sacko soumalya

LA SUA MORTE E' COSA NOSTRA - IL 29ENNE MALIANO SACKO SOUMALYA È STATO ASSASSINATO A FUCILATE IN CALABRIA, NEL VIBONESE, MENTRE RACCOGLIEVA LAMIERE IN UN’EX FABBRICA CON ALTRI DUE MIGRANTI - FACEVA PARTE DELL’UNIONE SINDACALE DI BASE E DIFENDEVA I BRACCIANTI SFRUTTATI - ORA SI TEME UNA NUOVA ROSARNO…

Gaetano Mazzuca per la Stampa

 

sacko soumalya 2

Raccoglieva lamiere in un' ex fabbrica divenuta discarica per costruire le nuove "case" dei suoi compagni. Non poteva immaginare che avrebbe pagato con la vita per quei pezzi di ferro vecchio. Sacko Soumalya, di 29 anni, originario del Mali, è morto così centrato alla testa da un colpo di fucile.

 

La disperata corsa verso l' ospedale di Reggio Calabria non è servita a salvargli la vita. I carabinieri coordinati dalla Procura di Vibo Valentia avrebbero una pista ben precisa da seguire e non si esclude che già nelle prossime ore possano chiudere il cerchio sul responsabile che la sera del 2 giugno ha sparato quattro colpi uccidendo il 29enne maliano e ferendo alla gamba Drame Madiheri, 39 anni.

sacko soumalya 1

 

Il luogo del delitto

Da alcuni giorni, si apprende da fonti investigative, erano arrivate segnalazioni per la continua presenza di migranti nell' ex stabilimento "La Fornace" di San Calogero.

Dopo l' ultimo drammatico incendio nella tendopoli di San Ferdinando, costato la vita alla nigeriana Becky Moses, i migranti avevano iniziato a utilizzare quelle lamiere abbandonate per costruire le loro baracche.

 

ubs reggio calabria

Un via vai che potrebbe aver "infastidito" qualcuno che la sera del 2 giugno ha deciso di dare una drammatica "lezione". Un contributo decisivo potrebbe arrivare dalla testimonianza degli altri due giovani africani sopravvissuti.

 

«Servivano delle lamiere - ha raccontato Drame agli inquirenti - e così siamo partiti a piedi dalla tendopoli». Un' ora di cammino per raggiungere quella struttura abbandonata che, una decina d' anni fa, fu sequestrata perché nel suo sottosuolo sarebbero state stoccate illecitamente oltre 135 mila tonnellate di rifiuti pericolosi e tossici.

 

L' impegno nel sindacato

tendopoli san ferdinando

I ragazzi avevano iniziato ad accatastare le lamiere quando hanno sentito il rumore di una macchina che si fermava a poca distanza: «Qualcuno - ha raccontato il maliano ferito - è arrivato a bordo di una Fiat Panda vecchio modello e ci ha sparato addosso, Sacko è caduto colpito alla testa. Io ho sentito un bruciore alla gamba.

 

Ho visto quell' uomo, bianco, con il fucile. Ha esploso quattro colpi dall' alto verso il basso». Sacko Soumalya li aveva solo accompagnati, lui infatti viveva nel nuovo campo allestito dalla prefettura.

tendopoli rosarno

 

Tra le migliaia di ragazzi che vivono tra le baracche e le tende di San Ferdinando lo conoscevano tutti perché ormai da tempo era un punto di riferimento per i raccoglitori di agrumi nella piana di Gioia Tauro, in prima fila nelle lotte con l' unione sindacale di base.

 

«Non voglio alimentare tensioni - ci dice Peppe Marra del sindacato Usb rimasto nella tendopoli per tutta la giornata - ma credo che nessuno avrebbe sparato se fossero stati tre ragazzi bianchi».

 

tendopoli migranti

Per oggi il sindacato di cui faceva parte Soumalya ha convocato lo sciopero generale. Nessuno dei braccianti dell' Usb si presenterà nei campi.

 

Per le 10 si riuniranno in una grande assemblea per decidere le iniziative da intraprendere. Sacko era amico anche di don Pino De Masi, referente di Libera per la Piana di Gioia Tauro: «È morto - ha commentato il parroco - perché nei nostri territori qualcuno ha deciso così. In questa terra si muore non solo di 'ndrangheta, di tumore e di malasanità, ma anche di razzismo».

 

sacko soumalya

Già dalle ore immediatamente successive alla morte del giovane maliano il comitato provinciale per l' ordine e la sicurezza ha deciso di aumentare il livello di guardia sulla tendopoli.

 

Si temono tensioni come quelle che poi sfociarono, nel 2010, nella rivolta di Rosarno quando i ragazzi africani utilizzati per la raccolta nei campi occuparono le strade del paese dopo che qualcuno aveva sparato contro un giovane con un fucile ad aria compressa.

tendopoli migranti 1bracciantirosarno baraccopoli

VIGNETTA VAURO - LA MORTE DI SACKO SOUMALIA

 

Ultimi Dagoreport

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…

giuseppe conte beppe grillo ernesto maria ruffini matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – ABBATTUTO PER DUE VOLTE BEPPE GRILLO ALLA COSTITUENTE, UNA VOLTA CASSATO IL LIMITE DEI DUE MANDATI,  LIBERO DA LACCI E STRACCI, GIUSEPPE CONTE POTRA' FINALMENTE ANNUNCIARE, IN VISTA DELLE REGIONALI, L’ACCORDO CON IL PARTITO DI ELLY SCHLEIN – AD AIUTARE I DEM, CONCENTRATI SULLA CREAZIONE DI UN PARTITO DI CENTRO DI STAMPO CATTOLICO ORIENTATO A SINISTRA (MA FUORI DAL PD), C'E' ANCHE RENZI: MAGARI HA FINALMENTE CAPITO DI ESSERE PIÙ UTILE E MENO DIVISIVO COME MANOVRATORE DIETRO LE QUINTE CHE COME LEADER…

alessandro sallusti beppe sala mario calabresi duomo milano

DAGOREPORT – CERCASI UN SINDACO A MISURA DUOMO - A DESTRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE: SALLUSTI PIACE A FRATELLI D’ITALIA MA NON AI FRATELLI BERLUSCONI, CHE LO CONSIDERANO UN “TRADITORE” (IERI AI PIEDI DEL CAVALIERE, OGGI BIOGRAFO DI MELONI) – A SINISTRA, C'E' BEPPE SALA CHE VUOLE IL TERZO MANDATO, CERCANDO DI RECUPERARE IL CONSENSO PERDUTO SUL TEMA DELLA SICUREZZA CITTADINA CON L'ORGANIZZAZIONE DELLE OLIMPIADI DI MILANO-CORTINA 2026 - SI RAFFORZA L’IPOTESI DI CANDIDARE MARIO CALABRESI (IN BARBA ALLE SUE SMENTITE)...

nancy pelosi - donald trump - joe biden - michelle e barack obama

DAGOREPORT – FINALMENTE UNA DONNA CON LE PALLE: MICHELLE OBAMA NON CEDE AI VENTI DI TRUMPISMO E SI RIFIUTA DI PARTECIPARE ALL’INAUGURATION DAY. L’EX FIRST LADY SI ERA GIÀ RIFIUTATA DI ANDARE AL FUNERALE DI JIMMY CARTER: UNA VOLTA SAPUTO CHE AVREBBE DOVUTO POSARE LE CHIAPPONE ACCANTO A QUELLE DI TRUMP, SI È CHIAMATA FUORI – UNA SCELTA DI INDIPENDENZA E FERMEZZA CHE HA UN ENORME VALORE POLITICO, DI FRONTE A UNA SCHIERA DI BANDERUOLE AL VENTO CHE SALGONO SUL CARRO DEL TRUMPONE. E CHE IN FUTURO POTREBBE PAGARE…

giorgia meloni daniela santanche matteo salvini renzi

CHE SUCCEDE ORA CHE DANIELA SANTANCHÈ È STATA RINVIATA A GIUDIZIO PER FALSO IN BILANCIO? NIENTE! PER GIORGIA MELONI UN RIMPASTO È INDIGERIBILE, E PER QUESTO, ALMENO PER ORA, LASCERÀ LA "PITONESSA" AL SUO POSTO - LA DUCETTA TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI: SE ZOMPA UN MINISTRO, LEGA E FORZA ITALIA CHIEDERANNO POLTRONE – IL DAGOREPORT DI DICEMBRE CHE RIVELAVA IL PIANO STUDIATO INSIEME A FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, COME DEL RESTO IL "CAPITONE" PER IL CASO "OPEN ARMS", PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? – IL SUSSULTO DI ELLY SCHLEIN: “MELONI PRETENDA LE DIMISSIONI DI SANTANCHÈ”