nel torrente al confine tra Genazzano e Paliano, in un luogo isolato nelle campagne laziali, tra Roma e la Ciociaria. Sempre lì, a pochi giorni di distanza, è stato rinvenuto anche il cadavere di un montone, che ha subito lo stesso turpe trattamento.

 

cani uccisi 3

E ora al centro delle indagini della polizia locale di Paliano, coordinata dalla procura di Frosinone, c'è l'ipotesi che in azione nella zona vi sia un vero e proprio killer di animali. O, come suggerisce a La Stampa una fonte vicina all'inchiesta, un gruppo organizzato, dedito alla loro uccisione. Certo è che gli episodi, avvenuti tra il 26 e il 28 agosto, sembrerebbero collegati.

 

le ricerche degli animali

«Dietro alla morte di questi animali c'è la stessa persona o lo stesso gruppo di persone», afferma la fonte che non crede invece a una "guerra tra bande", ovvero due o più gruppi di giovani diversi che si sfidano uccidendo animali indifesi. I due cani, entrambi dotati di microchip, erano di proprietà di una 19enne di Valmontone, comune dei Castelli Romani.

 

La giovane, ancora sotto shock, aveva continuato a cercarli per giorni. A chiamare le forze dell'ordine - primi a intervenire i carabinieri di Paliano - un ragazzo che, la sera del 26 agosto, passeggiando sopra il ponte che sovrasta il torrente aveva scorto i corpi senza vita dei due cani galleggiare sull'acqua.

 

la medaglietta al collo di isacco

Subito dopo sul luogo del ritrovamento anche Emanuela Bignami, referente randagismo LNDC Animal Protection per la Regione Lazio: «Sul posto ci sono ancora i ciuffi di pelo dei due animali: è probabile che siano stati trascinati sul ponte e da lì gettati nel torrente».

 

All'inizio chi indaga aveva puntato su una possibile ritorsione nei confronti della ragazza, che però ha respinto l'ipotesi: «Non ho mai subito minacce - ha detto -. Non ho fatto niente a nessuno».

 

«La proprietaria ci ha raccontato di non avere cattivi rapporti con nessuno della zona - ha confermato Bignami -. Lì ci sono tanti pastori che hanno greggi di pecore, ma non ha ricevuto minacce da nessuno, solo un pastore si era lamentato perché abbaiando i cani spaventavano le sue pecore». Ma, quello che inizialmente poteva sembrare un "dispetto" dovuto a una lite personale, è smentito dalla morte del montone.

 

ritrovamento dei cani uccisi 1

La regia dietro ai delitti sembra essere più ampia. Per questo il procuratore Antonio Guerriero ha aperto un fascicolo, dopo la denuncia presentata dal presidente della Lega per la difesa del cane, Piera Rosati. L'esposto ipotizza il reato di uccisione di animali, articolo 544 bis del codice penale. Pena prevista: tra quattro mesi e due anni.

 

ritrovamento dei cani uccisi 3

Al momento i cadaveri di Gemma e Isacco sono in una cella frigorifera della Asl veterinaria di Anagni, in attesa dell'autopsia, e lo stesso esame è stato chiesto per il montone. Per chiarire meglio la dinamica, ovvero il lancio dall'alto nel torrente, potrebbe risultare fondamentale l'analisi sui peli recuperati sul ponte.

 

ritrovamento dei cani uccisi 2

Esiste poi un ulteriore indizio, un «reperto» che potrebbe rappresentare la firma del triplice delitto: vicino al montone, che non si è ancora riusciti a rimuovere a causa del peso e del terreno scosceso, sono stati recuperati due guanti da lavoro rossi con il rivestimento in lattice sulle dita. Forse indossati dal killer per sbarazzarsi dei cadaveri.

 

un montone

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATI CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…