COSA CAMBIA CON IL NUOVO DPCM PER LE REGIONI? CI SONO 21 PARAMETRI PER IL LIVELLO DI RISCHIO: RISCHIANO CALABRIA, LOMBARDIA, PIEMONTE, PUGLIA E SICILIA - LE DIFFERENZE TRA ZONE “VERDI”, “ARANCIONI” E “ROSSE”: COSA SI PUO’ FARE E COSA NO - LA LISTA
1 - I 21 PARAMETRI (E L'INDICE RT) ECCO CHI RISCHIA
Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
Nel nuovo bollettino, che sarà annunciato oggi in conferenza stampa, ci sono cinque regioni considerate a «rischio alto con probabilità alta di progressione»: sono Calabria, Lombardia, Piemonte, Puglia e Sicilia. Eppure, da quel che si sa, nella fascia rossa non ci sarebbero Puglia e Sicilia. La prima sarebbe invece nella fascia arancione, insieme a Campania, Val D' Aosta, Veneto e Liguria. Come si vede, le certezze sono poche, a causa del complesso sistema creato per definire lo stato di salute di una regione.
Sono stati individuati 21 parametri. I dati disaggregati non sono tutti noti, come denuncia una parte della comunità scientifica. Un emendamento al «decreto Rilancio» che chiedeva la pubblicizzazione dei dati, presentato a giugno dal deputato radicale Riccardo Magi, fu respinto per «motivi di privacy». Del resto non è noto neanche il criterio usato per la ponderazione, per attribuire un peso a ogni criterio rispetto a un altro.
Ma è dall' analisi incrociata di questi parametri che scatterà la tagliola delle misure più pesanti. Uno dei più importanti è l' Rt symp , l' indice di contagiosità, calcolato solo sui sintomatici. Il governatore Giovanni Toti spiega che la Liguria ha «solo» l' 1,3, «la fascia di minor rischio». Ma è un dato che da solo significa poco, se non si verifica la saturazione delle terapie intensive e dei pronto soccorso. Serve un approccio globale.
Considerando anche che le medie matematiche non sono la realtà. Si può dire che le terapie in una regione hanno un tasso di occupazione del 10 per cento. Ma se quel 10 per cento è concentrato in pochi ospedali, è un disastro. Tanto che molti ospedali lombardi hanno chiuso interi reparti, bloccando ricoveri e urgenze. Altro elemento di cui tener conto: la progressione. Se c' è un aumento esponenziale dei contagi in una regione, questo dato avrà più valore di quello assoluto.
GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA
2 - LE TRE FASCE, COSÌ LA STRETTA SI FA PIÙ RIGIDA
Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
LE ZONE VERDI, RISTORANTI SOLO A PRANZO E MEZZI PUBBLICI AL 50%
Ecco le nuove misure che scattano in tutta Italia. Rimane l' obbligo di mascherina all' aperto e al chiuso.
Si potrà uscire dalle 5 alle 22. Oltre quest' orario ci si potrà muovere solo per «comprovate esigenze», dunque per motivi di lavoro, salute o urgenza, che dovranno essere giustificati con l' autocertificazione .
È fortemente raccomandato di non spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati. Autobus, metropolitane e treni regionali potranno viaggiare con una capienza al 50% .
È prevista la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, salvo attività di laboratori in presenza.
È prevista l' attività in presenza per scuole elementari e medie ma con uso obbligatorio delle mascherine.
Rimane il divieto di apertura dopo le 18.
Oltre ai cinema e ai teatri vengono chiusi anche i musei e le mostre.
Sono sospesi i concorsi, ad esclusione di quelli per personale sanitario. Stop anche agli esami per l' abilitazione professionale.
Nel fine settimana e in tutti i giorni festivi sono chiusi i centri commerciali ad eccezione di farmacie, alimentari, tabaccai ed edicole.
LE ZONE ARANCIONI, VIETATO LASCIARE IL COMUNE SE NON PER VALIDI MOTIVI
Nelle regioni «caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto», oltre alle misure previste per le zone verdi si applicano anche restrizioni aggiuntive.
Il ministro della Salute «con frequenza almeno settimanale verifica il permanere della situazione e provvede con ordinanza per un periodo minimo di 15 giorni» d' intesa con il presidente della Regione e dunque condividendo la decisione.
«È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori salvo che per gli spostamenti motivati». Si potrà entrare e uscire solo per «comprovate esigenze», e dunque per motivi di lavoro, di salute e di urgenza sempre giustificati con il modulo dell' autocertificazione. Sono però «consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza». È sempre «consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza».
«È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un Comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione», a meno che non ci siano le «comprovate esigenze» e anche in questo caso è necessaria l' autocertificazione per dimostrare i motivi.
Sono chiusi «bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio» e «fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze».
LE ZONE ROSSE, CHIUSI NEGOZI E LOCALI RESTANO APERTI I PARRUCCHIERI
Nelle regioni «caratterizzate da uno «scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto», oltre alle misure previste per le zone verdi si applicano anche alcune restrizioni aggiuntive. Anche in questo caso l' ordinanza ha validità 15 giorni.
«È vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, nonché all' interno dei medesimi territori, salvo che per gli spostamenti motivati». Si potrà entrare e uscire e muoversi solo per «comprovate esigenze», e dunque per motivi di lavoro, di salute e di urgenza sempre giustificati con il modulo dell' autocertificazione. È sempre «consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza».
Sono chiusi i negozi ad eccezione di alimentari, edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie. Restano aperti parrucchieri e centri di estetica. Chiusi invece bar e ristoranti tranne le consegne a domicilio e, fino alle 22, la ristorazione con asporto.
Ad eccezione «della scuola dell' infanzia, primaria e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza». Rimane «la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia richiesto l' uso di laboratori».
Sono sospese le attività sportive anche nei centri all' aperto. È «consentito svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione nel rispetto della distanza di almeno un metro e attività sportiva esclusivamente all' aperto ed in forma individuale».