NON PARLATECI DI BIBBIANO – IL TRIBUNALE CIVILE DI TORINO HA CONDANNATO PER DIFFAMAZIONE SELVAGGIA LUCARELLI, CHE DOVRA’ RISARCIRE 25MILA EURO A CLAUDIO FOTI, LO PSICOLOGO ASSOLTO NELL’INCHIESTA SUI PRESUNTI ILLECITI A BIBBIANO – PER IL GIUDICE “LA GIORNALISTA HA RAPPRESENTATO LE NOTIZIE IN MODO INCOMPLETO, IN MANIERA TALE CHE, PER QUANTO IL RISULTATO COMPLESSIVO CONTENGA UN NUCLEO DI VERITÀ, NE SIANO STATI TRAVISATI I DATI NEL LORO NUCLEO ESSENZIALE…”
Estratto dell’articolo di Manuela D'Alessandro per www.agi.it
Il Tribunale civile di Torino ha condannato per diffamazione Selvaggia Lucarelli a risarcire 25mila euro a Claudio Foti, lo psicologo assolto nell’inchiesta sui presunti illeciti a Bibbiano. La diffamazione è relativa a un articolo pubblicato il 12 novembre 2021 sul quotidiano ‘Il Domani’ intitolato ‘La sentenza di Reggio Emilia. Bibbiano, la condanna di Foti cancella il metodo degli ‘ostetrici dei ricordi’.
Nel provvedimento letto dall’AGI, la giudice Federica Francesca Levrino scrive che “l'articolo deve ritenersi diffamatorio nella parte in cui attribuisce a Foti o al suo approccio metodologico, attraverso il pedissequo accostamento di fatti veri ma tra loro scollegati e la costruzione di un parallelismo consequenziale tra eventi veri o verosimili ma non accomunati da una certa derivazione causale, un'indimostrata esclusiva responsabilità nella verificazione di eventi tragici, finendo in tal modo con l'esporre Foti a critica come se quei fatti fossero effettivamente a lui solo riferibili”.
Per il Tribunale “la giornalista ha rappresentato le notizie in modo incompleto, in maniera tale che, per quanto il risultato complessivo contenga un nucleo di verità, ne siano stati travisati i dati nel loro nucleo essenziale e la censura si sia risolta in un gratuito attacco morale alla persona dell'attore ed alla sua professionalità.
Tale fatto non è dimostrato e la sua verosimiglianza non è altrimenti evincibile neppure dalla lettura e analisi delle fonti indicate dai convenuti con riferimento ai vari casi di cronaca menzionati nell’articolo, non potendosi tacere il fatto che per le prestazioni rese in quei procedimenti come consulente o perito, l’odierno attore non è mai stato sottoposto ad accertamenti o perseguito in ambito penale o disciplinari”.
“Lucarelli aveva accusato Foti di essere stato la causa di accuse per abuso rivelatesi infondate - commenta l’avvocato Luca Bauccio, che assiste lo psicologo-. Pare ormai evidente che Foti sia stato bersaglio di accuse false, sensazionalistiche ma prive di verità. Il Tribunale ha riconosciuto come l’attività di Lucarelli sia stata priva di verifiche, accertamenti, riscontri col risultato di avere diffuso notizie false originate dalla notizia vera della sentenza di condanna in primo grado, poi cancellata in appello e Cassazione”. [...]