BEVILACQUA, I PRIMI RISULTATI DELL’AUTOPSIA DANNO RAGIONE AI MEDICI DI VILLA MAFALDA: “NESSUN DEFICIT DI ASSISTENZA”

1. BEVILACQUA: LEGALE, DA AUTOPSIA NO DEFICIT ASSISTENZA - AVVOCATO SORELLA, MORTO PER INSUFFICIENZA MULTIORGANO
ANSA - Scompenso cardiaco dovuto a una insufficienza multiorgano. Questi i primi risultati dell'autopsia su Alberto Bevilacqua. Dall'esame, secondo quanto afferma il legale della sorella di Bevilacqua, "non sembrerebbero emersi deficit al livello di assistenza e di terapia".

Secondo il penalista, Francesco Caroleo Grimaldi, che per gli accertamenti ha nominato il professore Enrico Marinelli, "purtroppo quando c'è un lungo decorso, si va a generare un deficit del sistema immunitario che produce complicazioni (come piaghe da decubito o infezioni) che alla lunga non possono che condurre a un esito letale". L'autopsia si e' svolta presso l'istituto di medicina legale della Sapienza.


2. NON C'È PACE PER BEVILACQUA MEDICI ACCUSATI DI OMICIDIO
Massimo Malpica per "il Giornale"

Omicidio colposo. Questa l'ipotesi di reato per il quale sono stati iscritti nel registro degli indagati quattro medici della clinica romana «Villa Mafalda», dove per 11 mesi è stato ricoverato lo scrittore 79enne Alberto Bevilacqua, scomparso lunedì scorso.

Ma al momento quello deciso dal pm Elena Neri è un atto dovuto, in vista dell'autopsia sul corpo del celebre scrittore, in programma questa mattina alle 8 nella sala mortuaria dell'università La Sapienza.

I medici indagati sono il direttore sanitario della clinica, Mario Maggio, e i tre professori che negli ultimi mesi si sono occupati delle cure a Bevilacqua: Antonio Ciccaglioni, Claudio Di Giovanni e Giuseppe Gentile.

A sollevare la vicenda erano stati, già a gennaio scorso, quando lo scrittore era in vita, Giuseppe e Maria Rosa Zaccaria, legali della compagna di Bevilacqua, l'attrice Michela Miti, presentando un esposto su alcune presunte «anomalie» riscontrate nel corso della degenza, ossia un'infezione e alcune piaghe da decubito.

La Miti, che aveva definito Bevilacqua «ostaggio» della clinica, avrebbe caldeggiato un trasferimento in un'altra struttura, ma la sorella dello scrittore, Anna, era contraria. Così la compagna di Bevilacqua - non essendo sposata - s'era rivolta al tribunale civile, ottenendo a febbraio la nomina di un amministratore di sostegno che avrebbe, tra l'altro, anche effettuato tramite tre colonnelli medici un controllo (positivo) sulla congruità delle cure somministrate dalla clinica allo scrittore, che per il lungo ricovero ha pagato complessivamente 1,8 milioni di euro.

Sul fronte penale, dopo la denuncia di gennaio e il sequestro delle cartelle cliniche da parte del pm Neri, erano invece i Nas che stavano occupandosi delle indagini prima che sopravvenisse la morte del noto scrittore e regista.

L'esame di questa mattina diventa probabilmente il punto di svolta del giallo sulla morte di Bevilacqua. L'avvocato della miti, Giuseppe Zaccaria, aspetta l'esito dell'autopsia: «Questo esame è un atto dovuto, solo dopo si vedrà se gli indagati aumenteranno di numero, resteranno quelli che sono o verranno invece esclusi».

«Noi abbiamo denunciato - spiega ancora l'avvocato - quelle che a noi apparivano anomalie. Ora saranno i periti a dire quali sono state le cause della morte, se ci sono stati errori, omissioni ed eventuali responsabilità di qualcuno». Insomma, «vogliamo sapere, nell'interesse di tutti, perché è morto Bevilacqua», conclude Zaccaria, «e vogliamo che venga chiarito se, considerato il lunghissimo decorso e le insorgenze che non sarebbero dovute accadere, è stato fatto tutto quello che si doveva fare».

Anche l'avvocato Francesco Caroleo Grimaldi, legale della sorella dello scrittore, Anna, spiega come i familiari - che s'erano dichiarati contrari all'autopsia - siano adesso fiduciosi che l'esame sia l'ultimo atto di questa vicenda. E anche se sono certi che il defunto autore sia stato curato in modo «corretto e congruo» negli 11 mesi trascorsi a Villa Mafalda, vogliono che «la verità sia accertata con il massimo scrupolo e senza alcuna remora».

Quanto alla clinica, Villa Mafalda annuncia querele per le «inesattezze» apparse sui giornali e ribadisce la correttezza delle cure prestate allo scrittore: «L'autopsia scioglierà qualsiasi dubbio, ma noi siamo tranquillissimi. Siamo certi che la vicenda si concluderà riconoscendo il corretto operato dei sanitari che hanno avuto in cura il compianto professor Bevilacqua».

«Tranquilli» anche i quattro medici indagati: «Ogni volta che ci sono stati accertamenti sul paziente, siamo stati elogiati per le nostre cure e il modo in cui riuscivamo a tenerlo in vita». Così tranquilli che, per l'autopsia di stamattina, i quattro non hanno nominato un perito di parte.

 

ALBERTO BEVILACQUA ORSO MARIA GUERRINI E ALBERTO BEVILACQUA ALBERTO BEVILACQUA clinica villa mafalda

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump emmanuel macron

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI NON AVEVA ALCUNA VOGLIA DI VOLARE A PARIGI AL VERTICE ORGANIZZATO DA MACRON PER L’UCRAINA (E SI VEDEVA), MA HA DOVUTO ABBOZZARE – IL TOYBOY DELL’ELISEO HA APPARECCHIATO UN TAVOLO CON TUTTI I PRINCIPALI LEADER EUROPEI (PIÙ IL BRITANNICO STARMER, PRIMO CONTRIBUTORE DI KIEV, DOPO GLI USA) E LA DUCETTA NON POTEVA DISERTARE – A CONVINCERLA È STATO ANCHE IL PRESSING DELLA "FIAMMA MAGICA", CHE LE HA FATTO NOTARE CHE NON PRESENZIARE L’AVREBBE ISOLATA COMPLETAMENTE. MEGLIO PARTECIPARE, E MARCARE LA PROPRIA DISTANZA AGENDO COME “DISTURBATRICE” TRUMPIANA. E COSÌ È STATO – IL PIANO DI TRUMP: RIAVVICINARE PUTIN ALL’ORBITA EURO-ATLANTICA PER LASCIARE SOLO XI JINPING...

jd vance giorgia meloni

L'ANGOLO DEL BUONUMORE – OGGI IL "CORRIERE" VERGA UN ARTICOLO SURREALE, IN CUI SCOPRIAMO CHE “IL MANTRA DELLA MELONI” È "LA DEMOCRAZIA BASATA SUL FREE SPEECH” (DITELO AI GIORNALISTI NON APPECORONATI QUERELATI DAL GOVERNO) – NON SOLO: GIORGIA MELONI “CONDIVIDE IN TOTO” IL DISCORSO DI JD VANCE, GIUDICATO DA TUTTI I LEADER EUROPEI (A RAGIONE) INQUIETANTE –  IL GRAFFIO FINALE: “SE IL NUMERO DUE DELLA CASA BIANCA NON HA CONVINTO LA NOSTRA PREMIER È NEI TONI E NEL REGISTRO DI AGGRESSIVITÀ”. PROPRIO LEI, CHE SBROCCA UN GIORNO SÌ E L’ALTRO PURE...

forza italia marina pier silvio berlusconi antonio tajani martusciello barelli gianni letta gasparri

DAGOREPORT - SE IN FORZA ITALIA IL MALCONTENTO SI TAGLIA A FETTE, L’IRRITAZIONE DI MARINA E PIER SILVIO È ARRIVATA ALLE STELLE: IL PARTITO È DIVENTATO ORMAI UN FEUDO DOMINATO DAL QUARTETTO  DA TAJANI-BARELLI-MARTUSCIELLO-GASPARRI - DOPO AVER SPADRONEGGIATO IN LUNGO E IN LARGO, NELLA SCELTA DEL GIUDICE COSTITUZIONALE ALLA CONSULTA È ARRIVATA UNA PESANTE SCONFITTA PER TAJANI - È DA TEMPO CHE LA FAMIGLIA BERLUSCONI NON SA DOVE SBATTERE LA TESTA PER RIUSCIRE A SCOVARE UN SOSTITUTO AL 70ENNE CIOCIARO, RIDOTTO IN UN BURATTINO NELLE MANI DI GIORGIA MELONI, CHE È RIUSCITA AD ANESTETIZZARLO CON LA PROMESSA DI FARE DI LUI IL CANDIDATO NEL 2029 ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA (CIAO CORE!) - OLTRE AL PARTITO E ALLA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE CON IMPERDONABILE RITARDO COGNITIVO HA COMPRESO CHE IL GOVERNO NON È UN’ALLEANZA MA UN MONOCOLORE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OCCORRE AGGIUNGERE UN ALTRO ‘’NEMICO’’ DI TAJANI: L‘89ENNE GIANNI LETTA. NELLA SUA AFFANNOSA (E FALLITA) BATTAGLIA PER PORTARE ALLA PRESIDENZA DELLA RAI LA SUA PROTETTA SIMONA AGNES, TAJANI E I SUOI COMPARI NON SI SONO SPESI, SE NON A PAROLE...

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO