ROMANZO PARIOLINO – CAREZZE E CAZZOTTI TRA “LOLITE TERRIBILI”: “MI HAI RUBATO IL FIDANZATO”, E GIÙ BOTTE – UN AMICO: “NON SI FACEVANO SOLO DI COCA”
Lucrezia Villalta per "la Repubblica - Roma"
Calci, pugni, capelli tirati e ancora, litigi, parole forti e mani alzate. Il rapporto tra Emanuela e Serena (i nomi di fantasia), le due baby prostitute dei Parioli, appare ora inclinato e sotto una luce diversa. Da un lato, sui social network, le due si fotografano insieme mentre si abbracciano, fissano l'obiettivo, chiudono le labbra ad "u".
Poi, si scambiano messaggi d'amore: Serena scrive all'amica "mai senza te" e l'altra le risponde "sei unica, direi sensazionale. Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata" e poi ancora, più sotto, "io ti amo". E le due sono spesso inseparabili anche durante gli incontri: "Siamo due ma ti facciamo proprio divertire".
C'è un altro lato però che ora esce allo scoperto, grazie ai racconti di chi le conosce, ed è quello dell'indole violenta di Emanuela e Serena. «Le due baby squillo sono aggressive, quasi feroci», spiega Federico (anche il suo nome è di fantasia perché minorenne).
Frequenta un liceo e fa parte dello stesso giro di ragazzi di Roma nord di cui fanno parte anche loro, le lolite. «Alzavano spesso le mani, si irritavano per nulla e attaccavano facilmente, ma con i pugni, non con le parole» - racconta il ragazzo - le vedevo tutti i giorni. Arrivavano nel luogo in cui qui tutti ci incontriamo, stavano poco, mezz'oretta, poi dicevano "abbiamo da fare" e fuggivano via».
Federico descrive in modo dettagliato il carattere delle due. «Ai loro discorsi, tutti superficiali, non potevi rispondere "no", o "state sbagliando", oppure ancora "ma siete sicure?" perché si infuriavano. Improvvisamente, le vedevi scoppiare d'ira. Nessuno provava a contestarle».
Federico fa una pausa, ci pensa un po' su, poi continua. «La verità è che ci spaventavano. Di loro avevamo tutti paura. Perché? Perché picchiavano forte, come i ragazzi ». Secondo la ricostruzione del liceale, le due ragazzine si menavano anche tra loro, arrivando spesso alle mani. «Si volevano bene è vero, ma litigavano, ci andavano giù pesante. Si picchiavano, scagliandosi l'una contro l'altra. Erano sfrenate».
E il racconto di Federico continua. «Si picchiavano anche con le altre del loro gruppo», spiega riferendosi alle ragazze con cui, Emanuela e Serena, formavano quello che loro stesse chiamavano, sui social network, "Il quartetto perfetto". «Come quella volta a Caprera, quando d'estate Serena ha picchiato una delle sue migliori amiche, Michela (nome di fantasia di una delle quattro ragazze, ndr)».
Una lite d'amore, specifica il ragazzo. «Michela era stata con l'ex fidanzato di Emanuela, e Serena, per difendere l'onore dell'amica, l'aveva picchiata fortissimo » - fa una pausa, poi aggiunge - Non potrò mai dimenticarlo». Federico parla anche delle varie relazioni avute dalle minorenni nel corso del tempo. «Serena è stata fidanzata con un ragazzo poco per bene, uno violento, che raccontano abbia anche accoltellato un suo coetaneo in una discoteca al mare».
E poi ancora, continua «avevano un debole per i più grandi, da sempre. Per questo già due anni fa uscivano con ragazzi con quasi dieci anni di più». La voce dell'amico delle due baby prostitute si irrigidisce, poi, a tono basso, Federico decide di sceglierla lui l'ultima domanda. «Posso dirvela una cosa? Non è vero che queste ragazze si facevano solo di cocaina. Loro le hanno provate proprio tutte le droghe, mica solo la "bamba". Ve lo assicuro».
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