IL CAPODANNO SECONDO ARRIGO CIPRIANI: “SARÒ COMUNQUE ALL’HARRY’S BAR, NON È LAVORO. È VITA” – “LO PASSERÒ COME SEMPRE. FORSE SI BEVE UN BICCHIERE DI TROPPO, MA SERVE: AIUTA A LASCIAR ANDARE GLI ERRORI DEL PASSATO. TUTTI NE ABBIAMO. POI SI VIVE IL PRESENTE, PER UN’ORA ALMENO, E SI RIPARTE CON UN NUOVO GIORNO” – L’ACCOGLIENZA CHE “STA PERDENDO L’ANIMA E I SOCIAL: “MI RICORDANO LE DONNE DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE CHE LAVORAVANO A MAGLIA DAVANTI ALLA GHIGLIOTTINA, ALZAVANO LO SGUARDO PER VEDERE UNA TESTA CADERE E POI CONTINUAVANO A SFERRUZZARE…”
Estratto dell’articolo di Federica Repetto per www.ilgazzettino.it
Arrigo Cipriani, 92 anni, patron dell’Harry’s Bar, incarna l’eleganza e la fedeltà alla tradizione dell’ospitalità italiana riconosciuta nel mondo. Natale e Capodanno sono momenti speciali.
Qual è il modo migliore per trascorrere la notte di San Silvestro?
«Il Natale è il calore della famiglia. L’ultimo dell’anno è meno familiare, è una serata più intima, un’occasione per fermarsi, riflettere, celebrare l’inizio di qualcosa di nuovo insieme a chi si conosce. È un incontro tra due e più persone che festeggiano insieme l’inizio del nuovo anno».
Il modo migliore di trascorrerlo?
«Seduti a tavola. Certo, poi si può ballare, ma l’ultima ora dell’anno ha una essenza quasi meditativa: condividere pensieri, emozioni e brindare al domani».
L’accoglienza è un tema centrale nel suo mondo. Come giudica l’evoluzione dell’ospitalità e cosa è cambiato nel concetto di lusso?
«L’accoglienza sta perdendo la sua anima. Diventa sempre meno personale. Oggi tutto sembra uscito da un manuale: un esercito di voci robotiche negli alberghi che, con una perfezione glaciale, ti dicono “Grazie per averci contattato, sono Luigi, come posso aiutarla”. È chic, forse, ma dove è la verità? […] Il lusso non è nei gesti meccanici, ma in quel tocco personale che oggi è soffocato da un consumo standardizzato[…]».
Cosa è il lusso allora?
«Il lusso è ciò che avvolge i sensi. In un albergo dove si trascorrono ore preziose, il lusso non risiede nella stanza, ma è il letto, le lenzuola, la copertina di cachemire. Non è ciò che colpisce l’occhio, ma ciò che avvolge i sensi».
ernest hemingway giuseppe cipriani e il padre di arrigo
[…] Lei ha sottolineato l’importanza dei valori. Come si possono salvaguardare in un’epoca dominata dai social media?
«I valori ci sono, non si perdono. Bisogna solo esercitarli. […] Io ce l’ho con i social: mi ricordano quelle donne della Rivoluzione Francese che lavoravano a maglia davanti alla ghigliottina, alzavano lo sguardo per vedere una testa cadere e poi continuavano a sferruzzare. È come se oggi mancasse la capacità di dire davvero ciò che si pensa».
[…] Torcello e Venezia sono luoghi emblematici per lei. Cosa rappresentano e come si inserisce la tradizione culinaria veneziana nel progetto di riapertura del ristorante?
«A Torcello riapriremo il ristorante, solo cucina veneziana, non rivisitata. Sarà a settembre 2025. Vogliamo celebrare l’isola e la sua spiritualità, una spiritualità che ancora dai tanti turisti non è percepita. Torcello è un luogo magico, come Venezia».
[…] Come trascorrerà la notte di Capodanno?
«Come sempre. Forse si beve un bicchiere di troppo, ma serve: aiuta a lasciar andare gli errori del passato. Tutti ne abbiamo. Poi si vive il presente, per un’ora almeno, e si riparte con un nuovo giorno. Sarò comunque all’Harry’s Bar».
Ma allora sarà al lavoro?
«No, non è lavoro. È vita».
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