beniamino zuncheddu

BENIAMINO ZUNCHEDDU È FINALMENTE LIBERO! – L’UOMO ERA IN CARCERE DA 32 ANNI PERCHÉ RITENUTO COLPEVOLE DELLA STRAGE NELL'OVILE "CUILE IS COCCUS", IN PROVINCIA DI CAGLIARI, IN CUI FURONO UCCISI TRE PASTORI – ZUNCHEDDU, CHE SI È SEMPRE PROFESSATO INNOCENTE, FU INCARCERATO NEL 1991 DOPO UNA TESTIMONIANZA ESTORTA DA UN DIRIGENTE DI POLIZIA, MARIO UDA - LA FESTA IN PAESE DOPO LA SUA SCARCERAZIONE - E LE PAROLE DEL PASTORE: "IN GALERA CI SONO ALTRI INNOCENTI, LA VERITA' PUO' VENIRE FUORI SE..." - VIDEO

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BENIAMINO ZUNCHEDDU ESCE DAL CARCERE

 

 

ZUNCHEDDU: 'SERVIVA QUALCUNO DA INCASTRARE'

Estratto dell’articolo di Ilaria Sacchettoni per il “Corriere della Sera”

 

beniamino zuncheddu

 «In questi trentadue anni ho imparato che non sono l’unico innocente — dice Beniamino Zuncheddu — In carcere, anche nel mio carcere, quello di Uta, ci sono altri uomini ingiustamente dentro e purché uno abbia voglia di leggersi davvero le carte allora la verità può venire fuori». La detenzione. L’arresto. Il grande «nemico», Mario Uda. Il giorno dopo la scarcerazione, Zuncheddu parla.

 

[…] Incarcerato nel 1991 sulla scorta della testimonianza del genero della principale vittima di questa storia tuttora da esplorare, Luigi Pinna, e scarcerato perché la testimonianza fu estorta. Pilotata dal dirigente di polizia Mario Uda che, come ha ricostruito un’inchiesta bis, mise in mano al testimone chiave del massacro di Sinnai, la foto di Zuncheddu, un servo pastore con la seconda media chiedendogli implicitamente di indicarlo quale responsabile del triplice omicidio all’epoca irrisolto.

 

 

IRENE TESTA BENIAMINO ZUNCHEDDU SIMONE MONNI

Trentadue anni fa era un uomo libero, Beniamino. «Ricordo ancora quel giorno. Era pomeriggio e io ero tornato dal lavoro. Ricordo che mi ero fatto una doccetta per poi uscire in paese. Non avevo la fidanzata ma dopo il lavoro facevo sempre due passi. Bussarono alla porta di casa e mi dissero “Dobbiamo fare qualche verifica, ci aiuta?”. Non avevo nulla da nascondere. Mi misi a disposizione. Non potevo immaginare...».

 

Miracolo a Burcei: domenica sera amici e parenti riuniti attorno a una tavolata in cui spicca il protagonismo di un maialino arrosto. C’è Augusta, sorella di Beniamino, c’è lui stesso e c’è Mauro Trogu, il giovane difensore che lo assiste dal 2016. Così in questo paesino del cagliaritano rivive il presepe che non ti aspetti. «I miei compagni di cella sapevano la verità — continua lui — Mi spiace solo non essere riuscito a salutarli tutti. Molti di loro erano in permesso e non erano ancora rientrati in quel momento».

BENIAMINO ZUNCHEDDU ESCE DAL CARCERE

 

Sabato 25 novembre Beniamino torna nel penitenziario dopo il lavoro (al mattino, tutte le mattine, è dietro alla macchina del caffè in un locale al centro di Cagliari: Le Bon Bec Cafè) e pranza come al solito. Si avvicina un agente della polizia penitenziaria che ha in mano un foglio e gli dice brusco: «Beniamino perdi ancora tempo? Devi uscire» Oggi lui la racconta così, sorridendo: «Non potevo crederci e gli ho detto di non prendersi gioco di me. Ora so che avevo torto e che lui, invece, aveva ragione». […]

 

CASO ZUNCHEDDU, GARANTE DEI DETENUTI TESTA: ORA SI ATTENDE L’ASSOLUZIONE, PERCHÉ UN INNOCENTE È STATO 32 ANNI IN CARCERE

Estratto dell’articolo di Nicoletta Cottone per www.ilsole24ore.com

 

BENIAMINO ZUNCHEDDU

[…] «Aveva perso la speranza Beniamino», racconta Irene Testa, Garante dei detenuti della Sardegna e tesoriera del Partito radicale. «La notizia della scarcerazione è giunta inaspettata, dopo tanta attesa. Nessuno si aspettava l’arrivo dell’ordinanza di scarcerazione di sabato, quando le cancellerie sono chiuse, anche se tutti eravamo pienamente coscienti che c’era un innocente in carcere da 32 anni».  

 

Beniamino, racconta Irene Testa, «appena ha avuto i fogli dell’ordinanza in mano, ha raccolto rapidamente le sue cose in un paio di buste ed è uscito. Si stava incamminando a piedi verso Burcei. E dal carcere di Uta al paese ci sono 40 chilometri. In macchina si impiega almeno un’ora».

 

In auto Beniamino «aveva paura che da un momento all’altro volessero riportarlo dentro», racconta Irene Testa. In un video girato nell’auto che lo riporta a casa Beniamino dice di essere «in macchina, appena uscito dal carcere, contento di tornare al mio paese, Burcei». «Felice, ma disorientato - racconta Irene Testa - festeggiato nella parrocchia di Burcei come se arrivasse il santo patrono, con fuochi d’artificio e fascia da sindaco». Nominata a febbraio Garante dei detenuti della Sardegna, Irene Testa è entrata nella vicenda a cavallo di Ferragosto, in un periodo nel quale tutti sono in ferie, quando l’avvocato Mauro Trogu l’ha cercata per raccontarle il caso.

beniamino zuncheddu

 

«Beniamino stava male e come garante potevo andare in carcere a trovarlo. Ci sono andata subito la domenica. Beniamino non sopportava più la situazione, il processo di revisione in atto da tre anni senza novità, nonostante le intercettazioni fossero chiare e inequivocabili» […]

 

[…] «Con l’avvocato Trogu ho acceso un faro su Radio radicale, nella trasmissione che conduco, “Lo Stato di diritto”, con uno speciale che ha mandato in onda tutte le intercettazioni. Poi l’interesse dei media, le manifestazioni. Il testimone chiave diceva chiaramente che Beniamino non c’entrava niente». É l’ex procuratrice generale di Cagliari Francesca Nanni a sollevare il velo sulla vicenda e a ordinare nuove indagini e intercettazioni, su istanza dell’avvocato di Zuncheddu Mauro Trogu […]

beniamino zuncheddu

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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