cristian martinelli

UN NUOVO CASO WILLY MONTEIRO? – CRISTIAN MARTINELLI, 35 ANNI, È STATO PICCHIATO CON CALCI, PUGNI E UNA SPRANGA DI FERRO ALLA STAZIONE DI CASALE MONFERRATO (ALESSANDRIA) – È MORTO DOPO DUE GIORNI DI AGONIA, CON LA MILZA SPAPPOLATA E UN RENE COMPROMESSO – ARRESTATO IL PRESUNTO ASSASSINO, NICOLAE CAPSTRIMB, 20ENNE MOLDAVO CON PRECEDENTI PENALI. HA AGITO PER FUTILI MOTIVI E FORSE NON DA SOLO. LA PROCURA AVREBBE INDAGATO ALTRI RAGAZZI – LA SORELLA DELLA VITTIMA: “C'È UNA GANG CHE ALLA STAZIONE DI CASALE...”

Andrea Zanello per “La Stampa”

 

Cristian Martinelli

È morto dopo due giorni di agonia, dopo essere stato picchiato selvaggiamente all'interno della stazione ferroviaria di Casale Monferrato. Lunedì Cristian Martinelli avrebbe compiuto 35 anni. Le ultime parole che è riuscito a dire nel tardo pomeriggio di venerdì a medici e soccorritori raccontavano di un'aggressione subita. Poi ha perso i sensi e non si è più svegliato.

 

Aveva la milza spappolata e un rene compromesso, i medici dell'ospedale di Casale lo hanno intubato e portato nel reparto di rianimazione, intuendo subito che le sue condizioni erano disperate.

 

Cristian Martinelli

Un'indagine lampo del personale del nucleo investigativo del reparto operativo di Alessandria e della compagnia di Casale ha portato al fermo di un ventenne moldavo con diversi precedenti penali. È residente a Casale: sarebbe stato lui a colpire Cristian Martinelli fino ad ucciderlo. È accusato di omicidio preterintenzionale: oggi si svolgerà l'interrogatorio di garanzia, davanti al giudice per le indagini preliminari.

 

Sono sconosciuti per ora i motivi dell'aggressione in cui Cristian Martinelli è stato picchiato, pare con un'arma impropria: un bastone o una spranga, forse con un posacenere a tubo. Sarebbe stato lasciato a terra e colpito anche mentre era inerme. Si parla di futili motivi su cui bisogna ancora fare luce.

 

CARABINIERI

Ci sarebbero, però, anche altri indagati, elemento che apre alla possibilità che il ventenne abbia agito assieme ad altri oppure che qualcuno abbia cercato di aiutarlo. E c'è l'ombra dell'azione di una baby gang: «In molti in questi giorni mi hanno chiamato dicendomi che nella zona della stazione di Casale c'è un gruppo di ragazzi che importuna la gente. Anche mio fratello aveva avuto qualche problema, tanto che mi aveva detto che in passato si era rivolto ad una pattuglia di carabinieri», ha detto Valentina Martinelli, sorella della vittima, dopo aver saputo della morte di Cristian.

 

CARABINIERI CASALE MONFERRATO

«Sono sollevata per questo provvedimento della magistratura – ha dichiarato ieri dopo la notizia del fermo –, ma non credo che si possa picchiare una persona e ridurla in quel modo da soli. Se ci sono altri responsabili devono essere individuati. Una vicenda del genere non può restare impunita».

 

A questo proposito, «Non tutte le bestie sono in gabbia» recita uno striscione comparso ieri sera in stazione a Casale, vicino ad un altro che chiede giustizia. Gli indizi raccolti dai carabinieri, però, per ora hanno portato solamente ad un arresto. I militari si sono recati a Morano nell'abitazione dove la vittima viveva con i genitori. Gli investigatori avrebbero recuperato la custodia di un paio di occhiali da sole di proprietà di Cristian Martinelli. Quegli occhiali non sarebbero stati trovati insieme al suo proprietario, ma altrove.

VALENTINA MARTINELLI

 

Altre risposte importanti ed elementi utili all'inchiesta condotta dalla Procura di Vercelli e coordinata dal sostituto procuratore Anna Caffarena potrebbero arrivare dall'autopsia sul corpo della vittima, disposta nei prossimi giorni, per stabilire quanti e quali colpi siano stati fatali a Cristian Martinelli. L'uomo si era recato a Casale per ragioni mediche: aveva appuntamento con una dottoressa dopo un passato difficile: «Non c'entra la droga, mio fratello stava uscendo da quel mondo, voleva riprendere in mano la sua vita», ha concluso Valentina.

STAZIONE CASALE MONFERRATO

Ultimi Dagoreport

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...