andrea carletti lucia borgonzoni bibbiano

“SONO DIVENTATO UN ORCO. PER I BARBARI DEL WEB LA SENTENZA ERA STATA GIÀ EMESSA” – IL SINDACO DI BIBBIANO È TORNATO LIBERO E SI TOGLIE I SASSOLINI DALLE SCARPE. MA È ANCORA INDAGATO PER LA BRUTTA FACCENDA DEGLI AFFIDI ILLECITI DI MINORI – LA BORGONZONI NON MOLLA: “TRA UN FESTEGGIAMENTO E L’ALTRO IL PD SI RICORDI DELL’ORRORE DEI BAMBINI SOTTRATTI ALLE LORO FAMIGLIE SENZA UNA RAGIONE. LA MIA T-SHIRT? LA RIVENDICO IL PROCESSO DIRÀ CHI HA SBAGLIATO” – VIDEO

 

 

1 - «TRATTATO DA ORCO DAI BARBARI DEL WEB PRONTO A RIPARTIRE»

Alessandro Fulloni per il “Corriere della Sera”

 

andrea carletti 4

«Quando rientrerò nel mio ufficio? Per ora non ci penso, bisogna fare un passo alla volta ma ci vogliono calma e gradualità. Per oggi mi accontento delle innumerevoli telefonate di stima, amicizia e solidarietà che sto ricevendo. Attestati che mi fanno dimenticare quelle continue minacce di morte indirizzate a me, a mia moglie e a mio figlio che ha cinque anni».

 

andrea carletti sindaco di bibbiano 3

Dopo che la Cassazione martedì sera ha revocato l' obbligo di dimora, Andrea Carletti - 47 anni, laurea in Scienze politiche, dirigente alla provincia di Reggio Emilia,- è tornato un uomo libero. Ed è tornato anche - così prevede la legge Severino che norma la sospensione degli eletti - sindaco di Bibbiano, il comune travolto dall' indagine sul presunto sistema di affidi illeciti di minori scoppiato in Val d' Enza. Carletti - autosospeso dal Pd - era stato accusato di falso e abuso d' ufficio per aver irregolarmente affidato alcuni spazi comunali a un' associazione coinvolta nell' inchiesta.

federica anghinolfi 1

 

«Ma in poche ore, dopo che la notizia dell' indagine è finita su web, telegiornali e carta stampata sono diventato un orco, un mostro» accusato di «nefandezze indicibili, senza capo né coda, tipo il rapimento dei bimbi, violenze, abusi».

 

ANDREA CARLETTI SINDACO DI BIBBIANO

Per i «barbari del web» - così li definisce - la sentenza era «stata emessa subito: pubblico linciaggio per tutti gli indagati e in primis per il sindaco del Pd». Carletti parla nell' ufficio a Reggio di Giovanni Tarquini, uno dei due avvocati - l' altro è Vittorio Manes, ordinario di diritto penale a Bologna - che lo assistono. Interrompe lo sfogo per telefonare alla moglie - «tra un po' torno a casa» - e poi riprende: «Leggevo le carte giudiziarie che raccontavano uno scenario e sui social ne veniva descritto uno diverso, terrificante, vignette sconvolgenti per il loro orrore, frasi irripetibili.

 

ANDREA CARLETTI INCONTRA IL PAPA

Un' inarrestabile macchina del fango alimentata da un mix di falsità, odio, ignoranza, ipocrisia. A un certo momento ho catalogato le offese e le minacce peggiori ricevute online e ho dato mandato ai miei avvocati di denunciare 147 persone».

CLAUDIO FOTI

 

Il volto del sindaco è visibilmente provato, ma sa di essersi lasciato alle «spalle cinque mesi da incubo». Ricorda l' orario esatto in cui i carabinieri di Reggio Emilia hanno suonato al campanello - «6 e 55 del 27 giugno scorso» - per notificargli gli arresti domiciliari, misura poi «alleggerita», a settembre, in quella dell' obbligo di dimora ad Albinea, il comune nel Reggiano dove vive. Resta indagato, «ma le prossime fasi giudiziarie le affronterò a schiena dritta, fiducioso di veder riconosciuta la mia estraneità ai fatti contestati».

lucia borgonzoni con maglietta parliamo di bibbiano al senato 2

 

2 - LUCIA BORGONZONI: «LA MIA T-SHIRT? LA RIVENDICO IL PROCESSO DIRÀ CHI HA SBAGLIATO»

Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”

 

«Io non cambio idea. Chi ha sbagliato deve pagare». La senatrice della Lega, Lucia Borgonzoni, non chiede scusa. Anzi rilancia. «Tra un festeggiamento e l' altro il Pd si ricordi dell' orrore dei bambini sottratti alle loro famiglie senza una ragione, delle sofferenze e delle ingiustizie», così contrattacca la candidata alla presidenza della Regione Emilia Romagna, a meno di due mesi dalle elezioni.

 

lucia borgonzoni con maglietta parliamo di bibbiano al senatocartello parlateci di bibbiano

E a chi sulla sua pagina Facebook la provoca («Parliamo adesso di Bibbiano, dai! ») ricordandole la maglietta esibita a Palazzo Madama tre mesi fa - quella appunto diventata presto virale, «Parliamo Di Bibbiano», con le lettere «P» e «D» scritte in rosso in riferimento polemico al partito del sindaco Carletti - lei replica dando del tu all' interlocutore: «Se ne parlerà a processo, ti sei accorto vero che ci sarà un processo...?».

stefania, la mamma di reggio emilia a cui gli assistenti sociali hanno portato via la figlia.

 

Il sindaco Carletti, finito quest' estate al centro dell' inchiesta-scandalo «Angeli e Demoni» sul sistema di affidi nel Comune in provincia di Reggio Emilia, dopo il pronunciamento della Cassazione è tornato un uomo libero. «Leggere gli articoli e non solo i titoli farebbe comunque bene», insiste però la Borgonzoni su Facebook. Secondo lei, il provvedimento a favore del sindaco di Bibbiano non sposta d' un millimetro il problema: «Per qualcuno non sarà stato un "sistema" - ha anche scritto nei giorni scorsi - ma nel registro degli indagati sono finite 28 persone, si sono aperti nuovi filoni d' inchiesta, una funzionaria del Comune di Reggio Emilia è stata indagata per depistaggio ed emergono nuovi casi preoccupanti.

 

lucia borgonzoni con la maglietta parliamo di bibbiano 1

L' ultimo è la denuncia fatta da due genitori di Bibbiano che non vedono da ormai sette mesi la figlia di tre anni. La fine delle indagini, che dovrebbe essere imminente, consentirà di far luce, giustizia e chiarezza sui fatti. Minori e famiglie hanno bisogno di tutele e protezione. E noi continueremo la nostra battaglia politica per ottenerle».

federica anghinolfi 4andrea carletti sindaco di bibbiano 2andrea carletti sindaco di bibbiano 1andrea carletti sindaco di bibbiano 6andrea carletti sindaco di bibbiano 7andrea carletti sindaco di bibbiano 5marco, il marito di stefaniacartello parlateci di bibbiano 3claudio foti hansel e gretelclaudio foti hansel e gretella copertina di panorama con stefania, la mamma di reggio emilia a cui gli assistenti sociali hanno portato via la figlia

Ultimi Dagoreport

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...