mark zuckerberg social media salute mentale depressione gioviani adolescenti

COSA C'È DIETRO ALLA "PRESA DI COSCIENZA" DI META SUI MINORENNI? - SONO ANNI CHE GOVERNI ED ENTI PRIVATI CHIEDONO ALL'AZIENDA DI ZUCKERBERG DI INTRODURRE DELLE MISURE PER TUTELARE I MINORI SULLE PIATTAFORME: L'AZIENDA NON HA MAI FATTO NULLA, SBANDIERANDO IL DIRITTO ALLA "LIBERTÀ DI ESPRESSIONE" - MA ORA CHE CRESCONO LE CAUSE NEI SUOI CONFRONTI PER I DANNI PROVOCATI AI GIOVANI, MENLO PARK CORRE AI RIPARI, COME RIVELATO DALLA "TALPA" FRANCES HAUGEN: "LA COMPAGNIA SA COME RENDERE I SOCIAL PIÙ SICURI, MA NON VUOLE FARLO PERCHÉ HA MESSO I SUOI PROFITTI DAVANTI ALLA GENTE…."

Articoli correlati

41 STATI AMERICANI DENUNCIANO META PER AVER \'DANNEGGIATO LA SALUTE MENTALE E FISICA DEI GIOVANI...

FRANCES HAUGEN, LA \

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell'articolo di Arcangelo Rociola per "La Stampa"

 

adolescenti e social

[…] Le nuove regole di Instagram per gli under 18 sono la svolta invocata per anni quando dal quartier generale di Meta, in Silicon Valley, ci veniva detto che andava tutto benissimo e che loro comunque stavano facendo il massimo per proteggere gli utenti più giovani. Falso. Lo dimostra la svolta annunciata ieri e che arriverà sugli smartphone dei nostri figli entro la fine dell'anno.

 

 Questi i punti fondamentali. Primo: tutti i profili under 18 avranno come impostazione predefinita "privato"; […] (ergo, i minorenni non potranno essere contattati da sconosciuti). Secondo: i minorenni avranno automaticamente il filtro più restrittivo per vedere contenuti postati da altri; inoltre parole e frasi offensive saranno filtrate dai commenti e dai messaggi che ricevono per prevenire il bullismo.

 

mark zuckerberg chiede scusa alle famiglie degli adolescenti morti o vittime di abusi a causa dei social 1

Terzo: ogni giorno dopo sessanta di utilizzo dell'app, si riceve l'invito a uscire; mentre dalle 22 alle 7 le notifiche saranno disattivate e ai messaggi privati verrà data una risposta automatica che avverte che il messaggio sarà recapitato più tardi.

 

Quarto: gli under 16 non potranno modificare nessuna di queste impostazioni senza il consenso espresso dei genitori […]. La questione della verifica dell'età è ovviamente la più delicata: si può mentire ma Meta finalmente dice che metterà in campo diversi strumenti, compresa l'intelligenza artificiale, per verificare la vera età di ogni utente.

 

[…] Se adesso c'è una svolta non è perché è arrivata una nuova tecnologia che rende possibile fare quello che prima non lo era; e nemmeno perché i dirigenti di Facebook e Instagram sono improvvisamente diventati consapevoli dei rischi che corrono gli adolescenti in una rete senza protezioni; se avviene adesso è per difendere i profitti futuri. Su questo fronte infatti Meta rischia grosso.

 

minorenni sui social

Negli Stati Uniti sono decine ormai le cause intentate a Meta e agli altri social media. Quella che ha fatto più scalpore è della città di New York e si concentra sui danni che le piattaforme stanno creando alla salute mentale degli adolescenti (depressione e ansia). Ma quella più insidiosa arriva dal Nuovo Messico dove il procuratore generale Raul Torrez (agguerritissimo, un passato nel team del presidente Barack Obama), ha citato in giudizio Meta per aver «clamorosamente mancato di proteggere i minori da abusi sessuali e traffico di umani».

 

[…] A questo si aggiungono i documenti interni di Meta, pubblicati periodicamente da ex dirigenti pentiti, che rivelano come al quartier generale di Menlo Park, nonostante le rassicurazioni che ripetevano fino all'altro ieri, erano perfettamente consapevoli di quello che capitava online agli adolescenti ma hanno deliberatamente scelto di non fare nulla.

 

MINORI SUI SOCIAL

L'ultima testimonianza, ad una commissione del Senato americano, è della fine dello scorso anno: l'ingegner Arturo Bejar […] ha provato per due anni a convincere il fondatore e amministratore delegato Mark Zuckerberg della necessità di «una svolta culturale» per proteggere i minori su Instagram […] La risposta privata, alle sollecitazioni di Bejar, sarebbe stata: «Mark (Zuckerberg) pensa che la libertà di espressione degli utenti venga prima di tutto».

 

La risposta pubblica invece il solito stiamo già facendo il massimo, stavolta assieme ad un durissimo scontro in tribunale con la FTC (la Commissione federale sul commercio), che aveva annunciato di voler riaprire il procedimento contro Meta per l'uso dei dati degli utenti nonostante un accordo del 2020 costato 5 miliardi di dollari.

MINORENNI E SOCIAL NETWORK

 

Insomma è in questo contesto incandescente che arrivano le nuove regole per gli under 18 su Instagram. Puntano a rassicurare i genitori e i pedagogisti, sempre più allarmati; e a dire al mondo politico: abbiamo fatto tutto quello che ci avete chiesto, ora basta per favore. Di nuovo, difendere il fatturato. Ma stavolta facendo la cosa giusta.

 

Non sarà facile la svolta, occorrerà vedere se i filtri funzionano e se la verifica dell'età sarà efficace. Ma almeno la direzione di marcia ha senso. Meta non dice più va tutto bene e neanche non è un nostro problema. […]

Ultimi Dagoreport

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...