migranti paesi sicuri albania giorgia meloni matteo salvini

MELONI VS TOGHE, NUOVO ROUND – IL DECRETO CON CUI VIENE DATA FORZA DI LEGGE ALLA LISTA DEI PAESI SICURI È STATO TRASFORMATO IN UN EMENDAMENTO AL DECRETO FLUSSI, IN DISCUSSIONE ALLA CAMERA. UNA MOSSA PER RIDURRE I TEMPI DELL'APPROVAZIONE – LA LEGA PROPONE DI RIVEDERE LA GERARCHIA DELLE LEGGI, PER SANCIRE LA SUPERIORITÀ DI QUELLE ITALIANE SUL DIRITTO EUROPEO. MA FORZA ITALIA FRENA – I GIUDICI DEL TRIBUNALE DI BOLOGNA NON SI PENTONO DEL RIFERIMENTO ALLA “GERMANIA NAZISTA” PER CRITICARE IL DECRETO: “IL NOSTRO RICORSO È TECNICO”

1 - PAESI SICURI, IL BLITZ DEL GOVERNO E LA LEGA VUOLE LA RIFORMA ANTI-UE

Estratto dell’articolo di Federico Capurso per “la Stampa”

 

NUOVI CENTRI PER I MIGRANTI IN ALBANIA

Mentre Giorgia Meloni difende a spada tratta il protocollo con l'Albania, scommettendo sul suo funzionamento, il suo governo e le truppe parlamentari sono in grande agitazione. Il decreto approvato una settimana fa, con cui veniva data forza di legge alla lista dei Paesi sicuri, è stato trasformato ieri in un emendamento al decreto Flussi, ora in discussione alla Camera.

 

Un blitz che taglia i tempi dell'approvazione e scatena la protesta delle opposizioni, già in agitazione per l'iniziativa annunciata dalla Lega, che vorrebbe «mettere ordine alla gerarchia delle leggi» e limitare, così, le fonti di diritto europee.

 

IL DECRETO LEGGE SUI PAESI SICURI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA

[…]  Il centrodestra vuole dare a quella lista la forza di una legge per evitare che dai tribunali arrivino nuove sentenze con cui si annullano le procedure di rimpatrio accelerato dei migranti. E con questa trasformazione in emendamento il governo taglia soprattutto i tempi, perché non poteva permettersi di inserire un altro decreto all'interno del calendario dei lavori d'Aula, già sufficientemente congestionato.

 

«La decisione non vuole assolutamente ledere le prerogative parlamentari», prova a tranquillizzare il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. […]

 

NUOVI CENTRI PER I MIGRANTI IN ALBANIA

 Per le opposizioni, però, «così si umiliano le Camere», come sostiene la presidente dei deputati del Pd, Chiara Braga. E le fa eco il capogruppo Dem in Senato, Francesco Boccia, che ritiene le spiegazioni di Ciriani «una presa in giro: in questo modo la destra e il governo mettono la museruola al Parlamento, dopo aver provato a metterla anche ai giudici».

 

[…]

 

Il clima all'interno del Parlamento era teso fin dalla mattina. Già nelle prime ore Matteo Salvini aveva iniziato ad alzare il tiro contro «i giudici con la bandiera rossa», i magistrati che «fanno politica in tribunale», il tribunale di Bologna che prende «una decisione anti-italiana».

 

matteo salvini claudio borghi foto di bacco

Quando poi il senatore della Lega Claudio Borghi ha proposto di rivedere la gerarchia delle leggi, il centrosinistra ha iniziato a suonare l'allarme. Il partito di Salvini vorrebbe evitare che si ripetano episodi come quello della recente sentenza della Corte di giustizia europea sui Paesi sicuri, attraverso la quale i giudici italiani hanno potuto disapplicare una legge nazionale e annullare il rimpatrio di alcuni migranti, prima a Roma, poi a Bologna (dove si è chiesto di nuovo alla Corte Ue di intervenire). Ma quello del Carroccio è un tentativo «pericoloso» – sottolineano nel centrosinistra – perché «mina l'indipendenza dei poteri».

 

migranti in albania - vignetta by vukic

Borghi vorrebbe comunque partire con delle audizioni di giuristi e costituzionalisti in commissione Affari europei. «Ne ho parlato nel partito, Matteo Salvini è informato, tutti condividono l'iniziativa – assicura il senatore leghista –. E la convocazione dei giuristi non sarebbe certo fine a sé stessa, l'obiettivo è quello di fare chiarezza con un intervento legislativo».

 

L'idea, per ora, è di andare verso un «modello tedesco rafforzato», inserendo una clausola che permette di sancire la superiorità della Costituzione su alcune fonti del diritto europeo. Prima ancora delle opposizioni, però, sono gli alleati quelli meno entusiasti. Per Forza Italia, secca: «Tanto vale chiedere l'uscita dall'Europa».

 

E anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, di Fratelli d'Italia, fatica a nascondere le sue perplessità: «Non dobbiamo finire come i Galli di Asterix, impegnati a difendersi da un assedio – dice a La Stampa –. È nello spazio europeo che si afferma il diritto giurisprudenziale italiano. Siamo uno dei Paesi fondatori dell'Unione europea».

 

2 - "IL RICHIAMO A HITLER C'È MA IL NOSTRO RICORSO È TECNICO"

Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “la Stampa”

 

i primi migranti arrivati nel centro di prima accoglienza di Shengjin

Quella frase choc sulla Germania nazista ha bruciato tutto il resto. Ma alla sezione Immigrazione di Bologna non si pentono. Non ne vogliono parlare apertamente, tanto più che è già intervenuto il presidente del tribunale, Pasquale Liccardo, per buttarla sul giuridico stretto. I tre giudici a questo punto ritengono di avere scritto tutto quello che dovevano.

 

Epperò certe critiche hanno lasciato il segno. Quelle immediate dei ministri Antonio Tajani e Matteo Piantedosi. E poi, ieri, le parole urticanti di Matteo Salvini («Pensate la spregiudicatezza di certi giudici comunisti. È come paragonare l'Italia, l'Europa o l'Albania di oggi a Hitler e al nazismo»). E così una risposta indiretta l'hanno affidata a un giornale specializzato online, Giustiziainsieme, piattaforma di confronto tra magistrati e avvocati progressisti.

 

giorgia meloni ospite a cinque minuti

Innanzitutto i tre del collegio bolognese si lamentano dei giornali che hanno troppo sintetizzato i loro ragionamenti. «Nel riportare il contenuto del provvedimento, la stampa ha evidenziato un preteso intento "impugnatorio" del recente dl del 23 ottobre 2024 ed ha sottolineato un passaggio ad effetto sulle condizioni di sicurezza durante regime nazista». Maledetti effetti speciali.

 

Ma è a Tajani e Piantedosi che intendono replicare. «Alcuni esponenti politici, i ministri degli Esteri e dell'Interno, chiamati a commentare l'ordinanza in un momento in cui il testo non era ancora pubblico, hanno criticato una pretesa fuga dagli stretti limiti della giurisdizione». [...]

 

MAGISTRATI

Le conclusioni di ministri e politici vari, peraltro, sarebbero errate, in quanto essi negano di avere strabordato. Anzi. «La lettura dell'ordinanza attesta la chiara volontà, dato atto di un conflitto interpretativo innegabile, di trovare una soluzione razionale a tale conflitto attraverso il ricorso alla Autorità istituzionalmente preposta ad assicurare uniformità di interpretazione del diritto europeo».

 

E in effetti, è formalmente vero che i tre giudici bolognesi non hanno affatto "impugnato" il decreto legge del governo, ma nella sostanza questo è. Scrivevano: «La certezza nella definizione delle regole che governano la nozione di Paese di origine sicuro rappresenta difatti nell'attuale quadro normativo un elemento essenziale del sistema» perché ne discendono effetti sui procedimenti di protezione internazionale «e sulla prosecuzione o definizione di ulteriori accordi bilaterali aventi ad oggetto l'eventuale trasferimento coatto dei richiedenti asilo in Paesi terzi».

 

[...]

ellekappa vignetta meloni albania

 

Alla fine, i tre giudici di Bologna ritengono non soltanto di essersi mossi legittimamente, ma richiamano un appello del Capo dello Stato sulla leale collaborazione istituzionale. Conclude infatti l'articolo di Giustiziainsieme, palese eco dei ragionamenti negli ambienti del tribunale di Bologna: «La ricerca di una soluzione definitiva è precisamente nel solco del recente invito del Capo dello Stato ad abbassare i toni e a trovare soluzioni tecniche al conflitto e alle divergenze di opinione in atto».

 

Di certo non c'è una gran voglia di smorzare la polemica, con le conclusioni beffarde verso palazzo Chigi, che aveva snobbato la Corte europea salvo poi dolersi degli effetti della sentenza: «Il Governo italiano, che (a differenza di quelli tedesco e olandese, intervenuti con orientamenti opposti fra loro) non era intervenuto nel procedimento che ha condotto alla sentenza del 4 ottobre, menzionata nel preambolo del dl e in qualche modo "contestata" dal governo italiano, ha adesso modo di presentare il proprio punto di vista».

MAGISTRATI

i primi migranti arrivati nel centro di prima accoglienza di Shengjin

CENTRO PER MIGRANTI IN ALBANIA

Ultimi Dagoreport

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…