le opere di paul allen all asta

ASTA, AGUZZATE LA VISTA! - LA PROSSIMA SETTIMANA SI TERRÀ QUELLA CHE POTREBBE DIVENTARE “L’ASTA DI OPERE D’ARTE PIÙ GRANDE DELLA STORIA”: LA COLLEZIONE PRIVATA DEL DEFUNTO CO-FONDATORE DI MICROSOFT, PAUL ALLEN, DOVREBBE RAGGIUNGERE LA CIFRA RECORD DI 1 MILIARDO DI DOLLARI - NE FANNO PARTE OLTRE 150 CAPOLAVORI, TRA CUI “LES POSEUSES, ENSEMBLE” DI SEURAT E “LA MONTAGNE SAINTE-VICTOIRE DI CÉZANNE,” CHE DOVREBBERO ESSERE VENDUTI PER…

Silvia Stellacci per www.lastampa.it

 

paul allen

La prossima settimana si terrà quella che potrebbe diventare «l’asta di opere d’arte più grande della storia». La vasta collezione privata del defunto co-fondatore di Microsoft, Paul Allen, dovrebbe raggiungere la cifra record di 1 miliardo di dollari. Ne fanno parte oltre 150 capolavori, tra cui Les Poseuses, Ensemble (petite version) di Georges Seurat e il paesaggio La Montagne Sainte-Victoire di Paul Cézanne, che dovrebbero essere venduti entrambi per oltre 100 milioni di dollari, e l'opera Bosco di betulle di Gustav Klimt del 1903, che è stata stimata dal banditore del valore di 90 milioni di dollari.

 

Visionary: The Paul G. Allen Collection verrà venduta da Christie's al Rockfeller di New York, nel corso della giornata del 9 e 10 novembre. Tra le meravigliose opere della collezione ci sono anche quelle di Botticelli – con la Madonna del Magnificat – Picasso, Monet, Gaugin, Cézanne e ancora David Hockney, Roy Lichtenstein, Francis Bacon, Lucian Freud e JMW Turner. Allen ha selezionato da solo tutte le opere, che coprono un arco di oltre 500 anni, e non si è mai affidato ad alcun compratore d'arte per sceglierle, al contrario di molti miliardari. «Quando si guarda un dipinto si guarda in un paese diverso, nell'immaginazione di qualcun altro, come lo ha visto», ha detto Allen della sua collezione quando alcune delle sue opere sono state esposte nel 2016.

le opere di paul allen all asta 16

 

Christie's ha dichiarato che la vendita è «pronta ad essere la più grande ed eccezionale asta di opere d’arte della storia», in grado di superare i 922 milioni di dollari raggiunti dalla vendita della collezione Macklowe lo scorso maggio, dopo il divorzio del magnate immobiliare Harry Macklowe dalla moglie Linda.

 

le opere di paul allen all asta 13

Tutti i proventi saranno devoluti in beneficenza, come stabilito da Allen, morto nel 2018 all'età di 65 anni per le complicazioni di un linfoma non-Hodgkin. Nel 2010, quando era la 37esima persona più ricca del mondo, con un patrimonio stimato di 13,5 miliardi di dollari, si è impegnato a lasciare la maggior parte di questa fortuna in beneficenza. La Paul G Allen Family Foundation investe soprattutto nelle comunità del Pacifico nord-occidentale, con particolare attenzione alle arti regionali, alle popolazioni svantaggiate e all'ambiente.

le opere di paul allen all asta 8

 

Allen, che ha co-fondato Microsoft nel 1975 con l'amico d'infanzia Bill Gates, ha donato più di 2,5 miliardi di dollari nel corso della sua vita per aiutare a salvare le specie in via di estinzione, finanziare la ricerca sulle bioscienze e sulle nuove tecnologie e finanziare progetti di esplorazione dei fondali oceanici.

 

Max Carter, vicepresidente di Christie's per l'arte del XX e XXI secolo, ha dichiarato al Guardian che la collezione d'arte di Allen era «come la vista mozzafiato di Cézanne di Mont Sainte-Victoire... la cima della montagna». «Da I cinque sensi di Brueghel e le fantasie veneziane di Turner e Manet – continua Carter – ai capolavori del tardo XIX secolo di Van Gogh, Gauguin e Monet, al Bosco di betulle di Klimt e al Grande interno W11 (dopo Watteau) di Lucian Freud, probabilmente la più grande opera degli ultimi 50 anni, la collezione è definita solo dalla visione e dalla qualità».

le opere di paul allen all asta 10collezione paul allen 9paul allen bill gates 1981 paul allen 6paul allen 7Paul Allen e Bill Gatesle opere di paul allen all asta 9collezione paul allen 8le opere di paul allen all asta 3collezione paul allen 4collezione paul allen 5collezione paul allen 7collezione paul allen 6paul allen bill gates 1 collezione paul allen 2collezione paul allen 3collezione paul allen 1paul allen collezione paul allen 10le opere di paul allen all asta 7le opere di paul allen all asta 6le opere di paul allen all asta 4le opere di paul allen all asta 5le opere di paul allen all asta 1 paul allen bill gatesle opere di paul allen all asta 2le opere di paul allen all asta 11le opere di paul allen all asta 12

Ultimi Dagoreport

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)