
"AVEVA RELAZIONI EXTRACONIUGALI?" - LA DOMANDA DELL'AVVOCATO DELL'ASL DI TARANTO A ELEONORA COLETTA, CHE HA PERSO IL MARITO DI 56 ANNI E IL PAPÀ A CAUSA DEL COVID MENTRE ERANO RICOVERATI ALL'OSPEDALE MOSCATI DI TARANTO - LA DONNA (CHE HA SCRITTO UN LIBRO SULLA VICENDA) HA PORTATO IN TRIBUNALE L'AZIENDA SANITARIA, SECONDO COLETTA I SUOI PARENTI SONO MORTI A CAUSA DELLA NEGLIGENZA DEL PERSONALE SANITARIO: "VOGLIONO PROVARE CHE SICCOME IO SONO COSÌ LIBERTINA NON HO SOFFERTO PER LA MORTE DI MIO MARITO E IL RISARCIMENTO SI DEVE RIDURRE..."
Estratto dell’articolo di Cesare Bechis per www.corriere.it
«Secondo l’avvocato della Asl di Taranto in aula dovrei ammettere di aver avuto una vita licenziosa. Oggi c’è stata udienza e il legale vuole provare che siccome io sono così libertina non ho sofferto per la morte di mio marito e, non soffrendo, il risarcimento chiesto deve ridursi».
Il caso riguarda l’avvocata Eleonora Coletta, che ha perso il marito Dario, di 56 anni, e il papà durante il periodo della pandemia mentre erano ricoverati all’ospedale Moscati di Taranto. Coletta è vice presidente del comitato nazionale Verità e Giustizia vittime Covid Moscati e ha scritto anche il libro «Canale terminale», quasi ad indicare che quel reparto fosse il termine del tragitto di chi era stato colpito dal coronavirus.
In sostanza attribuisce a casi di malasanità il decesso delle due perone a lei care e non alle conseguenze della malattia. Di qui una vertenza penale – ancora in atto – e una causa civile diventata molto spinosa per l’avvocata, che si trova di fronte a domande che lei definisce «sessiste». «Questo accade solo perché sono una donna – dice con amarezza – oggi mi sento così violata perché contro la calunnia non c’è difesa.
Dovrei confessare ciò che non ho fatto, dovrei dire che avevo relazioni extraconiugali, di aver trascorso lontana da mio marito le festività, di aver passato il tempo libero con altre persone, una serie di domande sulla mia vita privata che le mie tre figlie hanno definito offensive anche per la memoria del papà».
Ad agosto scorso è stato fatto un accertamento tecnico preventivo ad opera di medici nominati dal tribunale di Taranto, esaminando le corpose cartelle cliniche. I periti hanno riconosciuto le responsabilità della Asl per la morte del marito Dario.
«Ma l’azienda ha rifiutato qualsivoglia conciliazione e abbiamo dovuto instaurare un giudizio di merito nel quale bisogna andare avanti per quantificare il risarcimento», spiega ancora l'avvocata. Di qui l’iniziativa dell’avvocato dell’azienda sanitaria di imboccare una linea difensiva sugli aspetti privati della coppia.
«La Asl non ha alcuna prova di questa mia presunta condotta licenziosa – sottolinea Eleonora Coletta – le posso dire che quando sono stata ricoverata a Milano per problemi di salute mio marito mi è stato affianco ininterrottamente. Credo che la Asl con questo metodo voglia abbattermi perché do fastidio».