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L'ITALIA DEI NO A PRESCINDERE: DOPO I NO-TAV, NO-TAP E NO-TRIV ORA CI DOBBIAMO SCIROPPARE ANCHE I NO-RIGASS - ATTIVISTI, RAPPRESENTANTI DI ASSOCIAZIONI E AMBIENTALISTI DI TUTTA ITALIA SI RIUNISCO A PIOMBINO E DICHIARANO GUERRA AI RIGASSIFICATORI – IL RICORSO AL TAR DEL SINDACO DI FRATELLI D’ITALIA, FRANCESCO FERRARI, CREA IMBARAZZO A GIORGIA MELONI CHE HA DICHIARATO INDISPENSABILE IL RIGASSIFICATORE...

 

Flavia Amabile per “la Stampa”

 

manifestazione contro il rigassificatore a piombino

È una dichiarazione di guerra quella che arriva dalle centinaia di persone riunite a Piombino per protestare contro i rigassificatori. Non solo quello che la Snam sta provando a collocare nel porto della piccola città toscana.

 

«Rifiutiamo i rigassificatori in qualsiasi altro tratto di mare o di costa italiani», è lo slogan che chiunque ripete nella sala dell'Hotel Centrale gremita, dove per ore si avvicendano al microfono attivisti, rappresentanti di associazioni, ambientalisti, protagonisti delle battaglie in corso da anni nelle decine di territori dove sono previsti nuovi rigassificatori o depositi di gas liquefatto.

manifestazione contro il rigassificatore a piombino

 

E tutti ora guardano a Piombino come modello per lanciare una campagna di mobilitazione contro i rigassificatori ancora più forte e decisa. La riunione di ieri è servita per dare vita ufficialmente alla "Rete No Rigass. No Gnl" destinata a dare una dimensione nazionale alla protesta facendo fare un salto di qualità alla loro opposizione a cominciare da una grande manifestazione che porterà migliaia di persone a Roma all'inizio del 2023.

 

PROTESTE CONTRO IL RIGASSIFICATORE A PIOMBINO

«Piombino è il nostro faro», spiega Claudio Pagnani del coordinamento "Per il clima - fuori dal fossile" arrivato da Ravenna nella piccola città toscana che le politiche energetiche hanno unito. A Ravenna la Snam ha deciso di collocare una nave sorella di quella destinata a Piombino per rigassificare il gas liquido da immettere nel circuito. «Stiamo organizzando manifestazioni di protesta, convegni ma ora non basta più, ora bisogna unirsi per avere più forza nel dire che non vogliamo i rigassificatori, che vogliamo dire basta a questo sistema che ci lega sempre di più alle fonti fossili mentre è evidente che bisogna andare nella direzione opposta, verso le fonti di energia rinnovabile».

 

PROTESTE CONTRO IL RIGASSIFICATORE A PIOMBINO

A oggi sono tre i rigassificatori in funzione in Italia: il più anziano risale al 1967, è il terminale Italia, nella baia di Panigaglia, Comune di Porto Venere. Si trova nello stretto golfo della Spezia, a pochi passi dalle case, vicino al porto commerciale e a quello militare. Dal 2009 è operativo nell'Adriatico il più grande rigassificatore italiano. Sorge a 15 chilometri da Porto Viro (RO), su un'isola artificiale. Dal 2013 è entrato in funzione anche il terminale di Livorno. Si trova a circa 22 chilometri al largo di Livorno ed è connesso alla rete metanifera tramite un gasdotto di 36 km.

 

manifestazione contro il rigassificatore a piombino 2

Una parte minima dei progetti presentati negli anni, ricorda Cosimo Quaranta, attivista del Movimento No Tap/Snam dalla provincia di Brindisi e della campagna nazionale "Per il clima, fuori dal fossile": «A Brindisi il rigassificatore è stato bloccato dall'opposizione locale e dalle inchieste giudiziarie che hanno mostrato che le autorizzazioni c'era un sistema di tangenti e corruzione. 

 

Ora però bisogna essere più forti nella protesta perché i rischi aumentano: l'articolo 5 del Decreto aiuti prevede procedure più rapide per i nuovi impianti, tralasciando persino la valutazione d'impatto ambientale. Non bisogna consentire questa semplificazione sulla pelle delle persone e dei territori». È quello che sostiene da tempo Piombino opponendosi prima al governo Draghi poi a quello Meloni. Un'opposizione condotta non soltanto da comitati e dalla popolazione.

 

francesco ferrari sindaco fdi di piombino

 Il sindaco si è messo alla testa della sua comunità, promuovendo un ricorso al Tar contro l'infrastruttura, anche se è di Fratelli d'Italia e la sua posizione sta creando più di un imbarazzo nel partito e con la presidente del Consiglio che non intende fare marcia indietro. Il pericolo è molto evidente in Sardegna, per esempio. 

 

«La Snam ha presentato un progetto di rigassificatore galleggiante nel sud dell'isola, a Portoscuso, che stiamo ritardando attraverso le nostre azioni - racconta Angelo Cremone dell'associazione Sardegna Pulita -. Ha motivato questa necessità asserendo che la centrale Enel vicina sarebbe stata riconvertita a gas. Un'affermazione che Enel ha smentito. Inoltre, nel nostro piccolo territorio si registra già un'alta concentrazione di piombo, arsenico, zinco, alluminio. Anche l'Istituto superiore di sanità ha sottolineato gli ulteriori impatti sanitari che avrebbe un rigassificatore. Noi quindi andiamo avanti nella battaglia e siamo convinti che ora la questione debba essere nazionale».

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