SCATTA IL REGOLAMENTO DI CONTI IN POLIZIA – DOPO LE MANGANELLATE AGLI STUDENTI A PISA E A FIRENZE, VIENE SOSTITUITA LA COMANDANTE DEL REPARTO MOBILE DI FIRENZE SILVIA CONTI (IN SERVIZIO DAL 2021) – FONTI DELLA POLIZIA PARLANO DI “AVVICENDAMENTO PREVISTO”: “NON C’E NESSUN COLLEGAMENTO CON GLI INCIDENTI”. MA CI SONO DIVERSE CONTESTAZIONI DEI SINDACATI DEGLI AGENTI NEI CONFRONTI DELLA CONTI: NON AVREBBE FATTO RUOTARE IL PERSONALE, ORGANIZZEREBBE SERVIZI TROPPO STRESSANTI - E CI SONO PROTESTE PURE SUI BUONI PASTO...
Da firenze.repubblica.it -Estratti
C’è un cambio del vertice del reparto mobile della polizia di Firenze ed è difficile immaginare che non sia in qualche modo collegato alle recenti manganellate agli studenti a Pisa e a Firenze. Studenti che manifestavano nei cortei pro Palestina (non autorizzato quello di Pisa). Alla dirigente del reparto, Silvia Conti verrà in seguito affidato un altro incarico. La notizia, destinata a fare rumore, ha cominciato a circolare in mattinata a Roma e a Firenze.
"L’avvicendamento era già previsto e non ha collegamenti con quanto accaduto anche perché la dottoressa non aveva avuto alcun ruolo nei fatti oggetto di approfondimento” spiegano fonti della polizia. Resta la coincidenza dei tempi. Fonti segnalano diverse contestazioni dei sindacati di Polizia nei confronti di Conti. Non legate, viene sottolineato, ai servizi di ordine pubblico ma ad altri aspetti: non avrebbe fatto ruotare adeguatamente il personale, organizzerebbe servizi troppo stressanti, ci sarebbero poi lamentele sui buoni pasto assegnati agli agenti.
la polizia carica gli studenti durante i cortei pro palestina a pisa 4
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Le indagini sugli scontri, nel frattempo, vanno avanti. Il Viminale ha aperto un’inchiesta amministrativa parallela a quella penale: si ricostruiranno le responsabilità di chi era in piazza a Pisa, anche quelle del dirigente responsabile (che ha lasciato la Toscana ma per una promozione decisa già da tempo).
A Firenze la digos ha ricevuto un’ampia delega dalla procura per ricostruire tutte le fasi degli scontri, sia sul comportamento dei manifestanti — ipotizzano i reati di manifestazione non preavvisata e resistenza — che degli agenti. La posizione più delicata è quella di un agente che ha rotto il naso a una manifestante con una manganellata, e che ora rischia concretamente l’accusa di lesioni. Per identificarlo saranno ancora una volta decisivi i filmati delle telecamere.
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