SHOOT GAME - UN BAMBINO DI 5 ANNI È MORTO IN MINNESOTA, NEGLI USA, PER UN GIOCO SOCIAL FINITO MALE: DOPO LA CENA DEL RINGRAZIAMENTO, INSIEME AD ALTRI RAGAZZINI, ERA ANDATO IN GARAGE PER FARE “UN FILM” DA PUBBLICARE ONLINE. POI IL GRUPPO HA TROVATO UN FUCILE INCUSTODITO A TERRA, UNO DI LORO LO HA PRESO E HA SPARATO, COLPENDO IL PICCOLO ALLA TESTA
Anna Guaita per "il Messaggero"
mark bruley capo della polizia di brooklyn park
Finita la cena della festa del Ringraziamento, i ragazzini si erano raggruppati in garage. Dovevano fare un film per un social, avevano spiegato ai genitori. Due di 13 anni, uno di otto e due di cinque anni.
Nessuno aveva fatto loro molto caso. Ma alle dieci e mezzo di sera, il rumore di uno sparo. Sul pavimento del garage il corpo di uno dei bambini di 5 anni, la testa sanguinante. Inutile la disperata chiamata al numero delle emergenze, l'arrivo dell'ambulanza, la corsa all'ospedale. La pallottola era penetrata nel cervello del piccolo.
LA POLIZIA
«Un incidente terribilmente sfortunato» commenta poco dopo il capo della polizia Mark Bruley. Un incidente avvenuto in una cittadina che di questi fatti ultimamente ne ha vissuti troppi. Brooklyn Park è una cittadina di 80 mila abitanti, vicina a Minneapolis, nel Minnesota.
la casa di brooklyn park dove e' morto il bambino di cinque anni
Negli ultimi due anni la violenza con armi da fuoco è aumentata in modo esponenziale: «Non abbiamo mai visto tanta violenza - conferma Bruley - Ma spesso dobbiamo trattare con incidenti come questo. Armi che vengono accidentalmente scaricate all'interno degli appartamenti con risultati catastrofici».
La morte del bambino di cinque anni è avvenuta perché il gruppetto di ragazzini ha trovato un'arma incustodita, per di più carica. Il 13enne che stava maneggiando l'arma, pare fosse un fucile, si stava allenando per il suo video.
fila in un negozio di armi in california
Adesso è in un carcere minorile e dovrà probabilmente rispondere dell'accusa di omicidio involontario. Un'incriminazione verrà sicuramente spiccata anche contro il proprietario dell'arma: «Dobbiamo fare un'indagine molto approfondita ha aggiunto il capo della polizia - Ma intanto ricordo che noi adulti abbiamo la responsabilità di conservare le armi in modo sicuro e proteggere così i nostri figli. Le armi vanno tenute sotto chiave e le pallottole conservate anch' esse sotto chiave in un altro posto».
Effettivamente, l'atto sventato di un adulto ha distrutto la vita di due bambini: uno è morto e l'altro avrà la vita comunque rovinata dal senso di colpa e dall'inevitabile percorso giudiziario.
Per di più questo non è il primo incidente traumatico che coinvolge giovanissimi proprio a Brooklyn Park: nell'estate del 2020 il capo della polizia Bruley dovette indagare sull'omicidio accidentale di un bambino di due anni per mano di un fratellino di quattro, in un complesso residenziale molto vicino al quartiere dove è avvenuto l'incidente di giovedì scorso.
hennepin county juvenile detention center
Il bambino di 4 anni aveva trovato la pistola e ci stava giocando quando una pallottola è partita e ha centrato il fratellino allo stomaco. Il piccolo morì tre giorni dopo. L'inchiesta si concluse con l'incriminazione della mamma e della nonna dei bambini e del boy-friend della mamma, per aver esposto dei minorenni al rischio, lasciando la pistola posata su un tavolino, carica e pronta.
LE RONDE
La cittadina di Brooklyn Park ha visto i casi di violenza da armi da fuoco moltiplicarsi proprio negli ultimissimi anni, tanto che vari gruppi di cittadini hanno deciso di organizzare ronde, ma formate solo da gente disarmata e pacifista.
proteste sulle armi negli usa 1
Il sacerdote Harding Smith, che dirige l'associazione Act Now (agiamo ora) ha organizzato i suoi parrocchiani in modo che gruppi di cinque o sei, con indosso magliette arancioni, camminino lungo le aree più pericolose, ma solo per parlare alla gente e soprattutto ai giovani: «Il nostro tentativo è di raccontare come ci siano strade diverse da quelle della violenza, cerchiamo di attirare soprattutto i ragazzi, perché sono loro quelli più a rischio».
Purtroppo per il sacerdote e i suoi fedeli, le ultime cronache hanno dimostrato che la violenza esplode sempre di più dietro le mura di casa, dove non ci sono ronde che tengano, se i genitori stessi non hanno la coscienza del pericolo a cui sottopongono i figli.