cop29 baku azerbaijan donald trump

C’È UN BRUTTO CLIMA INTORNO AL COP29 – LA CONFERENZA ONU SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI CHE SI È APERTA A BAKU È GIÀ UN FLOP – NELA GIORNATA INAUGURALE, I PARTECIPANTI SONO RIMASTI BLOCCATI PER OTTO ORE PER DISACCORDI SULL’AGENDA. E L'OBIETTIVO DI RACCOGLIERE MILLE MILIARDI DI DOLLARI APPARE UN MIRAGGIO – IL DELEGATO SPEDITO DA BIDEN, JOHN PODESTA, AMMETTE: “L’AMMINISTRAZIONE TRUMP CERCHERÀ DI FARE UN’INVERSIONE A U NELLA LOTTA PER L’AMBIENTE” – “THE DONALD” HA ANNUNCIATO CHE GLI USA ABBANDONERANNO L’ACCORDO DI PARIGI…

https://www.repubblica.it/green-and-blue/dossier/cop29/2024/11/12/news/cop29_prima_giornata_usa_podesta-423612212/

 

Estratto dell’articolo di Giacomo Talignani per “la Repubblica”

 

cop29 - baku azerbaijan

La prima giornata di lavori della Cop29 di Baku sembra uno scherzo, ma fa riflettere sul possibile sconfortante esito dell’annuale conferenza planetaria sul clima. Già all’esordio, i partecipanti si bloccano per oltre otto ore a causa di disaccordi sull’agenda, con i delegati esausti rinchiusi nelle claustrofobiche sale delle missioni nazionali.

 

A fine giornata - invece - l’Ong Global Witness si compra il dominio cop29.com e pubblica sulla home i volti dei magnati del petrolio accompagnati dalla scritta «le compagnie di combustibili fossili stanno distruggendo il Pianeta per profitto.

 

John Podesta - inviato per il clima degli Usa alla Cop29

L’hanno rotto, dovrebbero pagarlo loro». Il portale originale finisce con “.az”, ma poco importa: una marea di visitatori finirà sul nuovo sito. Così come a contare, anche se si tratta di una istallazione, è l’effetto che fa un gigantesco capodoglio morto apparso sul lungomare di Baku per sensibilizzare sull’inquinamento, a poca distanza da dove sono ancorate vecchie petroliere azere.

 

[…] tre messaggi contraddittori. Il primo è quello - attesissimo - del delegato per il clima degli Stati Uniti di Biden, John Podesta, chiamato a una importante risposta ai delegati terrorizzati che la rielezione del negazionista Donald Trump possa far arenare per sempre le politiche climatiche globali finora raggiunte.

 

Mukhtar Babayev

Podesta ha promesso che nonostante Trump «gli sforzi per prevenire il cambiamento climatico rimangono un impegno degli States» e la lotta non si fermerà. Almeno fino a gennaio. Dopo l’insediamento, invece, Trump intende uscire dall’Accordo di Parigi: «dovremmo credergli» ammette Podesta - «la prossima amministrazione cercherà di fare un’inversione a U».

 

Parole che, seppur promettendo impegni per i piani di riduzione delle emissioni di metano e per un raggiungimento di un accordo sul commercio di carbonio, non sembrano rassicurare i 200 Paesi convocati.

 

Il secondo messaggio che stride, per coerenza, è quello del neo eletto presidente della Cop29, il ministro dell’ambiente azero Mukhtar Babayev che per 25 anni ha lavorato per la Socar, grande compagnia petrolifera statale. Chiede sforzi ai Paesi perché «il mondo è sulla strada della rovina» dice.

 

cop29 - baku azerbaijan

Nessun accenno però a quel petrolio e gas la cui produzione in Azerbaijan continua ad aumentare nonostante proprio ieri la Wmo (Organizzazione meteorologica mondiale) abbia certificato il probabile superamento dei +1,5 gradi a causa dei combustibili fossili.

 

L’altra incoerenza sta nell’urgenza. I delegati presenti a Baku hanno ribadito la necessità di accelerare nella ricerca di una intesa, per esempio attraverso l’aggiornamento dei piani climatici nazionali (Ndc) per tagliare le emissioni. Eppure, e siamo solo all’inizio e le trattative vanno lentissime: ieri le discussioni in plenaria si sono inaspettatamente fermate per ore a causa di uno scontro sui temi da mettere in agenda.

 

L’obiettivo centrale della Conferenza, ovvero mobilitare fra pubblico e privato 1000 miliardi di dollari per la finanza climatica da destinare soprattutto ai Paesi meno sviluppati per la transizione energetica, appare un’impresa titanica. Solo per questi Paesi, servirebbe “1 miliardo di dollari al giorno”. Oggi siamo a 75 milioni: meno di un decimo. […]

cop29 - baku azerbaijancop29 - baku azerbaijanMukhtar Babayev - ministro ecologia dell azerbaigiancop29 - baku azerbaijan

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA Ad ALMASRI), VENGONO EFFETTUATOI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…