carminati arresto

1. "QUESTA MAFIA CAPITALE E' NATA PER NASCONDERE ALTRO. LA COSA CHE MI FA VOMITARE È L'ASSOCIAZIONE MAFIOSA, MI AVESSERO DATO BANDA ARMATA VA BENE MA LA MAFIA NO" 2. CARMINATI INTERCETTATO IN CARCERE A PARMA SI SFOGA CON LA COMPAGNA E LA SORELLA

Valeria Di Corrado e Andrea Ossino per Il Tempo

 

CARMINATI CARMINATI

È il 4 aprile. Nella casa circondariale di Parma, dove si trova recluso in regime di 41 bis, Carminati è a colloquio con la compagna Alessia Marini, il figlio Andrea Carminati e la sorella Micaela Carminati.

 

Dopo che la convivente rassicura l'ex terrorista nero di avergli portato il formaggio primo sale, "er Cecato" comincia a parlare delle sue vicende processuali: «... nasconderanno quello. Questa Mafia Capitale è nata per nascondere altre cose. La cosa che mi fa vomitare è l'associazione mafiosa, mi avessero dato banda armata va bene... ma l'associazione».

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Carminati poi commenta quello che legge sui giornali, parlando di "La Repubblica" dice: «Guardano in faccia solo alcune persone, preferisco "Il Fatto Quotidiano" che non guarda in faccia a nessuno (...) Io al processo chiamo tutti a testimoniare». Un'altra conversazione carpita dal carcere è quella del 19 marzo scorso: Carminati parlando con un altro detenuto gli spiega: «Quando avevo 16 anni andavo in giro armato di pistola, quando poi i miei amici sono tutti morti ammazzati, io mi sono specializzato in quello che loro dicono e mi accusano, ma non hanno capito che gli piscio in testa se voglio».

massimo carminatimassimo carminati

 

??BUZZI, TRANS E TELECAMERE

Nei suoi colloqui con i familiari Buzzi, invece, non si sbilancia: «Qui siamo pieni di telecamere siamo nel carcere più tencologizzato (...) Sto nel reparto trans... ci stanno le telecamere (...) quei cappellotti sono le telecamere (...) uno c'ha preso un ergastolo per parlare (ride) sparando cazzate, sai ammazza quello....».

 

??CARMINATI VOTA PD

Umberto Prudente, commerciante di Ponza, il 29 gennaio scorso viene ascoltato dai carabinieri di Formia come persona informata sui fatti. Racconta di conoscere Massimo Carminati e Riccardo Brugia «da circa una trentina d'anni». «Nella metà degli anni '80 i due vennero per le vacanze sull'isola di Ponza in compagnia di altre sei o sette persone, tutti appartenenti ai Nar e responsabili di rapine e altri reati».

la cupola di mafia capitale carminatila cupola di mafia capitale carminati

 

In una di queste occasioni, a ridosso delle elezioni politiche del febbraio 2013, Prudente spiega: «Mi è rimasto impresso, considerata la loro ideologia politica di estrema destra, Carminati, Brugia e Lacopo (proprietario del distributore di Corso Francia, ndr) mi riferivano che, delusi dai comportamenti di alcuni esponenti politici nazionali di tale area, avrebbero votato per Bersani».

 

??I LAVORI PER UN SENATORE

CARMINATI CARMINATI

In uno dei 240 file che compongono il nuovo deposito vi sono, ad esempio, le dichiarazioni spontanee rese dall'indagato Roberto Lacopo, il proprietario del distributore di benzina che sorge in Corso Francia. Un'attività divenuta un luogo d'incontro per i principali indagati di questa maxi-inchiesta. È un colloquio particolare quello tra Lacopo e gli inquirenti. Tanto singolare da costringere gli inquirenti a verbalizzare: «Si da atto che il sig. Lacopo mostra di essere turbato». Probabilmente l'indagato è turbato perché ha ascoltato numerose conversazioni: «Un giorno Reginaldo e Calvio litigarono per una somma di 6mila euro per dei lavori che quest'ultimo aveva effettuato presso la villa di proprietà di un senatore, per conto di Reginaldo». È un fatto: "Spezzapollici" andava a casa di un misterioso senatore.

 

??I LINGOTTI D’ORO

CARMINATI CARMINATI

Singolare risulta anche il ritrovamento di due lingotti d'oro ritrovati nelle disponibilità di Tatiana Emanuelli e Bracci Raffaele. I preziosi sono stati sequestrati dagli inquirenti e dietro quei lingotti potrebbe nascondersi un affare ben più ampio. Secondo il Ros Braccio era il «finanziatore e erogatore materiale della somma di denaro finalizzata alla realizzazione di un'operazione di compravendita e importazione d'oro nel continente africano».

 

MASSIMO CARMINATI DA GIOVANEMASSIMO CARMINATI DA GIOVANE

La vicenda inizia nel marzo del 2013, quando Fabio Gaudenzi, dovendo fare un affare alle Bahamas, si rivolge a Filippo Maria Macchi, un amico d'infanzia. Macchi spiega però che non aveva liquidi perché stava per effettuare un'operazione in Africa: «Tu stringi un rapporto con il capo villaggio dove c'è l'oro(...)Tu ti metti d'accordo con lui gli dici senti io vengo già con l'aereo privato, ti pago le tasse d'esportazione, esportiamo il prodotto lo portiamo nella mia azienda e ti pago ok? (...)Con un investimento del genere, del 4% fai delle plusvalenze che tu costruisci 50 ville capito?».

MASSIMO CARMINATI E FABRIZIO FRANCO TESTAMASSIMO CARMINATI E FABRIZIO FRANCO TESTA

 

??ODEVAINE, TRE MILIONI IN FICHI D’INDIA

«Stiamo acquistando mezzi in Sicilia mettendogli la passarella facendoli tutti di un colore per spedirli in Venezuela e fare una linea di trasporti». Dal Venezuela fino in Costa Rica passando per la Sicilia. Odevaine agiva su scala mondiale. «L'unica attività che sto facendo in Venezuela su sollecitazione del mio amico venezuelano che il sindaco di Puerto Cabello è una linea di trasporti passeggeri - spiega Odevaine nel luglio del 2014 non sapendo di essere intercettato - Si stanno comprando in Sicilia dieci pullman che verranno spediti...io li sto comprando - continua l'indagato - i pullman non potrebbero entrare in Venezuela(...) a meno che non siano mezzi speciali allora abbiamo architettato la cosa che c'hanno la passarella per i disabili e allora il direttore della dogana che è un amico del sindaco ha detto: «Se è così ve li faccio passare». Del resto Odevaine pensa in grande. Anche quando si tratta di finanziamenti da prendere dal ministero per "mettersi a posto" grazie alla "Festa del Fico D'India". Un finanziamento da 3 milioni di euro.

odevaineodevaineLUCA ODEVAINE DURANTE LE OPERAZIONI DI SGOMBERO DEL CAMPO ROM DI VIA TROILI A ROMALUCA ODEVAINE DURANTE LE OPERAZIONI DI SGOMBERO DEL CAMPO ROM DI VIA TROILI A ROMA

 

 

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