intercettazioni

BADA A COME PARLI, POTRESTI ESSERE CONDANNATO A 21 ANNI DI GALERA – È QUELLO CHE È SUCCESSO A UN POVERO CRISTO IN PUGLIA, ANGELO MASSARO, CHE IN UNA CONVERSAZIONE CON LA MOGLIE, INTERCETTATA: HA PRONUNCIATO LA PAROLA IN DIALETTO “MUERSE” (OGGETTO INGOMBRANTE), CHE È STATA SCAMBIATA DAGLI INVESTIGATORI CON “MUERTE” (MORTO) – NELL’INDAGINE NON C’ERA NESSUNA ALTRO INDIZIO CHE PROVASSE LA COLPEVOLEZZA DI MASSARO, NON È MAI STATO RITROVATO NEANCHE IL CADEVERE DI CUI SI PENSAVA STESSE PARLANDO, MA L'UOMO È STATO COMUNQUE CONDANNATO...

SteZu. per “il Giornale”

 

Angelo Massaro

Muerte o muerse. Morto oppure oggetto ingombrante, nel caso una pala meccanica per lavori edili. Una consonante, scivolata via come una scheggia in dialetto pugliese, fa la differenza. E provoca un disastro: Angelo Massaro, lavoratore nel mondo della segnaletica stradale, si fa ventun anni di carcere sulla base di quella parola incerta, o meglio di due brevi intercettazioni telefoniche sull'utenza di casa.

 

Siamo nel 1995 e c'è stato un delitto cui Massaro secondo gli investigatori potrebbe non essere estraneo. Lo ascoltano e captano quelle poche parole: la moglie vuol sapere se il marito porterà il piccolo Antonio, il loro figlio, a scuola. Si fa tardi, ma lui replica: «Io sto ancora a San Marzano che devo andare a portare il morto e che sto sopra la strada... che devo portare a Fragagnano». Poco dopo, alle 9.13 del mattino, l'uomo richiama: «Eh sì, prendi e accompagnalo, perché prima di mezz' ora non ci arriviamo, che finché lo agganciamo di dietroqua».

 

Angelo Massaro ai tempi arresto

Può essere che Massaro parli, fra ciucci e pannolini, di un morto da agganciare e trasportare in una sorta di macabro corteo funebre sulla strada? Può essere che abbia la freddezza agghiacciante di dialogare così con la consorte, accennando tranquillamente alla vittima di un delitto? Nell'Italia delle intercettazioni sconsiderate, questa è forse la più incredibile. Ma vale una condanna pesantissima, firmata dalla corte d'assise di Taranto e confermata dalla corte d'appello e dalla Cassazione.

 

Non ci sono altri elementi, solo sospetti, nemmeno il corpo dello sventurato Lorenzo Fersurella, mai ritrovato, ma solo quelle due chiamate insignificanti dove i diabolici coniugi mischierebbero vita privata e delitti agghiaccianti, con tanto di incomprensibile spostamento della salma a una settimana dal molto presunto omicidio. È tutto cervellotico e senza alcun riscontro, ma non importa: Massaro resta in prigione dal 15 maggio 1996 al 23 febbraio 2017, quasi ventun anni.

 

intercettazioni polizia

Poi a Catanzaro arriva la revisione che fa a pezzi quelle pronunce appoggiate solo a una traballante consonante: muerte che forse era muerse. Ma ormai il danno è fatto. E non si tratta di un caso isolato. Macché. Il 10 dicembre 1997 in Sardegna viene ammanettato Pietro Paolo Melis, un imprenditore agricolo. L'accusa è devastante: aver partecipato al rapimento di Vanna Licheri, una delle tante vittime dell'industria dei sequestri, concluso con la morte dell'ostaggio. «È un errore, state sbagliando, sono innocente».

 

INTERCETTAZIONI CARABINIERI

Melis, incensurato e senza alcun collegamento con la criminalità sarda, resta in galera più di 18 anni e mezzo. Le prove? Due fulminee intercettazioni ambientali, captate nell'auto di uno dei presunti componenti della banda, Giovanni Gaddone.

 

Chi è il suo interlocutore? Tempo dopo, all'interno del Consorzio agrario di Nuoro, Melis beve un caffè con Gaddone. Per chi indaga, è la quadratura del cerchio. Ma quella voce ignota è davvero quella di Melis, per il resto estraneo a tutta quella storia? C'è un rumore di fondo, fortissimo, fino a 140 decibel, che confonde i con ma soprattutto il giallo di quelle frasi, coperte da un suono infernale, e attribuite a forza a Melis. Dopo 18 anni, Perugia cancella tutto. E chiarisce l'equivoco, uno dei tanti, troppi errori di una lunga e controversa stagione di cronaca giudiziaria.

INTERCETTAZIONIINTERCETTAZIONI FINANZA 1

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO QUASI DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)