molestie sessuali infermiere ospedale

“HA LANCIATO UNA MONETINA SUL BANCONE DICENDO ‘È QUESTO QUELLO CHE VALI, FAMMELA UNA CHIAMATA’...” – UNA BARISTA CHE LAVORA ALL’OSPEDALE SAN CARLO DI NANCY, A ROMA, HA DENUNCIATO UN 36ENNE, DIPENDENTE DELLA MENSA, CHE L’AVREBBE MOLESTATA PIÙ VOLTE – ENTRAMBI LAVORANO PER SOCIETÀ ESTERNE ALL'OSPEDALE - LUI HA PROVATO A BACIARLA IN ASCENSORE E POI HA TENTATO DI RIMORCHIARLA DIETRO AL BANCONE...

Estratto dell'articolo di Alessio Campana, Giulia Moretti per "La Repubblica - Edizione Roma"

 

molestie al lavoro 1

Una prima volta avrebbe provato a baciarla in ascensore. Un secondo tentativo di approccio indesiderato, invece, sarebbe avvenuto sotto al bancone del bar. Lei è una barista dipendente di una società interinale esterna al San Carlo di Nancy. Lui, 36 anni, all’epoca dei fatti si occupava - sempre per una ditta esterna all’ospedale - del servizio della mensa.

 

E dopo la denuncia della donna è finito a processo. Ieri mattina, di fronte alla quinta sezione collegiale del tribunale di Roma, una donna con cui la barista si è confidata ha risposto alle domande del pubblico ministero Antonella Pandolfi.

molestie sessuali 3

 

«Ricordo che la incontrai sulle scale - ha ricostruito la teste, avvocata che si occupa di diritto civile - io ero con mio figlio e lo feci allontanare, anche perché non sapevo cosa stesse per dirmi. Lei scoppiò a piangere: ‘mi dia una mano, non so come fare’».

 

La vittima avrebbe poi rivelato all’avvocata di voler denunciare il 36enne, «ma ho paura delle conseguenze, perché sono ancora interinale». La vicenda risale al 2018. L’avvocata le ha spiegato che avrebbe potuto chiedere il trasferimento, dicendole che tuttavia per la denuncia avrebbe invece dovuto affidarsi a un penalista. […]

molestie sul lavoro

 

Inoltre sarebbero stati anche rimproveri sul lavoro. La procura contesta due aggravanti, l’abuso di autorità e l’essersi approfittato di circostanze di luogo.

 

«Una volta - ha raccontato ancora la testimone in aula - mi ha confidato che lui le aveva lanciato una monetina sul bancone, dicendole ‘e fammela una chiamata, è questo che quello vali’, o una cosa del genere». […]

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