malagò miccichè

LA PROCURA FEDERALE APRE UN’INCHIESTA SULL’ELEZIONE DI MICCICHÉ ALLA PRESIDENZA DELLA LEGA CALCIO. I MOTIVI? UN PRESIDENTE NON INDIPENDENTE, UNO STATUTO NON APPROVATO DALLA FIGC E UNO SCRUTINIO PALESE ANZICHÉ SEGRETO – LO STRANO ATTIVISMO DI MALAGÒ, CHE FECE DI TUTTO PER NON ARRIVARE ALLO SCRUTINIO DELLE SCHEDE. GIOVANNINO, EX COMMISSARIO DELLA LEGA CALCIO, TEMEVA CHE NEL SEGRETO DELL’URNA…

Giuliano Balestreri per https://it.businessinsider.com

 

malagò miccichè

Un presidente non indipendente, uno statuto non approvato dalla Figc e uno scrutinio palese anziché segreto. Secondo la procura federale, l’assemblea della Serie A che il 19 marzo 2018 ha portato Gaetano Micciché alla guida della Confindustria del pallone merita di essere riesaminata e per questo – a quanto appreso da Business Insider Italia – è stata aperta un’inchiesta: verrà domandato alla Lega l’accesso agli atti e saranno sentiti i tesserati per capire davvero cosa sia successo quel giorno. Poi il procuratore Giuseppe Pecoraro deciderà se procedere ai deferimenti.

 

Di certo sono tanti i tasselli da incastrare. A cominciare dall’attivismo del presidente del Coni, Giovanni Malagò, che fece di tutto per non arrivare allo scrutinio delle schede. Malagò probabilmente temeva che nel segreto dell’urna qualcuno avrebbe potuto tradire il patto e un solo voto sarebbe stato sufficiente a far perdere la poltrona a Miccichè. Al di là degli auspici, l’unanimità del voto era la conditio sine qua non per la sua nomina: è messo nero su bianco all’interno dello statuto approvato in fretta e furia mezz’ora prima dell’elezione. Uno statuto che avrebbe avuto l’ok dalla Figc solo una settimana dopo e per questo non ancora in vigore al momento del voto.

 

 

gravina miccichè

Secondo l’articolo 14 dello statuto della Serie A, Micciché avrebbe avuto 15 giorni di tempo per lasciare Rcs, ma banchiere non ha mai manifestato l’interesse a lasciare il cda di via Solferino per via Rosellini. Anche per questo, le procura federale vuole fare chiarezza.

 

 

Quando si apre l’assemblea del 19 marzo 2018, ai sensi dello statuto in vigore dal 7 novembre 2017 Micciché non sarebbe candidabile: presidente e amministratore delegato, infatti, devono essere indipendenti, ma il presidente di Imi non ha i requisiti richiesti. E’ previsto, infatti, che non abbia “alcun rapporto a qualsiasi titolo con le società associate, e/o con gli azionisti di riferimento e le controllate delle società associate, e/o con il gruppo di appartenenza delle società associate, e/o con altra lega professionistica”. Si specifica quindi che “presidente e amministratore delegato devono essere necessariamente indipendenti”.

 

miccichè giorgetti malagò foto mezzelani gmt04

Un requisito che ai termini di regolamento Micciché non può avere perché dal 2016 siede nel consiglio di amministrazione di Rcs in quota Cairo Communications, la società di Urbano Cairo, numero uno del Torino. Peraltro, Micciché è stato confermato nel cda di Rcs la scorsa primavera ed è il banchiere che aiutò Cairo a scalare Rcs sfidando apertamente Mediobanca.

 

Per risolvere l’impasse si lavora a una soluzione dell’ultimo minuto con l’ennesima modifica statutaria: si cambiano le maggioranze qualificate (articolo 9.6.c e 9.6.d), ma soprattutto si aggiunge una frase che sembra scritta ad hoc per Micciché: “Con riferimento alla sola figura del presidente, l’assemblea, con voto unanime, può eleggere un presidente che, in virtù di incarichi di rappresentanza e/o amministrazione ricoperti in un’istituzione privata di rilevanza nazionale abbia rapporti con le società associate, e/o con gli azionisti di riferimento e le controllate delle società associate, e/o con il gruppo di appartenenza delle società associate, e/o con altra lega professionistica”.

miccichè giorgetti malagò foto mezzelani gmt03

 

Tradotto: con il voto unanime, il conflitto d’interesse e la causa di ineleggibilità di Micciché vengono a cadere. Tra l’altro come ricorda il presidente in apertura di assemblea il numero uno della Juventus, Andrea Agnelli, già il 5 marzo ci sarebbe stato un accordo informale, ma all’unanimità su Micciché.

gaetano miccichè

 

 

Infine, per validare l’elezione, lo statuto dovrebbe essere in vigore: passeranno sette giorni prima che arrivi la delibera della Figc. L’ok del commissario Roberto Fabbricini – nominato da Malagò prima che lui stesso nominasse Malagò commissario per la Serie A – potrebbe essere arrivato in via informale alla Lega, ma nel verbale non c’è alcuna traccia.

 

miccichè

Il via libera senza rilievi dovrebbe quindi sanare la situazione, ma lascia molti dubbi sulle modalità e sulla fretta con cui la Lega si sia data un presidente che – peraltro – sarebbe entrato in carica solo due mesi dopo. E sul perché le schede non siano mai state scrutinate. Per la Lega di Serie A, però, tutto si è svolto nella massima regolarità.

 

 

gaetano miccichè

 

 

miccichè e giorgetti foto mezzelani gmtgaetano miccichè

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…