
GOMORRA COL BOTTO! – A NAPOLI LA CAMORRA HA MESSO LE MANI ANCHE SUI FUOCHI D'ARTIFICIO: ARRESTATE SEI PERSONE, LEGATE AL CLAN TRONCONE, ACCUSATE DI ESTORSIONE AI DANNI DEI VENDITORI AMBULANTI DI BOTTI – I MALVIVENTI SI PRESENTAVANO DAVANTI ALLE BANCARELLE, A BORDO DI SCOOTER E CON ARMI IN MANO, E CHIEDEVANO AI COMMERCIANTI SOMME TRA I 100 E I 150 EURO – TRA LE VITTIME DELLE ESTORSIONI C’È ANCHE UN INFLUENCER DA 150MILA FOLLOWER CHE HA INVOLONTARIAMENTE RIPRESO IN DIRETTA I CRIMINALI MENTRE…
venditori ambULANTI DI FUOCHI D'ARTIFICIO A NAPOLI
1. LE MANI DEL CAMORRA SUI FUOCHI D'ARTIFICIO, SEI ARRESTI A NAPOLI
(ANSA) - Passavano davanti alle bancarelle dei venditori ambulanti di fuochi d'artificio, a bordo di scooter, armi in mano. E' così che, a Napoli, nel quartiere Fuorigrotta, scattavano le intimidazioni della camorra per poi pretendere il pagamento di somme di denaro.
I carabinieri della compagnia di Bagnoli hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea a carico di sei uomini. Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati di concorso in estorsioni aggravate dal metodo mafioso, commesse ai danni di venditori ambulanti di fuochi d'artificio.
2. PIZZO ALL'INFLUENCER DA 250MILA FOLLOWERS DURANTE IL "LIVE"
(ANSA) - Figura anche un influencer da 150mila followers tra i venditori ambulanti di fuochi di artificio vittime delle estorsioni e delle tentate estorsioni dello scorso Capodanno in via Leopardi, nel quartiere Fuorigrotta di Napoli. I carabinieri nel corso di un blitz scattato all'alba hanno arrestato sei persone ritenute legate al clan Troncone: si tratta di Alfredo Graziano, Valerio Andrea Guerra, Giuseppe Marco Scala, Antonio De Monte, Antonio Trito e Mattia Maiorino.
napoli fuochi d artificio per la vittoria dello scudetto 8
L'influencer, secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri della compagnia di Bagnoli coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, stava facendo un "live" quando gli estorsori si sono presentati in sella a uno scooter per incassare e lui, per versare il denaro, 150 euro, ha incaricato un collaboratore. Le richieste della camorra si aggiravano tra i 100 e i 150 euro ma a qualcuno è stato chiesto anche qualche decina di euro in più: una delle vittime ha consegnato agli estorsori anche due buste di fuochi d'artificio gratis.
I sei destinatari delle misure cautelari sono tutti appartenenti al quel che resta del clan Troncone, falcidiato dagli arresti e dalle inchieste: i vertici dell'organizzazione Vitale Troncone e suo figlio Giuseppe sono entrambi in carcere proprio nell'ambito dell'indagine sulle estorsioni ai danni degli ambulanti che vendono sigarette di contrabbando e gadget in occasione delle partite del Napoli allo stadio Maradona. Il "dazio" imposto ai venditori ambulanti di "botti" per il Capodanno 2025 fa anche registrare lo scontro tra quel che resta dei Troncone e un gruppo camorristico ribelle formato da giovanissimi, quello degli "Scodellaro".
La vigilia di Capodanno uno dei ragazzi appartenenti agli Scodellaro, infatti, viene pestato dai Troncone proprio per ragioni legate al controllo delle cosiddette "bancarelle" (ambulanti) a Fuorigrotta, nel quale i baby camorristi intendevano inserirsi a discapito dei Troncone. Dopo l'aggressione uno degli esponenti dei gruppo Scodellaro, quello picchiato, dopo avere imposto ai venditori di fuochi di artificio di non pagare le tangenti imposte dai Troncone si è vendicato picchiando colui che stava riscuotendo il pizzo per i suoi rivali.
La camorra di Fuorigrotta, emerge dall'indagine dei carabinieri, ha chiesto soldi a tutti gli ambulanti: alcuni hanno aderito e altri invece no: ma non l'ha chiesto, riferisce una delle vittime ascoltate dai militari, a colui che aveva denunciato e fatto arrestate i Troncone.