È LA RIEDUCAZIONE CINESE, E TU NON CI PUOI FAR NIENTE - CALA IL SILENZIO SULLA POVERA PENG SHUAI, LA TENNISTA CHE HA DENUNCIATO UNA STORIA DI VIOLENZA SESSUALE DA PARTE DELL'EX VICEPRESIDENTE DELLA CINA: PER PECHINO È SOLO LO SFOGO DI UNA RAGAZZA INAFFIDABILE E MALATA, CHE VA RECUPERATA (CIOÈ FATTA SPARIRE) - INUTILE PROVARE A BOICOTTARE LA CINA, COME STA FACENDO IL TENNIS FEMMINILE: LA FEDERAZIONE INTERNAZIONALE HA GIÀ DETTO CHE LO SHOW DEVE ANDARE AVANTI, CON BUONA PACE DEI DIRITTI…
Vittorio Macioce per "il Giornale"
La paura arriva quando si spengono i riflettori. Non si sa dove sia Peng Shuai ma il tempo non è dalla sua parte. Il governo di Pechino sta risolvendo la storia della tennista «sconsiderata» a modo suo. La nasconde e attende che il clamore internazionale lasci, giorno dopo giorno, il posto al silenzio.
È vero che il tennis femminile sospenderà i tornei in Cina, ma la Federazione internazionale ha già detto che non intende allinearsi. La denuncia di violenza sessuale va verificata e non è abbastanza per rinunciare ai soldi di un mercato così grande. È più semplice trovare un compromesso. Lo show deve andare avanti.
Il colpo più forte lo batte Washington. Gli Stati Uniti boicottano le olimpiadi invernali di Pechino del prossimo anno. È una mossa diplomatica. Gli atleti ci saranno, ma senza la delegazione ufficiale politica. La Cina non rispetta i diritti umani.
È stato recuperato il testo della lunga lettera di denuncia contro Zhang Gaoli, l'ex vicepresidente della Cina. Era apparsa su Weibo e poi subito cancellata dalla censura. A volte nascondere la realtà fa più chiasso di quanto ci si aspetti. La lettera di Peng Shuai svela le ferite di una donna fragile, vittima di un uomo di potere.
È il 2 novembre e Peng Shuai racconta tutto. «Non è facile parlarne, ma voglio che venga fuori. Non so dirti fino a che punto mi sento ipocrita. Confesso di non essere una brava ragazza, anzi, sono una cattiva, una pessima ragazza. Dopo aver giocato a tennis la mattina, tu e tua moglie mi avete condotto a casa vostra. Poi mi hai portato in una stanza e, proprio come a Tianjin più di dieci anni fa, mi hai detto che volevi fare sesso con me.
Non mi aspettavo che la cosa potesse accadere così, con una guardia fuori della porta. Non pensavo che tua moglie avrebbe acconsentito a una cosa del genere. Anche a rischio della vita voglio dire la verità su dite».
Per Pechino questo è lo sfogo di una ragazza inaffidabile. È la parola con cui si prenderanno cura di lei. Lo hanno già fatto capire. Peng Shuai è malata e va recuperata. Si chiama rieducazione.
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