massimo bossetti yara gambirasio

BOSSETTI E NUOVI SOSPETTI – COLPO DI SCENA NEL CASO DELL’OMICIDIO YARA, IL DNA DI “IGNOTO 1” NON C’È PIÙ: LA TRACCIA CHE HA PERMESSO DI RISALIRE A BOSSETTI, CONDANNATO ALL’ERGASTOLO PER IL DELITTO DELLA RAGAZZINA, NON SAREBBE PIÙ DISPONIBILE - LA PROCURA DI VENEZIA INDAGA UN GIUDICE E UNA FUNZIONARIA DEL TRIBUNALE DI BERGAMO PER FRODE IN PROCESSO E DEPISTAGGIO…

Andrea Priante per corriere.it

 

massimo bossetti

La procura di Venezia indaga sul giallo del Dna rinvenuto sugli abiti di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra (Bergamo) scomparsa il 26 novembre del 2010 e ritrovata assassinata il 26 febbraio dell’anno successivo. L’inchiesta prosegue da mesi, nel riserbo più assoluto da parte degli inquirenti.

 

Da quel che emerge, il fascicolo è affidato al procuratore aggiunto Adelchi D’Ippolito che ha iscritto nel registro degli indagati il presidente della Prima sezione penale del tribunale di Bergamo, Giovanni Petillo, e la funzionaria responsabile dell’Ufficio corpi di reato, Laura Epis. Per entrambi – che nei mesi scorsi hanno ricevuto l’avviso di proroga dell’indagine - l’ipotesi è quella prevista dall’articolo 375 del codice penale: frode in processo e depistaggio.

 

La denuncia presentata da Massimo Bossetti

MASSIMO BOSSETTI

L’indagine è scaturita da una denuncia presentata da Massimo Bossetti che, dopo la condanna definitiva all’ergastolo per il delitto della ragazzina, sembra intenzionato a far riaprire il caso e a chiedere la revisione del processo. I dubbi ruotano intorno alle tracce biologiche che portarono a individuare nell’«Ignoto 1» il muratore di Mapello, che si è sempre professato innocente: il Dna estratto dagli slip e dai leggings indossati da Yara, ha costituito la prova-principe che ha permesso agli investigatori di risolvere il caso arrivando, dopo anni di indagini e comparazioni, ad attribuire quel profilo genetico a Bossetti.

 

Un test che è sempre stato contestato dagli esperti della difesa, che lo scorso anno si è vista rigettare la richiesta di riesaminare i reperti confiscati dopo la sentenza definitiva, in particolare proprio le tracce di Dna. Ma che fine hanno fatto quei cinquantaquattro campioni trovati sugli abiti della tredicenne? Per stessa ammissione dei legali, a dibattimento era emerso che la traccia decisiva, quella da cui fu estratto il profilo di «Ignoto 1», non sarebbe più utilizzabile in quanto «definitivamente esaurita». Ma in seguito sarebbero emerse nuove circostanze.

 

 

MARITA COMI E MASSIMO BOSSETTI

I campioni scomparsi e ricomparsi

Nella denuncia presentata direttamente da Bossetti - con l’avvocato Claudio Salvagni, uno dei suoi difensori - si parla infatti di campioni «prima scomparsi e poi ricomparsi» e del sospetto che il materiale confiscato sia stato «conservato in modo tale da farlo deteriorare» vanificando la possibilità di effettuare nuove indagini difensive. Insomma la tesi, neanche troppo velata, è che quelle tracce siano state lasciate deperire proprio per evitare che si potesse mettere in discussione l’intero processo al muratore.

 

L’articolo 375, infatti, punisce «con la reclusione da tre a otto anni» il pubblico ufficiale che «al fine di impedire, ostacolare o sviare un’indagine o un processo penale» modifica un corpo di reato, e prevede una pena ancor più severa se «il fatto è commesso mediante distruzione, soppressione, occultamento, danneggiamento, in tutto o in parte (...) di un documento o di un oggetto da impiegare come elemento di prova».

yara gambirasio massimo bossetti

 

Le accuse al presidente della Corte d’assise

È nella querela che si punta il dito contro il presidente della Corte d’assise di Bergamo che si occupò del caso (respingendo come inammissibili le istanze della difesa di esaminare i reperti) e la funzionaria dell’Ufficio corpi di reato. Ed essendo Petillo un magistrato bergamasco, la competenza spetta alla procura di Venezia, che ha iscritto entrambi sul registro degli indagati.

 

Nessuna conferma dal procuratore aggiunto Adelchi D’Ippolito, che però pare che nei mesi scorsi abbia ascoltato diversi testimoni, compresa la pm Letizia Ruggeri titolare dell’inchiesta sull’omicidio di Yara, e alcuni poliziotti e carabinieri del Ris che seguirono la pista che nel giugno del 2014 (quindi a oltre tre anni di distanza dal delitto) portò all’arresto di Massimo Bossetti.

 

massimo bossetti

Le verifiche veneziane sui campioni

Cosa è emerso dalle verifiche condotte a Venezia sul «trattamento» che a Bergamo è stato riservato ai campioni di Dna di «Ignoto 1»? Presto per tracciare uno scenario definitivo ma l’inchiesta sembra ormai vicina alla chiusura e, sempre stando alle indiscrezioni, finora non sarebbe emersa alcuna prova di un comportamento doloso. Se così fosse, e quindi se davvero non dovesse esserci alcuna evidenza della volontà di alterare le prove, la procura non potrà che chiedere l’archiviazione del fascicolo con la possibilità, da parte di Bossetti, di opporsi di fronte al giudice del tribunale di Venezia.

 

Campioni ancora utilizzabili?

yara gambirasio

L’avvocato Salvagni la mette in questi termini: «Pendono altri due ricorsi in Cassazione per ottenere l’autorizzazione a riesaminare quei reperti, che però ancora non sappiamo in che condizioni siano e che tipo di danni possano aver subito trasferendoli dall’ospedale San Raffaele, dove erano custoditi inizialmente, ai magazzini dell’Ufficio corpi di reato. L’obiettivo della denuncia di Bossetti è proprio di sapere se sono ancora utilizzabili o se qualcuno, magari interrompendo la catena del freddo indispensabile per la buona conservazione dei campioni, abbia compromesso per sempre la possibilità di effettuare dei nuovi studi sul Dna di “Ignoto 1”».

yara gambirasioyara gambirasio con le amichemassimo bossetti

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…