LA VITA NON E’ UN GIOCO - UNA BAMBINA DI 10 ANNI A PALERMO SI LEGA LA CINTURA ALLA GOLA E PARTECIPA A UNA PROVA ESTREMA SU TIKTOK. ADESSO E’ RICOVERATA "IN COMA IRREVERSIBILE" – LA BAMBINA HA AVUTO UN ARRESTO CARDIOCIRCOLATORIO DOVUTO A UN’ASFISSIA PROLUNGATA. IL CELLULARE SEQUESTRATO DALLA POLIZIA. LO ZIO: "CHIAMAVAMO IL 118 MA RISPONDEVA UNA REGISTRAZIONE, POI LA CORSA IN AUTO IN OSPEDALE"
Romina Marceca per repubblica.it
L'ultimo messaggio di TikTok lo stava riprendendo col suo cellulare. In bagno, davanti allo specchio. La prova prevedeva di stringere attorno al collo una cintura. E lei, 10 anni, ha preso quella di un accappatoio. Adesso quella bambina è in coma, ricoverata nel reparto di Rianimazione dell'ospedale "Di Cristina" di Palermo. Le sue condizioni sono gravissime. I medici hanno spiegato che è "in coma irreversibile". In ospedale una piccola folla di parenti e amici disperati e in lacrime.
Sotto sequestro, da parte della polizia, il cellulare dove si vedono le ultimi immagini. Quella cintura alla gola l'ha stretta per partecipare su TikTok, uno dei social più seguiti dagli adolescenti, al "Black out challenge", una prova di soffocamento estremo. La procura dei minori ha aperto un fascicolo per "istigazione al suicidio" contro ignoti per poter procedere con le indagini. L'inchiesta è coordinata dal procuratore Massimo Russo e dalla sostituta Paoletta Caltabellotta. La procura vuole verificare se e come la bambina possa avere avuto la possibilità di partecipare alla "sfida" (resistere il più possibile senza respirare) sul social, se abbia registrato un video o ne abbia visionato e abbia tentato di emulare qualcun altro.
La bambina è stata portata d'urgenza ieri in ospedale. A trovarla priva di sensi in bagno sono stati i genitori. Il cuore della bambina si è fermato per un'asfissia prolungata, prima di ricominciare a battere grazie alle manovre rianimatorie eseguite dal personale sanitario. Secondo una prima ricostruzione la piccola avrebbe raccolto la sfida che sulla app viene chiamata "hanging challenge" e che prevede una prova di resistenza. La sfida, per quanto si faccia fatica a comprenderla, consiste nello stringersi una cintura attorno al collo e resistere il più possibile. La piccola avrebbe seguito i vari passaggi prima di restare asfissiata, trovandosi poi senza forze e crollando per terra.
Quando i genitori della bambina si sono accorti della situazione hanno liberato la figlia dalla cintura e l'hanno portata al pronto soccorso dell'ospedale pediatrico. Il quadro clinico della piccola, che lotta tuttora tra la vita e la morte, è apparso subito gravissimo. I medici hanno eseguito un elettroencefalogramma e altri esami ma i primi risultati non sarebbero incoraggianti. La direzione sanitaria è in contatto con le forze dell'ordine e con la magistratura che dovrà ricostruire la dinamica dell'incidente e chiarire i contorni della vicenda.
"Siamo corsi tutti in strada, sentivamo delle urla terribili. La mamma gridava che la sua bambina era morta". È il racconto di uno dei vicini della famiglia della bambina di 10 anni che è in coma, ricoverata all'Ospedale dei Bambini di Palermo, dopo un gioco estremo su TikTok. Intorno alle 21 di ieri in una strada del centro storico è stato il putiferio. La bambina è stata trovata a terra, in bagno, con una cintura di accappatoio stretta attorno al collo. La famiglia ha tagliato quella cintura ma la piccola aveva già perso conoscenza. Nella stessa palazzina della famiglia, abita anche uno zio della bambina. "Chiamavano disperatamente il 118 ma attaccavano la segreteria, il tempo era troppo poco. Abbiamo deciso di portare noi, con i genitori, mia nipote in ospedale", racconta a Repubblica il parente della famiglia palermitana.
Le condizioni sono ancora disperate, la piccola paziente è ricoverata in Rianimazione. I genitori sono con lei. L'ospedale Di Cristina ha diffuso un comunicato, a firma del direttore sanitario Salvatore Requirez. "La bambina di 10 anni, sulla cui identità vige il massimo riserbo, è arrivata al pronto soccorso alle 21.04 di ieri, con mezzi propri, in arresto cardiorespiratorio di non precisabile durata temporale in quanto l’inizio è ricostruibile, con anamnesi indiretta, solo approssimativamente attraverso il racconto dei genitori che l’hanno accompagnata.
Immediatamente accolta in codice rosso ha usufruito delle manovre di rianimazione cardiopolmonare e il cuore ha ripreso il battito. Ha quindi subito eseguito una TAC encefalo che ha evidenziato una situazione di coma profondo da encefalopatia post anossica prolungata. Alle 23.00 è stata ricoverata in Terapia Intensiva Pediatrica per ulteriori valutazioni, monitoraggio e controlli sulle funzioni vitali e le sue condizioni, in atto, sono da considerare critiche".