arturo scotto

CAPODANNO CON SCOTTO – L’EX DEPUTATO MDP AGGREDITO A VENEZIA DA UN GRUPPO DI FASCISTI: “MEZZANOTTE E UN MINUTO, CANTAVANO ANNA FRANK SEI FINITA NEL FORNO E DUCE TU SCENDI DALLE STELLE” – LUI LI HA INVITATI A SMETTERLA E LORO LO HANNO PRESO A PUGNI IN FACCIA: “ERA UNA SQUADRACCIA COMPOSTA DA OTTO RAGAZZI E UNA RAGAZZA, SI SONO COPERTI SUBITO IL VOLTO E…” - VIDEO

 

 

Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”

 

La denuncia di Arturo Scotto

Aggredito la notte di San Silvestro in piazza San Marco, a Venezia, da un gruppo di neofascisti. La vittima porta il nome di Arturo Scotto, 41 anni, ex deputato Leu e coordinatore nazionale di Articolo 1 - Movimento democratico e progressista (Mdp) che, attorno a mezzanotte, si trovava assieme alla moglie e al figlio vicino alla Basilica per festeggiare il Capodanno.

 

La prima a raccontare l'accaduto è stata proprio la consorte, in un post pubblicato su Facebook poco più tardi, all'1 e 25, da un bar del Ghetto: «Mezzanotte e un minuto: un gruppo dietro di me canta Anna Frank sei finita nel forno, mi giro: Ragazzi basta!, si mettono a urlare: Duce, duce... con mano alzata, si gira mio marito che prima non li aveva sentiti cantare: Basta! e boom si prende botte in faccia da vari lati, poi si mette di mezzo un ragazzo per aiutarci e picchiano pure lui, poi fuggono come dei vigliacchi».

 

LA DENUNCIA

arturo scotto

Scotto ieri mattina, ha formalizzato una denuncia alla stazione dei carabinieri di San Marco chiedendo che i responsabili vengano perseguiti: «Reputo tali episodi gravi sia per la patita lesione fisica e soprattutto per la lesione morale perché alcune frasi sono da considerare ignobili e fuori dal dettato costituzionale».

 

arturo scotto

Ai militari ha parlato di «una squadraccia abituata a fare a botte e ad aggredire le persone, anche perché si sono immediatamente coperti il volto», e ha descritto alcuni dei componenti del gruppo, composto da otto ragazzi e una ragazza, di età compresa tra 20-25 anni, a suo dire «alterati, forse dall'alcol»: uno degli aggressori «aveva capelli neri e dei tatuaggi sul collo, mentre un altro era magro e portava il pizzetto. E ancora un terzo era alto circa un metro e novanta e «la ragazza aveva capelli biondi lisci».

Arturo Scotto

 

La moglie dell'esponente politico, Elsa Bertholet, ha cercato di riprendere il pestaggio con lo smartphone, ma qualcuno le ha sferrato un calcio facendoglielo cadere a terra.

Il tutto è accaduto durante il brindisi collettivo in corso in piazza San Marco, tra botti, fuochi d'artificio e brindisi all'aperto. Il pugno sul naso ha provocato a Scotto la perdita di sangue, ma non una frattura. Nel tardo pomeriggio l'ex parlamentare si è recato al pronto soccorso per accertamenti. Per la moglie soltanto un po' di spavento, ma nessuna conseguenza fisica.

 

alfredo d'attorre e arturo scotto 4

Le forze dell'ordine hanno iniziato a visionare le immagini girate da alcune telecamere per cercare di identificare gli autori dell'aggressione, impresa non agevole, considerate le circa 30mila persone che affollavano San Marco a quell'ora. Tuttavia in un video si vede la scena in cui l'esponente politico viene preso a pugni in volto e inizia a sanguinare: dai filmati si scorgono dei giovani vestiti con giubbotti in pelle, uno dei quali con la testa rasata.

arturo scotto e erasmo palazzotto

 

«Un fatto estremamente grave, anche perché sullo sfondo c'è l'antisemitismo e il revisionismo, contro cui combattiamo da anni». È una condanna decisa quella espressa dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

 

Unanime lo sdegno delle forze politiche, da sinistra a destra. «Non c'è posto nella nostra società e nella nostra democrazia per qualunque apologia del fascismo e per qualunque espressione di violenza e antisemitismo». avverte Roberto Fico.

 

«Combattere i fascisti vigliacchi è nostro dovere quotidiano. Ricordiamocelo sin dal primo giorno dell'anno», scrive su Twitter il dem Andrea Orlando. Giorgia Meloni parla di vigliacca aggressione» esprimendo «solidarietà senza riserve». «Inaudita gravità» anche per la presidenze dei senatori forzisti, Bernini e «un abbraccio» dal leghista Roberto Calderoli.

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