clochard barbone barbona donna

E C’È CHI LA QUARANTENA LA SOGNA MA UNA CASA NON CE L’HA - IN ITALIA CI SONO 50MILA SENZA TETTO CHE DORMONO IN STRADA E NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA - CHI NON HA UN’ABITAZIONE HA DIFFICOLTÀ AD ADEGUARSI ALLE NORME IGIENICHE DI BASE, PER NON PARLARE DELLA COMPLESSITÀ NEL REPERIRE I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE, NON AVENDONE LE POSSIBILITÀ ECONOMICHE…

Da http://www.vita.it/

 

Una riflessione necessaria, in questi giorni di emergenza, sulla condizione che le persone senza dimora e i servizi di accoglienza sono chiamati a fronteggiare. Come riusciranno, queste persone, che non hanno un'abitazione, ad affrontare un potenziale isolamento? In tanti, al Binario 95, il centro di accoglienza alla Stazione Termini di Roma (foto), ci dicono: #vorreirestareacasa, ma qual è la mia casa?

la tenda del clochard in via della frezza a roma

 

Persone senza casa

Una persona senza dimora è una persona che non ha un'abitazione e, in molti casi, non ha una residenza. Secondo la classificazione ETHOS di FEANTSA (Federazione Europea delle organizzazioni che lavorano con persone senza dimora), esistono quattro categorie per individuare la grave esclusione abitativa:

- le persone senza tetto;

- le persone prive di una casa;

- le persone che vivono in condizioni di insicurezza abitativa;

un clochard in via veneto a roma

- le persone che vivono in condizioni abitative inadeguate.

 

Tutte queste categorie stanno comunque ad indicare l'assenza di una (vera) casa. Dalle persone che vivono in strada o in ricoveri di fortuna a quelle accolte in centri di accoglienza e dormitori, passando da chi è ospite in strutture per rifugiati e richiedenti asilo, fino a tutti coloro utilizzano mense sociali, servizi a bassa soglia e di orientamento per rispondere alle proprie necessità in assenza di una dimora.

 

Oltre a non avere una casa nella quale isolarsi, le persone senza dimora sono comunque costrette ad utilizzare le mense per nutrirsi e i centri di accoglienza per dormire, entrambi luoghi in genere affollati e promiscui, nei quali la distanza minima non può essere, in molti casi, rispettata.

 

Chi non ha un’abitazione, inoltre, pur avendo compreso la gravità della situazione e sforzandosi con buona volontà di rispettare le regole, ha molta difficoltà ad adeguarsi alle norme igieniche di base previste dal DPCM, per non parlare della complessità nel reperire i dispositivi di protezione, perché non ne ha le possibilità economiche.

 

Rischi per i servizi di accoglienza

CLOCHARD A SAN PIETRO

I servizi attuali, quali centri di accoglienza e dormitori, non sarebbero in grado di garantire assistenza agli ospiti positivi al virus. Nel caso in cui un solo ospite si ammalasse, tutta la struttura potrebbe essere preclusa e, se messa in quarantena, verrebbe meno il servizio per altre decine di utenti.

 

Se il problema si estendesse a livello nazionale tra i servizi di accoglienza, dormitori, ma anche tra mense, sportelli di orientamento e servizi di bassa soglia, il rischio, da scongiurare assolutamente, sarebbe la tentazione di voler chiudere tutto il sistema di supporto alle persone senza dimora riportando in strada almeno 50mila uomini e donne (stima Istat 2014) che peraltro, avendo scarse risorse per fronteggiare il virus, sarebbero potenziali veicoli di contagio.

 

barbone in tenda a milano 5

Per superare queste difficoltà occorre uno sforzo congiunto tra pubbliche amministrazioni ed enti del terzo settore che si occupano di persone senza dimora. Uno sforzo che sia orientato al mantenimento dei servizi in sicurezza e alla predisposizione di luoghi di potenziale autoisolamento per le persone senza dimora che dovessero essere malate; che faciliti la distribuzione presso i centri di presidi come maschere, guanti e gel; che sia orientato ad accettare che la vita dei centri di accoglienza possa cambiare in termini di orari e procedure, in modo da fare fronte a questo momento di crisi con la necessaria flessibilità anche amministrativa.

 

Cosa stiamo facendo nelle nostre strutture?

Nel frattempo a Roma, al Binario 95, all'Help Center al magazzino Nextop MSC e al Rifugio Sant'Anna per donne fragili, così come anche negli altri centri partner della nostra rete nazionale, gli operatori continuano a fornire l'assistenza necessaria a chi ha più bisogno, con una giusta informazione sulle procedure da adottare in caso di rischio, attraverso una cartellonistica multilingue semplificata e ben visibile. Sono stati, inoltre, predisposti i dispositivi di sicurezza, quali gel, mascherine e fazzoletti, e sono state intensificate le pulizie delle superfici e degli ambienti, con una sanificazione ad hoc delle docce, dopo ogni utilizzo. Ci si attiene al rispetto della distanza minima di sicurezza e al contingentamento dell’afflusso delle persone negli ambienti unici, ma soprattutto si cerca anche di ridare conforto e vicinanza a chi, senza casa e senza famiglia, sta in questi giorni vivendo momenti di particolare tensione e di paura sentendosi ancora più isolato.

stazione milano rogoredo barboni

 

 “Informare, proteggere, organizzare, queste le parole d’ordine nelle nostre strutture di accoglienza - afferma Alessandro Radicchi, fondatore del Binario 95 e direttore dell'Osservatorio nazionale della solidarietà nelle stazioni italiane -, dobbiamo proteggere le persone senza dimora che ospitiamo e tutelare il lavoro dei nostri operatori. Chiediamo alle istituzioni, comunali in particolare, di non lasciarci soli ed iniziare a pensare da subito alla possibilità di predisporre dei luoghi dedicati alla quarantena di chi una casa non la ha.

 

barboni stazione termini

Guardando al futuro, penso che questa emergenza debba spingerci a rivedere il sistema di accoglienza, ripensando il ruolo dei centri e dando il giusto valore all’estrema responsabilità di cui si fanno carico nel sostenere persone che non hanno altre forme di supporto, come la famiglia. Bisognerà ripensare agli investimenti sull’housing, all’importanza di centri più piccoli, meno legati ai grandi numeri, al dialogo con il servizio sanitario nazionale, che in molti luoghi è già estremamente proficuo. L'emergenza sta cambiando la nostra vita. Speriamo che questo cambio porti ad una nuova visione che non escluda ancora di più chi vive ai margini”.

Tutti i nostri ospiti vorrebbero stare a casa, ma qual è la loro casa?

BARBONI CASSONETTI 1barboni in vaticano 8

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…

trump musk bitcoin

DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO - SUCCEDE CHE QUELLO SVALVOLATO ALLA KETAMINA DI ELON MUSK, DA QUANDO HA FINANZIATO LA CORSA PRESIDENZIALE DI DONALD TRUMP, SI È MESSO IN TESTA DI TRASFORMARE LA CASA BIANCA IN CASA MUSK. E COME “PRESIDENTE VIRTUALE” DEGLI STATI UNITI, L'UOMO PIU' RICCO DEL MONDO HA IN MENTE DI SOSTITUIRE LA MONETA REALE CON UNA VIRTUALE, CON UNA LEGGE CHE PREVEDA GLI ACQUISTI DI BITCOIN PER LE RISERVE VALUTARIE DEGLI STATI UNITI - MA FATTI DUE CONTI, ALL’AMERICA FIRST DI TRUMP CONVIENE TENERSI STRETTO IL SACRO DOLLARO CHE, AD OGGI, RAPPRESENTA LA MONETA DI SCAMBIO DEL 60% DEL MERCATO INTERNAZIONALE - NEL 2025 TRUMP DOVRÀ VEDERSELA NON SOLO COL MUSK-ALZONE CRIPTO-DIPENDENTE: IN CAMPO È SCESO PREPOTENTE IL PIU' ANTICO NEMICO DEL “VERDONE” AMERICANO: L’ORO…