BEVI E GODI CON CRISTIANA LAURO - "PUÒ SEMBRARE UN PARADOSSO (LO È!), MA LE BOTTIGLIE CHE SUBISCONO I RICARICHI MAGGIORI NELLE CARTE DEI RISTORANTI, PARADOSSALMENTE, SONO QUELLE DI FASCIA PIÙ BASSA, MENTRE LE ETICHETTE CHE SI POSIZIONANO AI PIANI ALTI, PER QUALITÀ, PREZZO, BRAND CONSOLIDATO O TUTTI E TRE, VENGONO RICARICATE MOLTO MENO" - QUANDO MI ACCORGO DI UN RICARICO ECCESSIVO, PENSO A UN RISTORATORE CHE NON SA FARE BENE IL SUO MESTIERE, PERCHÉ…
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Estratto dell'articolo di Cristiana Lauro per www.ilsole24ore.it
[…]le bottiglie che subiscono i ricarichi maggiori nelle carte dei ristoranti, paradossalmente, sono quelle di fascia più bassa, mentre le etichette che si posizionano ai piani alti – per qualità, prezzo, brand consolidato o tutti e tre – vengono ricaricate molto meno.
Diciamo che – alla fine della fiera – sono più convenienti. Può sembrare un paradosso (lo è!) e infatti i ricarichi dei vini nei ristoranti colpiscono maggiormente chi meno ha, ovvero i redditi più bassi. Aggiungo che si tratta di una spesa incomprimibile, non rinunciabile, a meno di essere astemi.
A tutti noi sarà successo di scegliere al ristorante un vino di fascia bassa semplicemente perché non era una serata impegnativa: ecco, sappiate che quella bottiglia ha subito un ricarico decisamente superiore rispetto alle fasce più alte.
[…]
Quando mi accorgo di un ricarico eccessivo (e conosco i prezzi all’origine perché lavoro nel settore) penso a un ristoratore che non sa fare bene il suo mestiere, perché se compra un vino a otto euro franco cantina e lo rivende a 80/90 euro in carta, si sta semplicemente basando sull’ ignoranza del pubblico e oltretutto sta recuperando la sua incapacità di calcolo del “food cost”.