playa punta canna

ALTRO CHE FACCETTA NERA, ERA SOLO TINTARELLA - CHIESTA L'ARCHIVIAZIONE PER GIANNI SCARPA, IL GESTORE DEL LIDO DI CHIOGGIA CHE ESPONEVA CARTELLI INEGGIANTI AL DUCE - PER IL PM “NON C’E’ STATA APOLOGIA DI FASCISMO MA SOLO UN’ARTICOLAZIONE DI PENSIERO...” 

Giordano Tedoldi per Libero Quotidiano

 

GIANNI SCARPA SPIAGGIA FASCISTA A CHIOGGIA

Con tutti i problemi che abbiamo, dobbiamo vedercela pure con i formidabili, agguerritissimi e soprattutto inesistenti fascisti da spiaggia, che ricordano molto gli spassosi "Fascisti su Marte" di Corrado Guzzanti. Ma quando non si sa distinguere il serio dal ridicolo, né un fascista irriducibile da un personaggio semplicemente "stravagante", come l' hanno appellato i giudici di Venezia, chiedendo l' archiviazione dell' indagine per apologia di fascismo nei confronti di Gianni Scarpa, gestore dello stabilimento privato "Playa Punta Canna", ecco che si può davvero pensare che il terrore nero viene dal lido, anzi dal "bagnasciuga" (per usare un termine caro a Mussolini) tra Chioggia e Sottomarina.

 

GIANNI SCARPA SPIAGGIA FASCISTA A CHIOGGIA

Come no: ombrelloni, sdraio e baionette. In realtà era tutta una pagliacciata, con buona pace dei colleghi di Repubblica che, a luglio, avevano creduto di riconoscere, in quel bagno dove s' inneggiava all' ordine e alla disciplina, e dove lo "stravagante" Scarpa sparava cazzate dal megafono, una possibile cellula maligna che ci avrebbe riportato al Ventennio. Altro hanno da fare gli uffici giudiziari che occuparsi di un signore che ha deciso di trasformare il suo stabilimento balneare in una specie di parco a tema nostalgico. Perché certo, i manifesti con il faccione del duce e con i suoi motti lapidari c' erano (poi sono stati fatti rimuovere dalla prefettura), e pure i proclami megafonici a favore del "regime" e "contro la democrazia"; ma tutto ciò, sempre secondo i giudici veneti, non configura apologia di fascismo ma semplicemente «un' articolazione del pensiero».

 

SALVINI ALLA SPIAGGIA FASCISTA

Poi si può discutere della qualità di tale pensiero, indubbiamente, a nostro parere, alquanto rozzo, ma da qui a immaginare la ricostituzione del partito fascista, e un' efficace, grave azione politica antidemocratica, ci passa una differenza grande quanto quella tra un pedalò e una corazzata. Certo, che a luglio si possa aver creduto di montare il caso della spiaggia fascista, che ora con la richiesta di archiviazione è divenuta nei titoli "fascista", con le virgolette, e di vedere nelle "esuberanze", come ora più giudiziosamente vengono definite dallo stesso giornale che sollevò il caso, degli atti sovversivi, si può anche spiegare con l' interesse che, in estate, porta con sé qualunque storia da spiaggia.

 

LIDO PUNTA CANNA A CHIOGGIA

Quello che però più seriamente ci vien fatto di osservare, è che, con questo continuo, e un poco paranoico, denunciare rigurgiti fascisti per ogni dove, a proposito di episodi in cui la consapevolezza ideologica, la minaccia militare, l' efficacia politica - tutti elementi indispensabili per parlare con proprietà di apologia di fascismo - è nulla, abbiamo a che a che fare non con l' apologia, ma con l' apologo che racconta di quel tale che gridava "al lupo al lupo!" quando il lupo non c' era. Così, per alzare un po' la polvere e farsi notare. Quando poi veramente il feroce animale balzò fuori dai boschi, nessuno gli credette più, e venne sbranato.

LIDO PUNTA CANNA A CHIOGGIA

 

Ma è un' abitudine del nostro Paese, quella di generalizzare, di confondere i piani, di parlare per slogan non meno insignificanti di quelli gridati dal suo megafono dal signor Scarpa. La nostra politica, il nostro "dibattito" sono malati anche di questo: non sapere, non volere definire le cose col loro giusto nome, e così, ipotizzare che possa esistere, sul serio non in senso metaforico o satirico, una "spiaggia fascista"; e allora perché non una baita comunista? E seggiovie staliniste ne abbiamo? E che dire di trattorie tipiche trotzkiste? Prenotate un tavolo, vogliamo provarle, ma lasciamo in pace i giudici per le cose serie.

playa punta cannaplaya punta canna playa punta canna LIDO PUNTA CANNA A CHIOGGIAplaya punta canna

Ultimi Dagoreport

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…

volodymyr zelensky vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – TRUMP HA FRETTA DI CHIUDERE LA GUERRA IN UCRAINA: OGGI HA CHIAMATO PUTIN - IL PIANO USA PER LA PACE: ZELENSKY DEVE CEDERE ALLA RUSSIA LA ZONA DI KURSK. PUTIN MANTERRÀ IL CONTROLLO DELLA CRIMEA MA SOLO UNA PARTE DEL DONBASS. LA RESTANTE ZONA ORIENTALE, ORA OCCUPATA DAI RUSSI, DIVENTERÀ UN’AREA CUSCINETTO PRESIDIATA DA FORZE DI INTERPOSIZIONE. L'INGRESSO DI KIEV NELLA NATO? NELL'IMMEDIATO E' IRREALIZZABILE. E IN FUTURO? SI VEDRA' - TRUMP INGORDO: GLI USA HANNO DATO 340 MILIARDI A KIEV MA VUOLE 500 MILIARDI IN TERRE RARE DALL'UCRAINA (DIMENTICA CHE ANCHE L'UE HA SGANCIATO 170 MILIARDI. E INFATTI ANCHE GLI EUROPEI SARANNO AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE...)