arianna macri'

INIEZIONE FATALE – LA RAGAZZA MORTA A VITTORIO VENETO PER OVERDOSE SI CHIAMAVA ARIANNA MACRI’ E AVEVA 25 ANNI – ERA LA SUA PRIMA VOLTA CON LA DROGA, MA LA SOSTANZA CHE SI È INIETTATA ERA TROPPO PURA O POTENTE PER UN CORPO NON ABITUATO: CHI GLIEL'HA VENDUTA? – DI ORIGINI ARGENTINE, LAVORAVA COME STAGIONALE A MONACO E DOVEVA STARE IN ITALIA SOLO FINO A FEBBRAIO – IL FIDANZATO GIOVEDÌ È ENTRATO NELLA STANZA DA LETTO E…

Michela Nicolussi Moro per il “Corriere della Sera”

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L' ha uccisa l' azzardo del suo primo incontro con la droga. Per gli inquirenti potrebbe essere stata un' overdose indotta da un tipo di stupefacente a base alcaloide (ma non eroina come sembrava in un primo momento) estraneo alle piazze di spaccio del Veneto. È morta così, sola nella sua camera, Sigrid Arianna Macrì, venticinquenne di origini argentine, che lavorava come stagionale in una gelateria nelle vicinanze di Monaco e che da settembre a fine febbraio tornava a Vittorio Veneto, dove abitano la sua famiglia e quella del fidanzato coetaneo e suo collega in Baviera.

 

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È stato proprio lui, alle 19 di giovedì, a scoprirla priva di vita nella stanza da letto della casa di lui, dove la coppia conviveva. Arianna, fisico minuto, lunghi capelli neri e visino di porcellana, era stesa a terra: vicino aveva una siringa.

 

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Sul comodino un «sassolino friabile», cioè la droga: sopra c' erano i segni dei dentini di un coltellino da cucina - trovato dai carabinieri - con cui la ragazza aveva «grattato» la polvere poi bollita, come si fa con l' eroina. Ma l' iniezione è stata fatale: come ha stabilito il medico legale, la giovane si è sentita male subito, le è uscito sangue dal naso ed è caduta per terra, provocandosi lesioni però non letali. A ucciderla è stata l' arresto cardiaco indotto da una sostanza troppo pura o troppo potente per un fisico che non era abituato.

 

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A confermarlo saranno l' autopsia disposta dal pm trevigiano Davide Romanelli, titolare dell' inchiesta aperta per morte in conseguenza di altro reato, e ulteriori accertamenti tossicologici. Di certo c' è che Arianna e il fidanzato, incensurati, non sono mai stati segnalati per uso di stupefacenti, né frequentavano ambienti legati al mondo della tossicodipendenza. Lo hanno appurato i carabinieri che hanno sentito i familiari della vittima e il fidanzato, caduti dalle nuvole nell' apprendere la causa della tragedia.

 

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Nella stanza da letto gli investigatori hanno trovato anche il cellulare di Arianna, sequestrato per capire se dal traffico telefonico degli ultimi mesi possa emergere qualche particolare utile alle indagini. Una prima ipotesi è che la ragazza in questi mesi sia tornata per qualche weekend in Germania e si sia procurata lì la droga. Il compagno ha detto di non saperne nulla, ma sarà risentito nei prossimi giorni dagli inquirenti.

 

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Intanto il profilo Facebook della giovane è già diventato «In memoria di Sigrid Arianna Macrì». E uno degli amici, Michel Zarro, apre la sua pagina con la foto di lei e un lungo ricordo: «Ciao angiolina bella che sei volata in cielo un gelido pomeriggio dentro questa cinica e inumana cittadina, dove a malapena ti salutano e tutto è circoscritto nel far schei e nel comprare il Suv all' ultima moda. E questi poveretti hanno ancora l' ardire di criticarti, di biasimarti, vigliacchi! Ciao visetto dolce con gli occhi belli e sempre dipinti, come una eroina di un fumetto. Non sapremo mai cosa è successo. Ma possiamo ricordare il tempo bello che hai donato a tutti coloro che ti hanno incontrato... Eri tanto graziosa, generosa. Stavi dando il tuo contributo a curare un' anziana malata e davi come una fonte inesauribile il tuo amore al tuo giovane uomo, talmente innamorato di te che quando eravate insieme sembravate un Essere solo».

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