marco prato - luca varani - manuel foffo

LA CASSAZIONE CONFERMA I 30 ANNI DI CARCERE PER MANUEL FOFFO PER L’OMICIDIO DI LUCA VARANI, IL 23ENNE ROMANO MASSACRATO A MARZO 2016 DOPO UNA NOTTE DI SESSO, DROGA, ALCOOL E TORTURE - DELL'ASSASSINIO DI VARANI ERA ACCUSATO ANCHE MARCO PRATO, MORTO SUICIDA, NEL GIUGNO DEL 2017, NEL CARCERE DI VITERBO… - “VOLEVAMO UCCIDERE QUALCUNO, VOLEVAMO VEDERE L'EFFETTO CHE FA”

marco prato luca varani

Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”

 

«Trenta anni di carcere a Manuel Foffo» per l'omicidio di Luca Varani, il 23enne romano massacrato nel marzo 2016 dopo una notte di sesso, droga, alcool e torture. I giudici della prima sezione della Cassazione hanno accolto la richiesta del pg Simone Perelli e hanno confermato la sentenza emessa dalla Corte d'Assise d'appello il 10 luglio 2018. Foffo, perciò, passerà i prossimi 30 anni dietro le sbarre con l'accusa di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà.

 

Dell'assassinio di Varani era accusato anche Marco Prato, morto suicida, nel giugno del 2017, nel carcere di Viterbo. Ieri si è celebrato l'ultimo atto del processo. In aula era presente la madre di Luca, nascosta dietro lenti scurissime assieme al marito Giuseppe. Anche le zie della vittima erano in aula, una di loro ha deciso di tatuarsi su un braccio il nome del nipote.

luca varani manuel foffo

 

IL DELITTO

Durante l'udienza è stata ripercorsa l'organizzazione e realizzazione dell'assassinio: la notte tra venerdì 4 e sabato 5 marzo del 2016 Luca Varani venne torturato e ucciso con cento tra martellate e coltellate in un appartamento, di Manuel Foffo, in via Igino Giordani, in zona Collatina, nel corso di un festino a base di sesso, alcol e droga. L'allarme era scattato dopo che il proprietario di casa, Foffo, aveva raccontato tutto al padre e aveva deciso di chiamare il 112.

 

IL CORPO SENZA VITA DI LUCA VARANI

Nell'abitazione della Collatina i carabinieri avevano trovato il corpo senza vita del 23enne, nel frattempo venne rintracciato anche Marco Prato accusato insieme a Foffo del delitto. Prato si era rifugiato in un hotel tentando il suicidio. Dalle indagini tecniche del perito nominato dal gip, emerse che Varani era stato stordito e ucciso. Foffo e Prato, successivamente, avevano cercato di ripulire l'abitazione. Avevano buttato gli abiti della vittima e il suo cellulare in un cassonetto.

 

OMICIDIO LUCA VARANI

«Volevamo uccidere qualcuno, volevamo vedere l'effetto che fa» disse Foffo agli investigatori. Al termine delle indagini erano emersi altri dettagli, la procura, infatti, aveva ricostruito le ore precedenti all'assassinio di Varani. Prato e Foffo, la mattina del 4 marzo, avevano girato in automobile «alla ricerca di un qualsiasi soggetto da ammazzare o comunque da aggredire solo al fine di provocargli sofferenze fisiche e ucciderlo».

 

MARCO PRATO - LUCA VARANI - MANUEL FOFFO

Dopo, i due, erano rientrati nell'abitazione di via Igino Giordani. Foffo e Prato avevano contattato Varani, e l'avevano invitato nell'abitazione. Qui, secondo la ricostruzione del magistrato, il giovane «fu fatto denudare per avere con lui una prestazione sessuale, gli offrirono una bevanda con psicofarmaco tanto da stordirlo. Poi l'aggredirono». Dopodiché provarono a soffocarlo, lo colpirono alla testa e in altre parti del corpo fino a farlo morire dissanguato.

 

CAPACE DI INTENDERE

LE ARMI USATE PER L OMICIDIO DI LUCA VARANI

«Manuel Foffo era affetto da un disturbo di personalità moderato, dipendente dalle sostanze stupefacenti. Non era capace di dire di no, succube di Marco Prato, e non avrebbe commesso ciò che ha fatto qualora se ne fosse reso conto». Questa la tesi dei legali di Foffo, Itana Crialesi e Giammarco Conca. Non dello stesso avviso, ovviamente,il pg della Cassazione Perelli che nella sua requisitoria ha replicato così: «Bene ha fatto la Corte d'Assise d'appello di Roma ad effettuare la perizia sulla capacità di intendere e volere. Ha così accertato la capacità dell'uomo di agire, in questo caso la capacità di Manuel Foffo di agire». Quella notte, ha sottolineato il magistrato, si è toccato «l'abisso umano». «Ce l'aspettavamo. Trenta anni sono il minimo per chi ha ammazzato mio figlio. Siamo noi - ha detto Giuseppe Varani, padre di Luca, dopo la lettura del dispositivo - quelli più condannati, senza sconti».

OMICIDIO DI LUCA VARANI LUCA VARANIOMICIDIO DI LUCA VARANI marco prato manuel foffoMARCO PRATOMARCO PRATO OMICIDIO DI LUCA VARANI MARCO PRATOmarco prato 8marco prato 6OMICIDIO DI LUCA VARANI

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO