movida covida assembramento

“BISOGNA AGIRE O FRA DUE MESI TORNERÀ IL LOCKDOWN" - GLI STUDIOSI LO STANNO DICENDO IN TUTTE LE SALSE MA GLI ITALIANI, DALL’ALTO DEL LORO MENEFREGHISMO, SE NE FOTTONO DI DISTANZIAMENTO, MASCHERINA E PREVENZIONE - SE I CONTAGI RISALGONO, SI TORNA CHIUSI IN CASA. E NESSUNO POI SI METTA A FRIGNARE - QUESTO PERCHE’ TRA NEGAZIONISTI E PISCHELLI CAPRICCIOSI, SIAMO IN BALÌA DI TROPPE TESTE DI CAZZO...

Estratto dell’articolo di Luca Fraioli per “la Repubblica”

 

movida a ponza alla faccia del virus 3

[…] «Di questo passo i nuovi contagi quotidiani potrebbero arrivare a 1.000 entro fine agosto e superare i 1.500 a fine settembre», dice Flavio Tonelli, professore di Simulazione dei sistemi complessi all'università di Genova […] «La situazione non è ancora fuori controllo », risponde Enrico Bucci, professore di Biologia alla Temple University di Philadelphia […] «Ma dobbiamo essere consapevoli - avverte - che il lento aumento dei nuovi casi giornalieri può preludere a una salita più ripida nelle prossime settimane. […] «Da questo punto di vista - continua Bucci - concordo con Pier Luigi Lopalco quando sostiene che siamo nella fase di possibile innesco di una seconda ondata».

movida a ponza alla faccia del virus 2

 

[…] «Assistiamo allo stesso disastro nella politica sanitaria che è andato in scena a Milano durante la prima ondata: purtroppo nulla è cambiato», dice Bucci. «Per esempio i tamponi rapidi, con risultati entro 48 ore, stentano a decollare. E così si finisce per avere una sola arma efficace: il lockdown. Ma il lockdown è la resa, l'equivalente del lazzaretto dove rinchiudere i malati di peste perché non si sa come curarli».

 

movida a ponza alla faccia del virus 1

[…] Ancora, come già nella fase più calda della crisi, il tema centrale è la mancanza di una rete di monitoraggio davvero efficiente. «Test rapidi con risposta entro 48 ore. Monitoraggio epidemiologico non dettato dalle segnalazioni di eventuali cluster, ma su base statistica, con test a campione obbligatori. Infine una comunicazione delle istituzioni univoca e ben fatta», suggerisce Bucci. […]

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