CORSI E RICORSI – AUTOSTRADE FA RICORSO CONTRO IL DECRETO GENOVA: CASTELLUCCI E CERCHIAI HANNO ASPETTATO L’ULTIMO GIORNO UTILE, SPERANDO CHE IL GOVERNO FACESSE RETROMARCIA SULLA NON ASSEGNAZIONE AI BENETTON DELLA RICOSTRUZIONE DEL VIADOTTO MORANDI – MA I LAVORI NON SARANNO BLOCCATI...
Umberto Mancini per “il Messaggero”
i meme sui benetton e il crollo del ponte di genova
Hanno aspettato l' ultimo giorno utile, sperando fino alla fine che il governo facesse retromarcia sulla violazione della Convenzione e che il commissario Marco Bucci si battesse a favore della soluzione più rapida per ricostruire il Ponte Morandi. Così non è stato. Sicché, come Il Messaggero ha appreso da fonti legali vicine alla società, Giovanni Castellucci e Fabio Cerchiai, rispettivamente ad e presidente di Autostrade per l' Italia, oggi si troveranno costretti a proporre al cda di deliberare il ricorso della società contro il provvedimento di nomina del commissario Bucci, dopo una gran quantità di approfondimenti legali e un' ampia condivisione con i consiglieri d' amministrazione.
giovanni toti marco bucci ponte morandi
A sentire i legali, Castellucci e Cerchiai non avrebbero voluto, anche per evitare il rischio di strumentalizzazioni. Ma è impossibile per chi amministra la principale concessionaria autostradale del Paese, spiegano i legali, non tener conto dei legittimi interessi degli azionisti italiani e di quelli esteri, come i tedeschi di Allianz e i cinesi di The Silk of Road: interessi che il Decreto Genova ha in qualche modo umiliato ignorando l' art. 3 della Convenzione tra ministero dei Trasporti e concessionaria, secondo cui Aspi aveva il diritto-dovere di ricostruire il Ponte.
Una scelta, quella del ricorso, frutto del parere di numerosi esperti amministrativisti che sono concordi nel ritenere illegittime le disposizioni del Decreto. Un provvedimento che, a loro avviso, è in contrasto sia con la Costituzione sia con la Direttiva europea in materia. Un caso nel quale «la norma interna va disapplicata automaticamente», spiega un' autorità in materia come il professor Vincenzo Roppo, ordinario all' Università di Genova. Facile dunque prevedere che un ricorso del genere possa avere successo, mentre è probabile che quello di Aspi non sarà l' unico.
Ma se per Aspi il ricorso è scelta obbligata, la decisione più delicata che la società è chiamata ad adottare è provare a bloccare o meno la ricostruzione del Ponte e gli atti del Commissario Bucci, che peraltro sembra abbia stabilito un rapporto di proficuo scambio con Castellucci. Da quanto risulta, l' orientamento del manager sarebbe però di non chiedere la sospensiva degli atti contro cui sarà presentato ricorso, evitando quindi di bloccare o di rallentare solo d' un minuto le attività di demolizione e di ricostruzione del Ponte.
GIOVANNI CASTELLUCCI E FABIO CERCHIAI
Dunque, a chiunque esse siano affidate, potranno andare avanti a prescindere dalla presentazione del ricorso. L' obiettivo dell' azienda è chiaro: tutelare i propri diritti senza danneggiare in alcun modo Genova. «La priorità era e resta operare per far uscire Genova dall' emergenza», aveva dichiarato Castellucci il 7 settembre al quotidiano della città ligure. Da allora la società si è impegnata per alleviare le ferite della comunità genovese su molti fronti, dai contributi agli sfollati al supporto economico alle attività commerciali e artigianali, fino alla decisione di intavolare trattative dirette con le famiglie delle vittime saltando tempi e lungaggini burocratiche delle compagnie di assicurazione.
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