LA CAMPAGNA D’AFRICA COSTA CARA A MASSIMO CARMINATI: IL "CECATO", GIA’ CONDANNATO A 10 ANNI DI RECLUSIONE NELL’INCHIESTA MONDO DI MEZZO, SI BECCA ALTRI 6 MESI DI CARCERE PER USURA – TENTO’ DI ACQUISTARE ORO IN AFRICA. UN TRAFFICO MAI ANDATO IN PORTO: PER IL BUSINESS PRESTO’ SOLDI A TASSI DI INTERESSE ALTISSIMI…
Giulio Pinco Caracciolo per il Messaggero - Estratti
Un business opaco in Africa costa a Massimo Carminati una nuova condanna. Questa volta per il "capo" del Mondo di mezzo, già condannato a 10 anni di reclusione, il giudice ha disposto 6 mesi di carcere con l'accusa di usura. Stessa condanna - oltre al pagamento di 1.500 euro di multa e delle spese processuali - anche per gli altri due imputati: Riccardo Brugia, braccio destro di Carminati, e Fabio Gaudenzi.
È stata accolta la richiesta del pm di Roma Gennaro Varone, che aveva sollecitato la pena in continuazione con le sentenze precedenti, visto che si tratta di un troncone della maxi-inchiesta "Mondo di mezzo". Assolto invece il benzinaio di Corso Francia, Roberto Lacopo. La decisione è arrivata dopo una lunga camera di consiglio, al termine di due ore di requisitoria.
Nel mirino della Procura, un traffico di oro dall'Africa, business che, però, non è mai andato in porto nonostante un investimento iniziale di 30mila euro fatto da Carminati, un prestito che, secondo l'accusa, sarebbe stato fatto con tassi usurari. Siamo ad aprile 2013 quando Gaudenzi, alias Rommel, l'imprenditore vittima di usura e una donna partono dall'aeroporto di Ciampino con un volo privato.
Sembra tutto pronto, ma l'affare salta. Prima della partenza, i carabinieri avevano ricostruito il motivo del viaggio grazie a una telefonata intercettata, in cui l'imprenditore diceva: «Stringi un rapporto con il capo villaggio dove c'è l'oro... ti diamo 100mila dollari per pagare le tasse però tu in cambio ci dai 3kg di oro a garanzia... con le plusvalenze ci costruisci 50 ville capito?». Qualcosa è andato storto, ma dalle intercettazioni dei carabinieri è partita l'indagine che ha portato alla condanna di ieri.
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