1. “COSA POSSO DIRE? SONO DISTRUTTA”. DAL GIORNO IN CUI IL MARITO È FINITO NELL'INCHIESTA SULLE BABY SQUILLO, IL MATRIMONIO DI ALESSANDRA MUSSOLINI È ANDATO IN FRANTUMI. DA PIÙ DI UNA SETTIMANA MAURO FLORIANI HA DOVUTO FARE I BAGAGLI 2. TRA I TWEET DI SBERLEFFO, UNO DI SOLIDARIETA’ DI ANTONIO BASSOLINO CHE NEL 1994 VINSE LA SFIDA PER IL COMUNE DI NAPOLI: “DUELLAMMO IN MODO DURO MA CON RECIPROCO RISPETTO, 20 ANNI FA. AD ALESSANDRA MUSSOLINI ESPRIMO LA MIA VICINANZA UMANA” 3. FILMATI I RAPPORTI CON LE MINORENNI PER I RICATTARE I CLIENTI: “MI RICORDO UNA VOLTA CI STAVA UNO CHE AVEVA FATTO UNA PROPOSTA A MIMMI DI FARCI FARE UN VIDEO. UN PORNO, CON LE MASCHERE, PERÒ, COPERTE, CHE NON SI VEDEVA IL VISO. PER QUESTO GLI HO MANDATO LE FOTO”. RACCONTA EMANUELA, UNA DELLE DUE ADOLESCENTI DIVENTATE, NELLA PRIMAVERA DELLO SCORSO ANNO, BABY SQUILLO DEI PARIOLI

1. BABY SQUILLO, MUSSOLINI IN LACRIME: «COSA POSSO DIRE? SONO DISTRUTTA». SUO MARITO RISCHIA QUATTRO ANNI DI CARCERE
Cristiana Mangani per Il Messaggero

Un filo di voce. «Cosa posso dire? Sono distrutta». Alessandra Mussolini risponde al telefono per un secondo, e si sente chiaramente che piange. Lei, la pasionaria della politica, sempre in prima fila a battagliare, è ora la vittima inconsapevole dell'uomo con il quale ha praticamente passato tutta la vita: l'ex capitano della Finanza, Mauro Floriani, suo fidanzato dai tempi della scuola e poi marito.

Dal giorno in cui Floriani è finito nell'inchiesta sulle baby squillo, il matrimonio è andato in frantumi. Da più di una settimana lui ha dovuto fare i bagagli, e ha preso un appartamento non molto lontano da quello della famiglia.

ZIA SOFIA
Alessandra, invece, ha trovato protezione dalla mamma, Maria Scicolone, dove si è trasferita non appena la notizia è diventata pubblica. Con lei ha portato anche i tre figli, Caterina, Clarissa e Romano, suo principale pensiero in questi giorni di sofferenza. «Devo pensare a loro, devo proteggerli», ha detto alle poche persone che sono riuscite a parlarle. Di grande conforto sembrano essere state le parole di zia Sofia Loren dall'America, che la chiama tutti i giorni. Da sempre Alessandra è la nipote preferita, quella che le somiglia tanto e ha il suo stesso carattere.

LE NOZZE
In questi giorni, il cellulare è squillato sempre a vuoto. Poi un attimo la voce risponde. Ne è passato di tempo da quando ha deciso di sposare quel fascinoso ufficiale delle Fiamme gialle. Era il 28 ottobre del 1989 a Predappio. Sette anni dopo le nozze, Floriani ha cambiato lavoro. Una scelta che, all'epoca, ha scatenato mille polemiche per alcuni conflitti di interesse. Alessandra lo aveva difeso: «Ora teniamo famiglia, abbiamo una figlia. Avremmo dovuto lasciarla crescere con una madre che sta sempre in giro a far politica e un padre sballottato continuamente da una caserma all'altra dell'Italia? Eh no, signori miei: abbiamo avuto l'occasione di mettere a posto le cose e non ce la siamo fatta sfuggire».

LE ACCUSE
La procura di Roma ha iscritto Floriani per prostituzione minorile, e potrebbe rischiare - qualora le contestazioni nei suoi confronti venissero definitivamente accertate dai magistrati - fino a 4 anni di carcere. Decisiva la Convenzione di Lanzarote, ratificata in Italia nel 2012, sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale. Una ratifica voluta fortemente dalla moglie in Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza. Perché meravigliarsi, quindi, se ora non è scesa in campo, lancia in resta, per difendere il marito? «Duellammo in modo duro ma con reciproco rispetto, 20 anni fa. Ad Alessandra Mussolini esprimo la mia vicinanza umana», ha scritto su Twitter Antonio Bassolino. Nel 1994 fu eletto sindaco di Napoli battendola nella gara elettorale.

2. NOI BABY SQUILLO A 500 EURO AL GIORNO - GLI UOMINI CI DICEVANO: SIETE PICCOLE'
Francesco Salvatore e Maria Elena Vincenzi per ‘La Repubblica - Roma'

"Mi ricordo una volta ci stava uno che aveva fatto una proposta a Mimmi di farci fare un video. Un porno, con le maschere, però, coperte, che non si vedeva il viso. Per questo gli ho mandato le foto". Racconta i suoi tre mesi di vita sopra le righe Emanuela, una delle due adolescenti diventate, nella primavera dello scorso anno, baby squillo dei Parioli.

Risponde a tutte le domande la ragazza, e percorre a ritroso tutti gli attimi in cui lei, 16 anni, insieme a Serena, 15 anni (entrambi nomi di fantasia) sono state messe in vendita in un appartamento dei Parioli. Le parole sono quelle pronunciate nell'incidente probatorio, servito a fissare le testimonianze delle minori ai fini processuali. L'udienza si è tenuta in forma protetta all'inizio del mese scorso, davanti ai nove indagati del primo filone di indagine, condotta dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal sostituto Cristiana Macchiusi.

Nel frattempo l'inchiesta è andata avanti. Sono spuntati altri clienti, eccellenti, fra i mille contatti che le due adolescenti hanno raccolto in pochi mesi di attività. Fra questi Mauro Floriani, manager delle Ferrovie dello Stato e marito di Alessandra Mussolini, indagato e finito fra gli iscritti con altre ventuno persone

Proprio i clienti. Tanti. Che facevano guadagnare alle ragazze "fino a 500 euro al giorno", di cui una quota parte andava a uno degli sfruttatori, Mirko Ieni, che "non sapeva che fossimo minorenni". Ieni, arrestato ieri nuovamente con l'ipotesi di aver sfruttato altre due ragazze poco più che maggiorenni, citate dalla stessa Emanuela in udienza, aveva preso in affitto la casa ai Parioli.

Erano tanti clienti delle baby squillo. Pagavano per fare sesso e non si interessavano dell'età delle ragazze. Il pm chiede ad Emanuela se qualche cliente si fosse mai rifiutato di avere rapporti sessuali con loro due dopo averle viste, per essersi accorto che fossero minorenni.

Emanuela: "Alcune volte qualcuno ci ha detto che eravamo troppo piccole. Cioè, noi non
gli abbiamo mai detto che eravamo minorenni".
Pm: "E qualcuno se ne è andato, quante volte sarà successo?"
E: "Poche" Pm: "Tipo?"
E: "Questo non me lo ricordo, però mi ricordo poche volte. Una volta uno se ne è andato per via dei miei tatuaggi".

IL VIDEO PORNO
Chiedevano di tutto i clienti.
Ci provavano, contattando l'intermediario, Mirko Ieni, il quale "faceva tutto lui. Metteva gli annunci e rispondeva alle mail". Le proposte venivano corredate da foto e pubblicate sul sito bakecaincontri. it. Anche Nunzio Pizzacalla, militare arrestato nell'indagine, e sfruttatore, nello stesso modo "mi aveva procurato una decina di clienti ma non gli ho mai dato i soldi".

Pm: "Le foto, Ieni, le utilizzava per procurare i clienti?"
E: "Sia per i clienti, e, poi mi ricordo che una volta, ci stava uno che aveva fatto la proposta a Mimmi di farci fare un video".
Pm: "Di che tipo?"
E: "Un porno, con le maschere, però, coperte, che non si vedeva il viso e io per questo gliele ho mandate".

500 EURO AL GIORNO
Le tariffe fissate per le due baby
prostitute variavano da cliente a cliente. Erano decise da "Mimmi", Mirko Ieni.
Pm: "Quando voi incontravate i clienti procacciati da Ieni, chi stabiliva le tariffe?"

E: "Il prezzo variava. Sia da quello che facevamo... era un po' a contrattazione con i clienti. Mimmi diceva 300 e loro 250 e lui dava l'ok. Poi in base ai soldi, lui all'inizio su 200 euro (che prendevamo per la prestazione
ndr.)
lui ne prendeva 100. Su 150, 50. Nell'ultimo periodo 240 al giorno.
Giudice: "Qual era il giro di affari di questa attività?"
E: "Dipende dai giorni. A volte 500 euro, a volte 300, a volte 200".

I SOSPETTI DI MIA MAMMA
Aveva paura che tutto potesse finire, Emanuela. Perché uno dei clienti (Michael De Quattro, poi arrestato ndr) l'aveva minacciata di raccontare ai suoi genitori che fosse minorenne, chiedendole 1500 euro in cambio. Un ricatto a cui la ragazza non si piegò, grazie all'aiuto di Ieni. Mentre ai sospetti della mamma, che poi denunciò tutto ai carabinieri, era sempre riuscita a sfuggire.

Pm: "Cosa sospettava sua madre che lei facesse?"
E: "Mia madre sospettava che facessi qualcosa di strano, diciamo. Lo sospettava perché avevo molti più soldi, mi compravo più vestiti, uscivo più spesso, penso". Pm: "Sospettava che frequentasse uomini e che si prostituisse? Le ha mai detto qualcosa?"
E: "Si ogni tanto me l'ha detto, non mi ricordo esattamente cosa mi ha detto: "Tu vuoi smetterla di prostituirti", una cosa del genere. E io ho risposto che non era vero".


3. FILMATI GLI INCONTRI CON I CLIENTI E SPUNTA UNA NUOVA CASA HARD
Maria Elena Vincenzi per ‘La Repubblica-Roma'

Un'altra casa di appuntamenti. Un altro quartiere bene della capitale. Altre prostitute. Sempre lo stesso "protettore", Mirko Ieni, già finito in manette ad ottobre perché accusato di essere uno degli sfruttatori delle due babysquillo dei Parioli. E ieri a "Mimmi", già ai domiciliari da qualche settimana, è stata notificata una nuova ordinanza di custodia.

Alla luce degli accertamenti svolti dai carabinieri del nucleo investigativo di Roma sul suo computer, il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pubblico ministero Cristiana Macchiusi gli hanno contestato un altro sfruttamento, la cessione di droga anche a minori e l'interferenza illecita nella vita privata perché sul suo pc è stato trovato un video girato con il suo telefonino di un incontro sessuale. Filmato registrato senza che i due interessati, una giovane prostituta e il suo cliente, lo sapessero. Il sospetto degli inquirenti è che il fine di Ieni fosse quello di ricattare i clienti delle ragazze che lui vendeva su un sito di incontri, lo stesso delle due studentesse dei Parioli.

Questa volta, però, non erano i Parioli ma il quartiere Salario- Trieste. Era qui, nella sua casa di famiglia, affacciata proprio su una scuola, che Ieni organizzava gli incontri per le altre sue protette. Due ragazze di 19 anni. A loro cedeva cocaina, hashish. A loro, come alle due minori, prendeva appuntamenti e chiedeva una stecca, «troppo alta», secondo le ragazze. Incontri che a volte, quando i genitori di lui non c'erano, avvenivano a casa, altre volte in macchina. E in ogni caso, insieme a una delle due, appena maggiorenne, c'era la sorella minore che aspettava fuori. Il suo compito era quello di coprire la sorella perché non ci fossero problemi con i genitori.

È stata lei stessa a raccontare ai pubblici ministeri di sapere che la sorella dentro si prostituiva. Ed è stata sempre lei a dire di avere ricevuto droga da Ieni. Un giro che, però, a un certo punto ha subito una battuta d'arresto perché "Mimmi" si è innamorato di una delle due e l'ha tolta dal giro.

Ma i carabinieri del tenente colonnello Lorenzo Sabatino lavorano all'ipotesi che dietro a questi incontri ci fossero dei ricatti. Ad insospettirli, spiega il gip Maddalena Cipriani nell'ordinanza, è stato il fatto che nel suo computer ci fosse un video girato col telefonino in cui si vedeva prima la contrattazione tra cliente e squillo e poi un rapporto orale. Immagini che però la 19enne non sapeva fossero mai state girate. E tutto farebbe pensare che non lo sapesse nemmeno il cliente. E il dubbio, a questo punto, è che quello non sia stato l'unico caso e che magari dietro a quella registrazione ci fosse lo scopo di estorcere denaro a chi veniva immortalato.

 

 

ALESSANDRA MUSSOLINI E MAURO FLORIANI ALESSANDRA MUSSOLINI E MAURO FLORIANI ALESSANDRA MUSSOLINI E MAURO FLORIANI ALESSANDRA MUSSOLINI E MAURO FLORIANI ALESSANDRA MUSSOLINI E MAURO FLORIANI squillo babyBABY ESCORT DEI PARIOLI INCONTRO CON UN CLIENTE giovane prostituta BABY ESCORT LA CASA AI PARIOLI BABY SQUILLO MIRKO IENI

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