messina denaro

CHE FINE HA FATTO “IDDU”? - LA CACCIA A MATTEO MESSINA DENARO, L’UNICO BOSS CHE NON HA MAI FATTO UN GIORNO DI CARCERE E NON HA LASCIATO TRACCE DI SE’ - L’INCREDIBILE SFORZO DELLE FORZE DELL’ORDINE, LA “TERRA BRUCIATA” CON L’ARRESTO DI PARENTI E AMICI, LA LETTERA ALLA FIDANZATA DEL GIUGNO 1993: “E’ INIZIATO IL MIO CALVARIO E CON LA COSCIENZA PULITA…”

Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera”

 

MATTEO MESSINA DENAROMATTEO MESSINA DENARO

Se e quando lo prenderanno, per essere sicuri della sua identità dovranno sottoporlo al test del dna. Solo in quel momento, se i confronti coincideranno, si potrà sancire la fine della latitanza di Matteo Messina Denaro, l'unico grande capomafia ancora in libertà e mai transitato dalle patrie galere, di cui non si hanno foto segnaletiche né impronte digitali. Anche Totò Riina e Bernardo Provenzano sono rimasti in fuga per decenni, ma in gioventù erano stati in carcere; Matteo - generazione successiva, classe 1962 - mai. Caso unico nella storia delle indagini antimafia.

 

A venticinque anni dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a Caltanissetta è appena cominciato il processo a suo carico per le due stragi del 1992: a parte i «mandanti occulti» su cui ancora si indaga, ma mai individuati, è rimasto l' ultimo imputato, giudicato in contumacia.

 

matteo messina denaromatteo messina denaro

Ufficialmente Messina Denaro è ricercato dall' anno successivo, ordine d'arresto numero 267/93 per quattro omicidi, emesso da un giudice palermitano il 2 giugno 1993. Tre giorni dopo scrisse una lettera alla ragazza con cui era fidanzato all' epoca, per annunciarle la sua fuga: «Non so se hai capito che nell'operazione di ieri da parte dei carabinieri c'è anche un mandato di cattura nei miei confronti Qualunque cosa abbiano messo è soltanto una grande infamia, perché sono innocente È iniziato il mio calvario, e a 31 anni, e con la coscienza pulita, non è giusto né moralmente né umanamente Spero tanto che Dio mi aiuti Non voglio neanche pensare di coinvolgerti in questo labirinto da cui non so come uscirò Vuol dire che il nostro destino era questo. Spero tanto, veramente di cuore, che almeno tu nella vita possa avere fortuna Non pensare più a me, non ne vale la pena Con il cuore a pezzi. Un abbraccio, Matteo».

MESSINA DENARO FIANCHEGGIATORIMESSINA DENARO FIANCHEGGIATORI

 

In quello stesso periodo il neolatitante stava partecipando all'organizzazione delle stragi mafiose dell' estate '93, ma gli investigatori hanno cominciato a concentrarsi su di lui molto tempo dopo, all' indomani della cattura di Provenzano. Da quel momento, anno 2006, è diventato il ricercato numero uno, preda invisibile di una caccia nella quale lo Stato ha investito decine di milioni e che finora ha portato a oltre cento arresti di familiari, complici, fiancheggiatori e mafiosi vari, senza però arrivargli nemmeno vicino. E la caccia continua.

MESSINA DENARO FIANCHEGGIATORIMESSINA DENARO FIANCHEGGIATORI

 

A Palermo ci sono almeno 200 investigatori della polizia e dei carabinieri che si dedicano a tempo pieno alle indagini finalizzate alla sua cattura, strutturati in compartimenti stagni, con scambi di informazioni che avvengono tra i vertici delle due strutture sotto il coordinamento di due Procure, Palermo e Caltanissetta.

 

La polizia conta su quasi 100 tra funzionari e agenti della Sezione Catturandi della Squadra Mobile di Palermo, a cui si aggiungono quelli della Mobile di Trapani e gli agenti del Servizio centrale operativo, alcuni già protagonisti della cattura di Provenzano. Lavorano in una sede distaccata presso un aeroporto, dov'è installata la sala ascolto delle migliaia di intercettazioni captate da microspie piazzate nei luoghi più impensati e impensabili in cui si ritiene che qualcuno possa parlare di lui, iddu, il latitante .

MESSINA DENARO FIANCHEGGIATORIMESSINA DENARO FIANCHEGGIATORI

 

Pure i carabinieri schierano un centinaio di uomini a tempo pieno tra Ros, il raggruppamento operativo speciale dedito alle indagini sulla criminalità organizzata, e i comandi provinciali di Palermo e Trapani, con una sala ascolto sistemata all'interno di un altro aeroporto della zona, dove convergono le informazioni raccolte dalle cimici.

 

MESSINA DENARO FIANCHEGGIATORIMESSINA DENARO FIANCHEGGIATORI

Qualche anno fa s'è tentato l'esperimento di unificare le due strutture, ma è stato abbandonato: il protocollo per lo scambio di notizie è tuttora in vigore, tuttavia i dati vengono condivisi solo ad alto livello. Anche per evitare che eventuali «talpe» possano rovinare l' intera inchiesta, come si rischiò durante le ricerche di Provenzano.

MATTEO MESSINA DENAROMATTEO MESSINA DENARO

 

Infine ci sono i servizi segreti, impegnati su quel fazzoletto di Sicilia occidentale in cui il boss ha visto crescere il suo potere mafioso e che forse non batte più, ma in assenza di altre tracce è inevitabile ripartire da lì, e insistere su chiunque possa avere rapporti con lui. A cominciare dalle famiglie: quella di sangue e quella mafiosa, che in alcuni casi coincidono.

 

MATTEO MESSINA DENAROMATTEO MESSINA DENARO

Se infatti Matteo non ha mai varcato il portone di un carcere, quasi tutti i suoi parenti sono stati arrestati, e spesso condannati, per appartenenza a Cosa nostra: dal fratello Salvatore - al 41 bis - alla sorella Patrizia (fresca di 14 anni e mezzo di pena inflitti in appello), passando per il cognato Filippo Guttadauro, il nipote Lorenzo, il cugino acquisito Lorenzo Cimarosa che s'è pentito ed è morto di malattia nel gennaio scorso: ha fatto in tempo a fornire notizie per la cattura di altri personaggi, compresi politici e imprenditori in grado di procurare appalti e affari, considerati vicini al latitante, ed è possibile che a breve si arrivi allo scioglimento per mafia del Comune di Castelvetrano. Ma niente di decisivo per afferrare iddu.

ignazio lombardo fedelissimo messina denaroignazio lombardo fedelissimo messina denaro

 

È la strategia della «terra bruciata» intorno al latitante, arrivata fin dentro la casa del paese dove non abita più nemmeno l'anziana madre di Matteo; quattro anni fa da quelle mura se n'erano andate la figlia concepita del boss quand'era già latitante, insieme alla ex compagna di Matteo: un altro segnale di un codice mafioso-patriarcale che sembra disgregarsi, insieme al prestigio del padrino che «picciotti» o «uomini d'onore» non hanno più paura di criticare.

 

Totò Riina, nei dialoghi registrati in carcere, l'ha accusato di aver abbandonato la causa di Cosa nostra per pensare ai fatti propri: «Non ha fatto niente... io penso che se n'è andato all' estero». E Giuseppe Tilotta, sospettato di far parte della mafia trapanese, si sfogava così nell' agosto 2015: «Ma anche questo, che minchia fa? Cioè, arrestano i tuoi fratelli, le tue sorelle, i tuoi cognati e tu non ti muovi? Ma fai bordello!».

Anna Patrizia Messina Denaro Anna Patrizia Messina Denaro

 

Ed esprimeva un'idea che comincia a fare capolino anche fra qualche inquirente: «Io sono del parere che questo qualche giorno, a meno che non lo abbia già fatto, si ritira... e gli altri vanno a fare cose a nome suo quando lui oramai non c'è più qua».

 

È come se Matteo Messina Denaro fosse diventato un'icona, un nome che pure mafiosi di piccolo o piccolissimo calibro pronunciano per darsi un tono o acquistare peso, com'è capitato nelle intercettazioni che l'altra settimana hanno portato al fermo di 14 persone; dicevano che Matteo nel 2015 era intorno a Marsala, ma non ce n' è prova. Gli indizi un po' più consistenti della sua presenza in Sicilia sono del 2013, quando la sorella Patrizia portò al marito in galera un ordine del latitante, Cimarosa ha riferito che bisognava recapitargli 60.000 euro e qualcuno si mosse per trovare una casa nella zona di San Vito Lo Capo. Poi più niente.

MESSINA DENARO PIZZINI 5MESSINA DENARO PIZZINI 5

 

I pizzini inviati ai boss Provenzano e Lo Piccolo, firmati «Alessio», risalgono al 2006 e 2007, li ha dettati a qualcuno: non sono scritti da lui, come ha stabilito il confronto con la lettera d' amore del '93, una delle poche tracce autentiche che ha lasciato dietro di sé. Interrotti quei contatti, ne potrebbero essere rimasti con i capi di altre organizzazioni criminali; gli inquirenti hanno subodorato qualche indizio in questa direzione, ma ancora poco concreti.

GASPARE COMO, COGNATO DI MESSINA DENAROGASPARE COMO, COGNATO DI MESSINA DENARO

 

Le indagini non si fermano monitorando colloqui e sussurri, messaggeri veri e presunti, rapporti autentici o solo immaginari. Ma il boss è ancora libero, forse vicino a chi lo cerca o forse addirittura in un altro continente. Continuano a finire in carcere persone che senza la caccia non sarebbero nemmeno state inquisite, mentre Matteo Messina Denaro insegue il destino del padre, capomafia anche lui, morto in latitanza nel 1998; la famiglia annunciò la dipartita con un aulico necrologio pubblicato sul Giornale di Sicilia , firmato anche da Matteo. Era già in fuga da cinque anni.

scritte inneggianti a matteo messina denaro scritte inneggianti a matteo messina denaro l matteo messina denaro big l matteo messina denaro big michele lombardo fedelissimo messina denaromichele lombardo fedelissimo messina denaroMessina Denaro al matrimonio della sorellaMessina Denaro al matrimonio della sorellavincenzo daguanno fedelissimo messina denarovincenzo daguanno fedelissimo messina denaroandrea alagna, fedelissimo messina denaroandrea alagna, fedelissimo messina denarocalogero dantoni fedelissimo messina denarocalogero dantoni fedelissimo messina denaroscritte inneggianti a matteo messina denaro scritte inneggianti a matteo messina denaro matteo messina denaro matteo messina denaro

Ultimi Dagoreport

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…