CARCERE ETERNO - LA TOMBA DI PRIEBKE SARÀ SVELATA SOLO AI FIGLI - IL FASCIO-AVVOCATO GIACHINI: “EZIO MAURO HA FATTO UN FALSO SCOOP. UNA FOTO PRESA DA UN FILM DELL’ORRORE E QUALCHE CHIACCHIERA DI FUNZIONARI”

Gabriele Isman per "la Repubblica"

«La tomba di Priebke rimarrà un segreto fino a quando i due figli non chiederanno di sapere dove è sepolto». Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro spiega così la decisione di inumare nella massima riservatezza la salma dell'ex capitano delle Ss nel cimitero di un carcere italiano.

Una scelta rivelata ieri da Repubblica e approvata dalla comunità ebraica. «Credo sia una soluzione dettata dalle esigenze individuali delle istituzioni italiane che invitano al silenzio. È comunque una persona deceduta, e io voglio accettare e rispettare questo invito», dice Renzo Gattegna, presidente dell'Ucei (Unione comunità ebraiche italiane).

Anche Riccardo Pacifici, presidente della comunità romana, sostiene la via del silenzio: «Non c'è altro da aggiungere ormai sul boia delle Fosse Ardeatine. Ci auguriamo che l'oblio lo avvolga per sempre e che resti perpetua la memoria delle vittime da lui causate. Ora rimanga per sempre ignoto il luogo della sua sepoltura. Oggi lui ha da morto un numero sulla sua lapide, mentre i nostri fratelli ebrei avevano un numero da vivi sul braccio» commenta ancora Pacifici, aggiungendo il plauso alle autorità - prefetto, governo, sindaco di Roma, Vicariato - che hanno «lavorato per non rendere la morte di questo essere vivente un fatto celebrativo».

«Come sindaco - commenta Ignazio Marino - mi sono posto il problema di una città gravemente colpita che avrebbe dovuto accogliere il corpo di una persona che ha ucciso così tanti innocenti: di fronte a tanta violenza e brutalità non potevo non fare ciò che ho fatto e cioè oppormi alla sepoltura di quella persona». «I tedeschi hanno ragione a non volerlo, a Berlino hanno un museo bellissimo e una linea dura sul negazionismo. La soluzione mi pare giusta, anche se il mio dolore non passa mai».

Giulia Spizzichino, 87 anni, nella strage delle Fosse Ardeatine ha perso sette familiari, e altri 19 sono stati uccisi dai nazisti. «Io l'avrei bruciato e ne avrei buttato le ceneri in un fiume, come fanno in Israele, ma la soluzione trovata è ragionevole. Proprio ieri rivedevo le cassette del primo processo quando fu assolto». La signora Spizzichino non pronuncia mai il nome di Priebke. «Ricordo la sua faccia soddisfatta, rideva, sembrava che ci sfottesse in quell'aula di tribunale. È stato un boia fino in fondo» conclude, e la voce sembra commossa.

«È morto Eichmann, è morto Kappler, è morto anche Priebke. La storia li ha condannati, consegniamoli all'oblio. Si poteva fare ancora meno rumore, seppellire il boia senza i problemi che si sono creati ad Albano. Bastava il silenzio, quello che serve adesso. Certo, se lo portavano in Germania era meglio» aggiunge Angelo Sermoneta, che quel 24 marzo 1944 perse tre familiari, e che gestisce il Circolo Ragazzi del ‘48, anima della piazza del ghetto romano.

Paolo Giachini, avvocato dell'ex Ss che ha ospitato per 15 anni in casa ai domiciliari, sceglie di non parlare con Repubblica. Alle agenzie racconta di aver incontrato ieri il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e «d'accordo con le autorità ho deciso di non svelare i particolari della sepoltura del signor Priebke».

Il legale attacca la Curia «che si è comportata male. Ho dei documenti dai quali si evincono i rapporti che Erich Priebke ha avuto con alti prelati della Chiesa». Quelle carte sono parte dell'eredità del boia, assieme ai video che prima o poi Giachini diffonderà.


2. "PRIEBKE E' SEPOLTO NEL CIMITERO DI UN CARCERE". IL LEGALE "FALSO SCOOP"
(AGI) - Erich Priebke e' speolto in Italia e in e' in "un cimitero di un carcere". Lo scrive in un servizio esclusivo il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, sulla prima pagina del quotidiano. "E' il cimitero di un carcere - spiega - unico pezzo di terra italiana dove la morte di Priebke puo' tornare ad essere morte e non simbologia nazista, strumentalizzazione della teppaglia. E' insieme la sede di una sepoltura dignitosa, come un Paese civile deve garantire anche al suo nemico piu' terribile, e la prova di un conflitto irriducibile e permanente, perche' la memoria non rinuncia al giudizio su cio' che e' accaduto".

Mauro spiega anche come la sepoltura si sia svolta nel massimo della riservatezza. "Il segreto assoluto e' la confema di quanto sia ancora difficile un rendiconto pubblico e trasparente della tragedia del secolo scorso" e precisa: "Il direttore del carcere, convocato a Roma per sapere che avrebbe dovuto ricevere l'ospite piu' indesiderato d'Italia e' ripartito col vincolo del segreto, i cinque detenuti che hanno risistemato la strada bianca che porta al cimitero, non sanno ancora perche' lo hanno fatto.

Nemmeno le guardie conoscono il nome dell'ultimo arrivato, e naturalmente non lo sa il sindaco, il Presidente della Regione, la comunita' cittadina".

Il direttore di Repubblica spiega che "se non si puo' far conoscere il luogo che ospita la tomba, e giusto far sapere che questa vicenda e' conclusa, non resta sospesa, la democrazia risponde ai suoi dovere e dunque puo' riprendersi i suoi diritti, a partire dal bilancio di una vicenda tragica che come vediamo ha attraversato il secolo".

LEGALE PRIBKE, FOTO PRESE DA FILM ORRORE, E' FALSO SCOOP
"Le foto pubblicate su 'Repubblica' questa mattina sono prese da un film dell'orrore, da qualche giardino abbandonato che non ha niente a che vedere con la sepoltura del signor Priebke". E' quanto ha detto l'avvocato Paolo Giachini, il legale dell'ex capitano delle SS. "Dall'articolo - ha aggiunto l'avvocato Giachini - che per conto dei familiari di Priebke ha seguito tutte le operazioni di sepoltura - si evince che non sanno di cosa stanno parlando e infatti non svelano niente. Pretendono di svelare un segreto che non svelano". E aggiunge: "E' un falso scoop".

"In tre pagine - ha aggiunto ancora l'avvocato dell'ex capitano nazista - non c'e' neanche una parola sul fatto che Priebke ha avuto contatti con i parenti delle vittime e ha letto in aula il cordoglio per le vittime delle Fosse Ardeatine. Quello che e' stato fatto e' un giornalismo di basso livello, offensivo nei confronti dell'opinione pubblica.

Vogliono dimostrare di avere una notizia che poi non dicono perche' non la sanno. Vanno a tentativi ricostruendo chiacchiere raccolte in giro da qualche funzionario che pero' gli ha detto quello che voleva dire".

 

 

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