IAQUINTA COLONNA - CHIESTI 6 ANNI DI RECLUSIONE NEL PROCESSO “AEMILIA” PER 'NDRANGHETA ALL'EX ATTACCANTE DELLA JUVENTUS - L'ACCUSA È DI REATI RELATIVI ALLE ARMI, CON L'AGGRAVANTE MAFIOSA. CHIESTI 19 ANNI PER IL PADRE DEL CALCIATORE
Richieste di pena pesanti per i 147 imputati del processo Aemilia, il più grande contro la 'ndrangheta mai celebrato al nord Italia. E tra quegli imputati c'è anche Vincenzo Iaquinta, 38enne ex attaccante della Juventus e della Nazionale, campione del Mondo 2006: a Reggio Emilia, i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Bologna hanno chiesto per lui 6 anni di reclusione per l'accusa di reati relativi alle armi, con l'aggravante mafiosa. Stangata anche per Giuseppe, padre dell'ex calciatore: chiesti 19 anni di reclusione per affiliazione alla 'ndrangheta.
IL PROCESSO — Tra i reati contestati, a vario titolo, agli imputati si va dall'associazione a delinquere di stampo mafioso alle false fatturazioni, usura, estorsione e frode. Le richieste di pena più alte sono arrivate per Michele Bolognino (30 anni in ordinario e 18 in abbreviato), Gaetano Blasco (26 anni e 6 mesi in ordinario e 16 anni in abbreviato), Pasquale Brescia (14 in ordinario e 4 anni e 6 mesi in abbreviato).
GIUSEPPE IAQUINTA E VINCENZO IAQUINTAIAQUINTA 1GIUSEPPE IAQUINTA