bandiera neonazista caserma firenze

CHE CI FA UNA BANDIERA NEONAZISTA NELLA CASERMA DEI CARABINIERI “BALDISSERA” DI FIRENZE? - ACCANTO C’E’ ANCHE UN POSTER CON UN FOTOMONTAGGIO CHE RAPPRESENTA IL LEADER DELLA LEGA MATTEO SALVINI, CHE IMBRACCIA UN MITRA E UNA SCIARPA DELLA ROMA - IL MINISTRO PINOTTI: “E’ UNA VERGOGNA, LI PUNIREMO”

Maria Vittoria Giannotti per “la Stampa”

 

BANDIERA NEONAZISTA IN UNA CASERMA DI FIRENZE

Una bandiera di guerra del Secondo Reich - uno dei simboli oggi utilizzati dai movimenti di estrema destra di tutta Europa -, visibile alla finestra di una delle camere da letto della caserma Baldissera di Firenze, sede del Comando Legione Carabinieri Toscana e del Sesto Battaglione dell' Arma.

 

A notarla, e a fotografarla, è stato un giovane cronista fiorentino, Matteo Calì, che ha lanciato la sua denuncia in un video pubblicato sulla testata locale www.ilsitodifirenze.it. «Me ne sono accorto qualche giorno fa - racconta l' autore dello scoop - mentre uscivo da un parcheggio poco distante e ho aspettato la sera, perché le luci si accendessero e le riprese fossero più nitide».

 

matteo salvini a otto e mezzo

Nell' immagine, oltre alla bandiera con l' aquila imperiale precedente al nazismo, si nota anche un poster di grandi dimensioni con un fotomontaggio che rappresenta il leader della Lega Matteo Salvini, che imbraccia un mitra e una sciarpa della Roma. La caserma Baldissera, antico e imponente edificio, che ospita centinaia di militari e alti ufficiali, è affacciata sul Lungarno della Zecca Vecchia ed è circondata dai viali di circonvallazione, sempre molto trafficati, ma la finestra dello scandalo si trova al terzo piano ed è parzialmente coperta dagli alberi: forse per questo nessuno, dall' esterno, l' aveva notata prima.

 

arresti tra i neonazisti italiani

Subito dopo la denuncia, la bandiera è sparita in tempo record, ma questo non ha impedito di far comunque esplodere il caso. «Stiamo facendo le nostre verifiche - spiegano dall' Arma - e verranno fatti accertamenti sia sul profilo penale che su quello disciplinare».

 

Nei prossimi giorni, verrà quindi informata l' autorità giudiziaria e il caso, pare certo, è destinato a finire anche sui tavoli della procura militare. Le bocche, in caserma, sono cucite e l' imbarazzo è palpabile. Ma la risposta alla domanda del cronista che si chiede come sia possibile che nessuno, tra i responsabili, si sia accorto di niente, è pronta: «Quella stanza - si spiega - era un alloggio privato, in cui dormiva sia il militare che ha appeso la bandiera, che altri tre colleghi.

Pinotti

 

Non si trattava di una stanza di servizio e nessuno dei comandanti era a conoscenza della cosa». L' Arma, insomma, sembra decisa ad adottare seri provvedimenti e a prendere le distanze dell' episodio. «Si tratta di un comportamento inappropriato di un singolo, che se ne dovrà assumere la responsabilità».

 

Certo è che quelli appena trascorsi sono stati mesi decisamente difficili per i carabinieri toscani. Prima, lo scorso settembre, la denuncia di due studentesse americane che hanno raccontato di essere state accompagnate a casa e poi violentate da due militari. Poi, un mese dopo, la chiusura delle indagini su una brutta storia di violenze in Lunigiana, con oltre trenta carabinieri indagati per presunti abusi che avvenivano nelle caserme dei carabinieri di Aulla e Licciana Nardi ai danni di cittadini stranieri.

CARABINIERI

 

Sul caso interviene duramente anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti: «La Repubblica Italiana e la sua Costituzione si fondano sui valori della Resistenza, sulla lotta al fascismo e al nazifascismo. Chiunque giura di essere militare lo fa dichiarando fedeltà alla Repubblica, alle sue leggi e alla Costituzione. Chi espone una bandiera del Reich non può essere degno di far parte delle Forze Armate essendo venuto meno a quel giuramento.

 

È un' offesa a tutte le donne e gli uomini dell' Arma e delle forze armate che ogni giorno condividono i valori della democrazia. Per questo è ancora più grave l' esposizione della bandiera nazista all' interno di una caserma dei Carabinieri.

Ho già chiesto al Comandante generale chiarimenti rapidi e provvedimenti rigorosi verso i responsabili di un gesto cosi vergognoso». Ad auspicare «pene esemplari» anche Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera.

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