CACCIA ALLE "ZECCHE" - A BOLOGNA GLI STUDENTI MAL-DESTRI DI “AZIONE UNIVERSITARIA” CHIEDONO L’ESPULSIONE DALL’ATENEO DEI RAGAZZI DEI COLLETTIVI CHE VANDALIZZANO LA CITTÀ E FANNO CASINO DI NOTTE – LA CANDIDATA RENZIANA ALLE PRIMARIE DI CENTROSINISTRA, ISABELLA CONTI, HA PROVATO A PORRE LA QUESTIONE IN CAMPAGNA ELETTORALE, MA SECONDO I VERTICI DELL’ATENEO NON C’È NIENTE DA FARE (I CENTRI SOCIALI COMANDANO SEMPRE…)
Ilaria Venturi per “il Venerdì di Repubblica”
I giovani universitari di destra reclamano il Daspo per gli studenti, non si era mai sentito: pene più severe sino all' espulsione dall' ateneo per i protagonisti della movida in zona universitaria a Bologna, "bollati" come gente di sinistra.
È tutto politico lo scontro che si è acceso su pochi metri quadrati, piazza Verdi, dove si affacciano le facoltà storiche dell' Alma Mater, tradizionalmente luogo di ritrovo dalla sera fino a notte fonda nel fine settimana. Birra, tanta, venduta abusivamente.
Musica, chiacchiere e caos dove s' infiltra lo spaccio. Un cocktail non nuovo, del quale i residenti si lamentano, riesploso dopo mesi di lockdown, alla ripresa delle lezioni in presenza. Come con le bottiglie di spumante, i giovani si sono riversati all' esterno allo stappare del tappo.
Finché c' è stato il coprifuoco, le forze dell' ordine intervenivano per spostarli, senza mai uno scontro, e mandarli a nanna (un eufemismo) tra i cori del collettivo universitario più radicale, il Cua, grida e rumore di vetri rotti calpestati.
Così in consiglio studentesco, il parlamentino dove siedono i rappresentanti degli studenti, Azione Universitaria, legata alla destra, ha tentato il blitz, riuscito per un solo voto (14 a 13): far approvare una mozione, sostenuta dall' associazione Student Office e avversata dai gruppi di sinistra, in cui si chiede all' ateneo di inasprire le sanzioni disciplinari per gli studenti protagonisti degli "eventi" e dei "fatti incresciosi" che interessano le notti in zona universitaria, ovvero la movida.
La proposta di espulsione di chi si rende protagonista di illeciti o atti vandalici era stata avanzata anche durante le primarie di coalizione del Pd dalla candidata Isabella Conti (Italia Viva). Idea bocciata dal prorettore vicario Mirko Degli Esposti: «Non è previsto dall' ordinamento universitario italiano. Quando gli studenti sono fuori dall' università noi non siamo responsabili dei loro comportamenti».
Nel regolamento dell' Alma Mater la sanzione massima, ma per infrazioni commesse all' interno delle aule, è la sospensione di un anno dagli studi. E non potrebbe essere diversamente visto che il diritto all' istruzione è tutelato dalla Costituzione.
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