paolo uccello

ARTE TRAFUGATA – UNA “RARA” BATTAGLIA DI PAOLO UCCELLO ALL’ASTA DA SOTHEBY’S LONDRA – DIETRO IL QUADRO UNA STORIA DI STERMINIO NAZISTA - I PROPRIETARI ORIGINALI DEL DIPINTO, I TEDESCHI FRIEDRICH GUTMANN E SUA MOGLIE LOUISE, FURONO UCCISI NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO. IL QUADRO, VENDUTO NEL 1942 DAL MERCANTE D’ARTE VICINO A HITLER, JULIUS BÖHLER, FINÌ POI A UNA FAMIGLIA ITALIANA CHE LO HA CONSERVATO PER DECENNI – ORA L’ACCORDO TRA LA COPPIA MILANESE E GLI EREDI DI GUTTMAN - I PROVENTI DELLA VENDITA DEL DIPINTO SARANNO DISTRIBUITI TRA…

Roberta Scorranese per il Corriere della Sera

 

paolo uccello

C' è un dipinto italiano, di proprietà di una famiglia italiana. Ma dietro c' è una storia di sterminio nazista, di eredi tenaci e persino un (quasi) lieto fine. Con un' asta da Sotheby' s che restituisce, almeno in parte, dignità a due vittime dell' Olocausto. E questa storia comincia con un dipinto dai colori accesi, persino eccentrici: è una delle «battaglie» di Paolo Uccello, artista fiorentino del Quattrocento, famoso per l' uso anticonformista delle nuance. Per dire, dipingeva i cavalli di una tonalità tendente al rossastro o al giallo scuro.

 

fritz gutmann

Questo quadro è rimasto a lungo nell' ombra e Simon Goodman non ha potuto vederne i colori se non fino a poco tempo fa: per anni lo ha veduto solo in una vecchia foto in bianco e nero, anche se l' uomo d' affari inglese sapeva che la «Battaglia sulla riva del fiume» (questo il titolo dell' opera) aveva a che fare con la sua famiglia, anzi, era una parte importante della famiglia.

 

Il dipinto infatti è un pezzo della immensa collezione d' arte raccolta dai suoi nonni, Fritz e Louise Gutmann, una coppia facoltosa, originaria della Boemia ma che si era trasferita a Londra e poi ad Amsterdam tra le due guerre.

 

E quel cognome, prima che gli eredi lo cambiassero in Goodman in tempi più recenti, segnò il destino della coppia di origini ebraiche.

 

paolo uccello

Friedrich «Fritz», erede di una importante dinastia di banchieri, aveva raccolto una straordinaria collezione di opere d' arte che includeva dipinti di Botticelli, Renoir, Degas. La Battaglia di Paolo Uccello protagonista di questa storia, era una parte della raccolta, troppo raffinata per non essere notata dagli uomini di Hitler, purtroppo molto abili nel fiutare le cose preziose. Accadde allora - come ha ricostruito The Guardian - che i Gutmann furono costretti a cedere ai nazisti la collezione per una miseria, inclusa la Battaglia di Uccello.

 

Una vera e propria liquidazione forzata indotta dal delegato all' arte di Hitler, Julius Böhler, nel 1942. E sia Fritz che Louise moriranno poi nei campi di sterminio.

adolf hitler

 

Simon Goodman, il loro nipote, è cresciuto a Londra senza conoscere questa storia fino a quando - poco prima di morire - suo padre gli fece avere dei documenti che ricostruivano il passato della famiglia, dalla fortuna accumulata all' umiliazione per mano dei nazisti fino alla morte, Fritz a Theresienstad e Louise ad Auschwitz.

 

Da allora Goodman è diventato un «detective dell' arte trafugata» e ha dedicato la sua vita a ricostruire la collezione dei nonni. In un libro dal titolo «L' orologio di Orfeo» (in Italia pubblicato da Electa) ha raccontato le incredibili vicende di questo cammino verso la ricomposizione di una raccolta d' arte che è anche un racconto di vita.

 

Simon Goodman

E si arriva a Paolo Uccello: quella Battaglia era stata venduta negli anni Cinquanta (da un mercante italiano) ad una famiglia milanese, che di recente ha scoperto la storia che c' è dietro. I proprietari allora hanno deciso di vendere il dipinto (battuto ieri a Londra per oltre 2,6 milioni di euro, con un' offerta arrivata per telefono) ma solo dopo un accordo transattivo con Goodman e con la mediazione della casa d' aste Sotheby' s. E Goodman ha detto al Guardian che i proventi della vendita del dipinto saranno distribuiti tra gli eredi Gutmann e la famiglia italiana.

 

Ma le emozioni non finiscono qui. Goodman ha chiarito che quella Battaglia «è stato il primo dipinto acquistato da mio nonno, dunque per lui chiaramente era un pezzo molto rilevante». Così questo legame invisibile nel nome dell' arte fa rivivere - anche se per poco - la memoria di Fritz e Louise.

paolo uccello

Ultimi Dagoreport

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…

fortunato ortombina barbara berlusconi diana bracco giovanni bazoli teatro alla scala

DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA SCALA SEMBRA ORMAI ESSERE QUELLO DI AVERE UNA "BARCA" DI ALMENO 40 METRI – TRA I GIÀ PRESENTI IN CDA, IL VELIERO DI FRANCESCO MICHELI È LEGGENDARIO, ARREDATO DA QUADRI E DA UN PIANOFORTE A CODA. VACANZE IN BARCA ANCHE PER BAZOLI E MAITE CARPIO CONIUGATA BULGARI - E LE NEW-ENTRY? DIANA BRACCO VELEGGIAVA SU “BEATRICE”, UN'IMBARCAZIONE IN LEGNO DI VALORE STORICO, DA LEI DONATA AL COMUNE DI IMPERIA. BARBARA BERLUSCONI, INVECE, USA IL LUSSUOSO YACHT DI PAPI SILVIO, IL “MORNING GLORY”…

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…

daniela santanche giorgia meloni

LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO IL SUO AMICO LA RUSSA, E ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA OGGI ALLA CAMERA, LA MINISTRA DEL TURISMO RESTA AL SUO POSTO. E OSTENTA SICUREZZA ANCHEGGIANDO CON PULCINELLA A MILANO. IMMAGINI CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA SEDIA I CAMERATI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE CHIEDONO LA SUA TESTA ALLA MELONI. EVIDENTEMENTE, LA “PITONESSA” HA DEGLI ASSI NELLA MANICA SCONOSCIUTI AI PIU', CHE LA RENDONO SICURA DI NON POTER ESSERE FATTA FUORI…