CHE BRUTTA FINE FANNO I COMPLOTTARI – CI SONO GIA' SEI CASI DI EPATITE C IN PROVINCIA DI VENEZIA DOVE NO VAX CONVINTI E VACCINATI PENTITI SI RIVOLGEVANO AL DOTTOR ENNIO CAGGIANO PER SOTTOPORSI A SEDUTE DI AUTOTRASFUSIONE: I PAZIENTI FACEVANO PRELIEVI DI SANGUE CHE VENIVA "LAVATO" CON SOSTANZE PARTICOLARI PER POI ESSERE INIETTATO NUOVAMENTE – UN DELIRIO COMPLOTTARO CHE HA SPEDITO SEI PERSONE IN OSPEDALE...
Estratto dell’articolo di Enrico Ferro per "la Repubblica"
All’ambulatorio del dottor Ennio Caggiano si rivolgevano No vax convinti e anche vaccinati pentiti.
Il medico per cui è pendente una proposta di radiazione praticava sedute di autotrasfusione, con prelievo di sangue che veniva “lavato” con sostanze particolari e poi re iniettato. Il trattamento poteva richiederlo chi voleva debellare il virus dal proprio organismo ma anche chi desiderava fare lo stesso con le sostanze inoculate con i vaccini.
Da questo delirio complottista è germinata un’inchiesta della Procura di Venezia, con l’ipotesi di reato di epidemia. Il motivo è presto detto: ben 6 pazienti sono risultati positivi all’epatite C.
L’indagine nasce proprio per questo motivo, grazie all’alert lanciato dall’ospedale di Dolo (Venezia): più persone con la stessa positività, tutti pazienti del medico di base Ennio Caggiano, che ha lo studio sempre in provincia di Venezia, a Camponogara.
I magistrati hanno quindi delegano i carabinieri del Nas a raccogliere le prime testimonianze. La figlia di uno di questi positivi all’epatite ha raccontato agli investigatori il calvario del padre, che lo scorso gennaio aveva iniziato a manifestare un ittero molto forte. Era stato da Caggiano qualche settimana prima e lì si era sottoposto a queste autotrasfusioni, nel corso delle quali il sangue prelevato dal corpo veniva mescolato con vitamine di vario genere e altre sostanze, per poi essere nuovamente trasfuso.
Quando si rende conto di stare male il paziente torna da Caggiano che però, sempre secondo le dichiarazioni rese dalla figlia, lo avrebbe sconsigliato di rivolgersi all’ospedale. E giù con altre flebo, nel tentativo di risolvere una situazione in costante peggioramento. I successivi esami al pronto soccorso di Dolo hanno rilevato “transaminasi a livelli eccezionali” e una diagnosi di “insufficienza epatica”.
In quel momento è scattata l’indagine, con la conseguente iscrizione nel registro degli indagati del dottor Ennio Caggiano, che durante il periodo del Covid si era fatto conoscere per un folle post in cui paragonava i vaccini ad Auschwitz.
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