inarritu papa francesco

IL BARCONE DELLA MORTE SOTTO LA MADONNINA - LA PROVOCAZIONE DEL PREMIO OSCAR IÑÁRRITU: PORTARE IL RELITTO SIMBOLO DELLA TRAGEDIA DEI MIGRANTI IN PIAZZA DUOMO - IL REGISTA PENSA A UN’INSTALLAZIONE QUANDO IL PAPA SARÀ IN CITTÀ - VIDEO

 

INARRITUINARRITU

Piero Colaprico per la Repubblica

 

È circondata da segreti, come un film su 007, ma è animata da ottime intenzioni “l’operazione barcone”, che viene condotta in questi giorni tra la Sicilia e Milano dal regista Alejandro Iñárritu in collaborazione con il ministero della Difesa. La sua idea è così emotivamente, storicamente, culturalmente forte da voler coinvolgere in primavera il papa Francesco, piazza Duomo e un’intera città.

 

Era l’aprile 2015 quando il barcone fatiscente, che ha colpito i sentimenti del vincitore di quattro premi Oscar, e l’autore di pellicole come Revenant, Birdman, Biutiful, 21 grammi, naufragò al largo della Libia: portandosi sotto tra i 700 e i 900 “passeggeri”, cioè migranti, fuggiaschi, disperati agricoltori dell’Africa subsahariana.

 

Ieri lo scafista tunisino e il mozzo siriano, che si salvarono grazie ai giubbotti, sono stati condannati a Catania a 18 e 5 anni per la strage. E, come si sa, quel relitto blu e marrone, rugginoso e scassato, che alla magistratura non interessa, venne recuperato dal fondo del Mediterraneo dalla Marina militare.

 

Diversamente da tutti gli altri barconi della morte, venne organizzata un’operazione mai eseguita al mondo, molto complessa dal punto di vista tecnico, psicologicamente dura per molti soccorritori.

 

RELITTO BARCONE DELLA MORTERELITTO BARCONE DELLA MORTE

Chiusi in 476 body bag, erano stati recuperati circa 700 resti umani, sui quali l’anatomopatologa Cristina Cattaneo, aiutata dagli specializzandi di una dozzina di università, ha svolto le autopsie nella base di Melilli, vicino ad Augusta. Nelle due tende refrigerate, piazzate in un hangar, tra camion frigoriferi e ventilatori, tra antropologi e medici, erano stati ammessi lo scorso luglio solo due estranei: il cronista di Repubblica e, appunto, Iñárritu.

 

PAPA FRANCESCOPAPA FRANCESCO

Quei morti stranieri venivano catalogati con un numero progressivo. Per esempio, Pm390304: Pm vuol dire post mortem, 39 è l’Italia, 304 i sacchi aperti. Qualche volta nei body bag si trovava una traccia utile, un documento leggibile. Pm390304 era un agricoltore del Mali, 33 anni. E poco prima di lui c’era il corpo di un ragazzino: cucita nella maglietta aveva una busta di plastica con la pagella. Altri nascondevano piccoli sacchetti con la terra di casa loro.

 

Tutti questi sogni spezzati, questo dolore, come hanno cambiato per sempre sommozzatori, vigili del fuoco, uomini e donne della protezione civile, marinai, così hanno finito per “tirare dentro” anche il regista messicano. Il quale, qualche giorno fa, si è presentato in Comune, per parlare a tu per tu con il sindaco Giuseppe Sala. Nemmeno un fiato è trapelato, se non un generico: «L’avete scritto voi, c’è un’idea di portare il barcone degli innocenti a Milano, ma è di là da venire».

BARCONE DELLA MORTEBARCONE DELLA MORTE

 

Stesso atteggiamento dalla Fondazione Prada, con la quale Iñárritu sta collaborando: «Abbiamo emesso un comunicato per dire che lavoriamo insieme, ma su cosa non lo diciamo», fa “non sapere” un addetto stampa.

 

A Milano, molti ricorderanno l’arrivo del sommergibile-killer Toti. Era l’estate 2005 e quel superstite d’acciaio della Guerra Fredda viaggiò dal porto di Ravenna al Po. E da Cremona, con un trasporto eccezionale, sino al Museo della Scienza e della tecnica, dove si trova adesso. Oggi, sullo stesso itinerario di quel bestione di 46 metri, il ben più leggero “barcone della strage degli innocenti” può arrivare dove Iñárritu pensa sia giusto, cioè in piazza Duomo. Entro una data: il 24 marzo, due giorni dopo la fine delle “Cinque Giornate”, e il giorno in cui il Papa è in città.

 

BARCONE DELLA MORTEBARCONE DELLA MORTE

Non ha in mente un film, ma un’installazione: perché la sua idea è parlare di migrazione e di morte mostrando quel barcone, tappa dopo tappa, in varie parti del mondo. Alcuni sponsor lo aiutano ma, accanto all’arte, non bisogna dimenticare che intorno al relitto il lavoro continua:

 

ieri, a Roma, il commissario governativo Vittorio Piscitelli s’è riunito con la Croce rossa italiana e internazionale per “affinare” il protocollo che permetterà, attraverso ambasciate e indagini varie, e con l’aiuto della commissione internazionale delle persone scomparse, di dare un nome e un cognome ai naufraghi. Sono tutti stati sepolti in piccoli cimiteri siciliani. Pm39: ogni tomba sinora porta un numero.

INARRITU PAPA FRANCESCOINARRITU PAPA FRANCESCO

Ultimi Dagoreport

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

“QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…