camilla corona koh-i-noor diamante

UN DIAMANTE NON È PER SEMPRE UNA BOMBA DIPLOMATICA STA SCONQUASSANDO I PIANI PER L’INCORONAZIONE DI CARLO E CAMILLA: LA REGINA CONSORTE AVREBBE DOVUTO INDOSSARE LA CORONA CHE PORTA INCASTONATO IL MITICO KOH-I-NOOR, IL DIAMANTE DA 105 CARATI VENUTO IN POSSESSO DELLA REGINA VITTORIA OLTRE 150 ANNI FA. MA DALL’INDIA, CHE LO RECLAMA, FANNO SAPERE CHE IL GESTO RISVEGLIEREBBE “DOLOROSE MEMORIE DEL PASSATO COLONIALE” – E ORA SI PENSA AL “PIANO B”…

Luigi Ippolito per www.corriere.it

 

carlo camilla

La Montagna di Luce getta un’ombra sull’incoronazione di Camilla. Uno scontro diplomatico ha sconvolto i piani per la cerimonia del prossimo 6 maggio, quando la moglie di re Carlo sarà incoronata Regina Consorte a fianco del nuovo sovrano: Camilla avrebbe dovuto indossare la corona che porta incastonato il mitico Koh-i-Noor (la Montagna di Luce), il diamante da 105 carati venuto in possesso della regina Vittoria oltre 150 anni fa. Ma dall’India, che lo reclama, fanno sapere che il gesto risveglierebbe «dolorose memorie del passato coloniale» e «riporterebbe indietro ai giorni dell’Impero britannico».

 

LA CORONA CON IL DIAMANTE KOH-I-NOOR

Il diamante viene usato a Londra da generazioni per l’incoronazione delle regine consorti: era montato nel 1902 sulla corona di Alessandra, moglie di Edoardo VII, poi nel 1911 su quella di Maria, moglie di Giorgio V, infine nel 1937 sulla corona di Elisabetta (la regina madre), moglie di Giorgio VI. E la corona col Koh-i-Noor venne anche adagiata sul feretro della regina madre al suo funerale nel 2002. La leggenda vuole che il favoloso diamante possa essere indossato solo da una donna: agli uomini porterebbe sfortuna.

 

Ma ora la malasorte tocca a Camilla: come ha detto lo storico William Dalrymple, autore di un libro sul Koh-i-Noor, si tratta di una «enorme bomba diplomatica». Anche se fonti di Buckingham Palace fanno notare al Telegraph che fino a tempi recenti il gioiello non era stato «problematico»: e tuttavia «le persone a palazzo saranno sensibili alle questioni del giorno d’oggi». Di più: secondo il Daily Mail lo stesso re Carlo «è acutamente sensibile a tali questioni: ci sono serie sensibilità politiche e un significativo nervosismo attorno a esse».

re carlo e camilla 2

 

Dunque si sta già lavorando al piano B: il diamante potrebbe essere staccato dalla corona o, in alternativa, Camilla potrebbe optare per un altro diadema della collezione reale. D’altra parte tutta la cerimonia dell’incoronazione, per volere di Carlo, dovrà riflettere i tempi moderni ed essere meno sfarzosa di quella tenuta per Elisabetta 70 anni prima.

 

re carlo e camilla 1

La controversia arriva in un momento particolarmente delicato per i rapporti fra Gran Bretagna e India: a Delhi non è piaciuta l’uscita della ministra degli Interni, Suella Braverman (che pure è di origine indiana), la quale ha annunciato una stretta sull’immigrazione dall’India. Come conseguenza, le trattative per un accordo commerciale bilaterale fra i due Paesi sono tornate in alto mare e il premier Narendra Modi ha rinunciato a venire a Londra.

camilla e carlo III

 

Il Koh-i-Noor è stato definito «il diamante più famigerato del mondo» ed è in qualche modo un simbolo dell’imperialismo britannico. Nella narrativa coloniale, era stato «donato» alla regina Vittoria: in realtà nel 1849 la Compagnia delle Indie orientali aveva costretto Duleep Singh, maharajah del Punjab appena undicenne, a cederlo dopo aver imprigionato sua madre. L’anno dopo il diamante venne portato a Londra e offerto alla regina Vittoria, che lo indossava come una spilla.

 

re carlo e camilla

Ma l’origine del Koh-i-Noor si perde nella notte dei tempi. Secondo alcuni ci sono riferimenti al gioiello che risalgono al 3200 avanti Cristo, anche se la prima testimonianza scritta è del 1628, quando un imperatore Mogul lo aveva fatto incastonare nel suo trono. Nel corso dei secoli il diamante è appartenuto a diverse dinastie, per lo più afghane, prima di tornare in India nel 1813: ma in tempi recenti è stata rivendicato dal Pakistan, dal Bangladesh, dall’Afganistan e perfino dai talebani, oltre che dall’India, che ne reclama la restituzione fin dall’indipendenza nel 1947.

 

camilla regina elisabetta principe carlo

Come ha detto lo storico Dalrymple, «è una pietra enormemente delicata. Importa a un gran numero di persone e ha continuato a essere molto controversa dalla morte della regina. L’India è una potenza globale emergente e ci si aspetta che la questione torni a galla». Come ha aggiunto un commentatore di origine indiana, Saurav Dutt, includere il Koh-i-Noor nella cerimonia di incoronazione è «uno schiaffo in faccia» ai tentativi della famiglia reale di «mettere una pietra sopra l’imperialismo. L’esibizione di questo diamante può servire solo a oltraggiare e a rammentare la relazione di sfruttamento fra la Gran Bretagna e l’India».

La regina Elisabetta con il principe Carlo e CamillaIL PRINCIPE CARLO E CAMILLA IN PARLAMENTO IL 10 MAGGIO 2022Camilla con CarloCarlo e Camillacarlo e camilla cop26camilla e carlo cop26camilla e carlo

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…